Il prezzo del sogno
Letteratura italiana
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Patricia Highsmith: "una diversità nella norma".
Margherita Giacobino torna in libreria con Il prezzo del sogno, un libro colto, erudito, abbastanza difficoltoso nella sua intima essenza. Biografia autentica, documentata, precisa, composta da documenti d’archivio, oppure romanzo, frutto di immaginazione e di fantasia? E’ arduo capirlo fino al termine, quando l’autrice sostiene che: “Questo libro non è la biografia di Patricia Highsmith, benché contenga moltissimi elementi tratti dalla sua vita documentata, e ai documenti si mantenga nel complesso fedele. Ma ci sono anche cose inventate, e ovviamente l’interpretazione e la prospettiva regnano incontrastate. (…) Poi, ho cercato di dimenticare il mio lavoro di scolara diligente, ho chiuso gli occhi e ho reinventato la “mia” Patricia Highsmith.” .
E’ un testo dalla doppia anima: con al centro una figura discutibile di donna, esagerata in ogni suo comportamento, e dall’altra un giusto e doveroso tributo a una scrittrice di talento indiscusso. Esiste un parallelismo acuto nelle due ultime fatiche letterarie di Margherita Giacobino: come Ritratto di famiglia con bambina grassa era un ossequio generoso ed affettuoso alle donne della sua famiglia; allo stesso modo questo lo è per Patricia Highsmith.
Il libro si apre con una scena memorabile. Patricia è colta negli ultimi istanti della vita, e prima di congedarsi definitivamente, narra il suo excursus personale. Assistita da una giovane infermiera che, proprio nella sua gioventù, incarna il senso stesso di ciò che è stato il dolore e la gioia insiti nella “particolare” esistenza terrena della scrittrice di gialli. E’ un percorso lungo, con un avanti e un indietro, con un affanno perenne. Nucleo centrale sono le donne che Pat incontra, che lei usa per poi abbandonarle a se stesse, pur amandole, ma solo in quel preciso momento. Ma sopra ad ogni cosa c’è il rapporto con la scrittura. Determinante per lei è scrivere, perché tramite ad essa supera la sofferenza, l’animosità, la misoginia che l’hanno sempre caratterizzata. Patricia è, infatti, una donna svogliata, autodistruttiva, logorroica, inquieta, dedita all’alcool. Solo scrivendo altre vite, di altri e su altri, è in grado di trovare un po’ di quiete. “Pat scrive. Continuamente. Per convincersi, per esercitarsi, per affinare gli strumenti del mestiere. Per sopravvivere. La scrittura è il filo d’Arianna del suo personale labirinto, dal quale non desidera affatto uscire.” Ecco “il prezzo del sogno”: la vita e la scrittura si addentrano e si nutrono l’una dell’altra, in una complementarità totale, senza che la fame sia mai completamente soddisfatta.
Con una scrittura leggera, ma colta, aspra e a tratti ironica, Margherita Giacobino dipinge un ritratto a tutto tondo di questa scrittrice appassionata ed indecifrabile. Un’affascinante interpretazione del vissuto di questa donna, che si definiva “una diversità nella norma”. Una normalità che non lascia indifferente il lettore, anche nella propria peculiarità di rimanere, così facendo, sempre fedele a se stessa. A qualunque costo.