Narrativa italiana Romanzi Il prete scozzese
 

Il prete scozzese Il prete scozzese

Il prete scozzese

Letteratura italiana

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La presentazione e le recensioni di "Il prete scozzese", opera di Carlo Brunelli pubblicata da L'orecchio di Van Gogh. Un prete compare nella vita quotidiana di una famiglia di contadini-pescatori sul litorale adriatico, nel luglio del 1845. I fatti che seguiranno e le parole di quell'uomo segneranno per sempre la piccola Maria e i suoi discendenti, accompagnandoli nei complessi anni della trasformazione della società rurale in società industriale. Il romanzo si fonda su fatti realmente accaduti e su personaggi la cui memoria si è tramandata per sei generazioni.



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Il prete scozzese 2010-12-21 09:40:56 Stefp
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Stefp Opinione inserita da Stefp    21 Dicembre, 2010
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Il prete scozzese

A metà del 1800, un prete scozzese chiede ospitalità ad una famiglia di contadini e pescatori affittacamere, sul litorale marchigiano, in attesa di imbarcarsi sulla nave, ad Ancona, che lo avrebbe riportato, dopo un lungo viaggio, in patria. L'inserimento del colto prelato nell'umile famiglia di pescatori e lavoratori della terra porta cambiamenti profondi in quelle persone, soprattutto nella piccola Maria e ne condizionerà l'esistenza negli anni a venire.
Questo romanzo è basato su una storia realmente accaduta che i componenti della famiglia Zoppi si sono tramandati di generazione in generazione fino a che Carlo Brunelli, ultimo depositario, l'ha tradotta in un libro che è la sua prima opera.
La storia del prete scozzese è anche la carrozza che ci fa attraversare due secoli di vita illustrandoci splendidamente gli usi e costumi della vita di allora fino ai cambiamenti dello sviluppo industriale dell'area. Dolorosa è la riflessione su come l'avvento di un industria chimica prima e della raffineria poi, accolte con entusiasmo per il benessere e posti di lavoro che avrebbero portato, hanno irrimediabilmente invece ferito mari, terre e uomini del posto. E' triste leggere e calarsi con questa macchina del tempo in quei bellissimi posti che oggi sono gli stessi di allora, ma ormai resi irriconoscibili da un pericoloso e velenoso “progresso”.

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