Narrativa italiana Romanzi Il poeta e il pendolo
 

Il poeta e il pendolo Il poeta e il pendolo

Il poeta e il pendolo

Letteratura italiana

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Sebastiano è un ragazzo dei nostri giorni ma è un “diverso”, non nel senso che comunemente viene attribuito a questo termine, è povero, senza padre, vegetariano e per giunta un sensibile poeta. Egli affronta i problemi quotidiani non con rassegnazione, ma con tenacia e senso di responsabilità convinto che il cambiamento può e deve avvenire senza violenza. Attraverso la sua vicenda di amore, amicizia, impegno, delusione e dolore scopriamo una quotidianità comune all’attuale gioventù che in maniera più o meno consapevole vive, soffre, reagisce e lotta non solo, come comunemente si crede per raggiungere effimeri traguardi, ma anche per affermare in maniera dignitosa la propria individualità.



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Il poeta e il pendolo 2014-09-06 21:08:11 Cecilia
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Opinione inserita da Cecilia    06 Settembre, 2014

Amore per la musica e la poesia

La sensibilità, l’amore per l’insegnamento, per gli alunni e per la musica di Annamaria Vargiù( in particolare per i Nightwish) hanno dato vita al suo nuovo libro “Il poeta e il pendolo”.
Sebastiano, il protagonista del libro, diciottenne, frequenta l’ultimo anno di liceo, ama studiare, ama la poesia e la musica. Come la maggior parte dei suoi coetanei vive quei cambiamenti e quell’inquietudine tipici dell’adolescenza, che accompagnano quel percorso di crescita e di passaggio alla cosiddetta “maggiore età”. La sua classe è costituita da quella varia umanità rappresentativa di uno spicchio di società.
Molti dei ragazzi attribuiscono una particolare importanza a quegli oggetti che sembra siano diventati indispensabili per vivere , pc, telefonini, abbigliamento griffato … ma c’è Ginevra, la migliore amica di Sebastiano che “Come sempre cerca di aiutarmi senza offendermi e senza farmelo pesare. Quello dell’iPOd è stato un caso isolato, in genere è l’unica che parla apertamente e con naturalezza della mia condizione economica, non me la fa pesare con inutili finzioni o ignorandola volutamente. Io non faccio mistero con nessuno delle difficoltà che siamo costretti ad affrontare io e mia madre ora che i nonni non ci sono più, ma non mi piace crogiolarmi nell’immagine del povero pezzente che cerca riscatto nello studio o in quella del poeta bohémien. E’ solo la realtà e basta. Non voglio né pietà o commiserazione, né tantomeno l’alone dell’eroe romantico. Ginevra l’ha capito e la sua amicizia è talmente profonda e sincera che il suo aiuto non mi umilia e nei casi estremi mi rivolgo a lei senza troppi problemi. Ma i casi devono essere proprio estremi, senza via d’uscita. Sono un normale ragazzo povero che studia. Tutto qui.”
Sebastiano vive una situazione familiare non certo delle migliori, ma sua madre da sola lo ha fatto crescere nel migliore dei modi, lavorando e facendo sacrifici ha regalato a suo figlio una vita dignitosa e degna di essere vissuta.
Sebastiano ama la poesia e ne scrive anche quando vuol riportare su carta i suoi sentimenti, i suoi pensieri, tutto quel mondo che prende posto nei meandri della sua anima, del suo cuore e della sua mente e che ha bisogno di trovare spazio e vita attraverso le parole. Ed anche la musica occupa uno spazio importante nella sua vita. “La musica mi isola dal mondo e mi chiude nelle mie emozioni, nei miei sentimenti. Non esiste nient’altro, solo io, la musica e la poesia.” In particolare a fare da colonna alla sua vita sono i Nightwish.
Vivrà le sofferenze più strazianti per un adolescente, quelle che ti fanno credere che la fine di un amore rappresenti anche la fine della vita perché si è convinti che niente più valga la pena per continuare. Ma per fortuna quelle sofferenze passano, ci sono gli amici più cari, Ginevra, sua mamma, l’amore per lo studio che faranno risalire Sebastiano che così tornerà a sentire dentro di sé quelle sensazioni di leggerezza e felicità che ogni ragazzo dovrebbe vivere sulla propria pelle. E poi … poi c’è il finale che per ovvie ragioni non svelo …
L’aspetto che ho apprezzato tantissimo leggendo “ Il poeta e il pendolo” è la figura di Sebastiano e di quello che rappresenta. Annamaria ha dato voce e volto a tutti quei ragazzi di cui spesso non si parla ma che sono tantissimi e che probabilmente non fanno rumore. Vivono la loro vita, i loro sogni e i loro desideri senza dar troppo peso a fronzoli insignificanti e non assolutamente necessari, ragazzi che nutrono la propria anima con la poesia, la musica, i libri, che credono ancora che essere riconoscenti verso che ti ha dato la vita e affronta innumerevoli sacrifici sia un fatto del tutto naturale, che credono ancora in determinati valori e lo ritengono fondamentale e necessario. Il mondo è pieno di questi ragazzi. Annamaria come donna, madre ed insegnante ne ha voluto scrivere e parlare attraverso il suo libro. Un bellissimo pensiero per tutti gli alunni che ha seguito in questi anni di insegnamento.
Brava Annamaria e grazie per la tua sensibilità!
Consiglio a tutti coloro che leggeranno la mia recensione la lettura de “Il poeta e il pendolo”.
Regalatevi il libro e fatevi accompagnare da Sebastiano. Rimarrà nei vostri cuori.

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