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Il piccolo Lutring
Il piccolo Lutring
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Letteratura italiana
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La trama e le recensioni di Il piccolo Lutring, romanzo di Luciana Lanzarotti edito da Neri Pozza. È un giorno d'ottobre del 1956 quando Giovanni e la sua famiglia lasciano il piccolo paese di Buonalbergo e partono per il Nord. La mamma lega forte con lo spago i pacchi della carne, dello strutto, la pentola grande e la caffettiera. Partono tra le urla di Totò, il fratello più piccolo, che dice a tutti: «andiamo a Genova, andiamo a Genova». Lungo il viaggio in treno, Giovanni sogna quella città sconosciuta e magica, che può dargli da mangiare come ai ricchi: un paese pieno di luci, palazzi fantastici, giostre sul mare e donne bellissime che accolgono sua madre dicendole «benvenuta». A Genova, però, alla stazione Principe, non c'è nessuno ad aspettarli, soltanto la polizia schierata sul binario dopo una sparatoria. Una macchina li conduce a destinazione, a vico Vele, una strada stretta in mezzo ad altre così anguste che il sole si ferma sui tetti e non scende mai. La casa è una stanza in affitto, un tavolo, un letto grande per tutti, un lavandino e un bidet smaltato, pareti scrostate. La notte, dal corridoio, risate, rumore di tacchi a spillo e voci grosse di marinai. Giovanni dorme con Totò, il fratello minore, con la testa ai piedi del letto, lasciando il posto migliore in alto alla mamma e alla sorellina Olimpia. La sera suo padre li bacia tutti e poi esce per andare a fare il guardiano notturno. Un giorno prende il clarino, l'unico tesoro portato da Buonalbergo. Quando rientra, al posto dello strumento, sotto il braccio c'è un fagotto contenente un chilo di carne. Giovanni non chiude occhio quella notte. Il clarino venduto per un pezzo di carne? In una Genova stupenda e dura, Giovanni cresce e scopre presto di essere una strana cosa lì al Nord: un «terrone», un essere invisibile che si può compiangere e offendere senza tanti scrupoli. Accusato senza ragione di un furto, in un giorno di vento di mare decide di rubare davvero. In una piazza della Vittoria deserta come non mai, salta su una macchina e vola fino a Sampierdarena. Poi apre il cofano, prende il cric. Un botto e in un attimo la vetrina è rotta. Giovanni fugge via velocissimo col suo tesoro. Fugge incontro al suo destino di «piccolo Lutring», «l'artista delle spaccate», l'autore di sessanta rapine, il matto da manicomio, il bandito col Cristo tatuato sul petto, l'innamorato che perderà la testa per la bella Elisabetta. Traendo ispirazione da una vicenda raccontata sui quotidiani dell'epoca, Luciana Lanzarotti narra una storia che colpisce al cuore con la sua scrittura che penetra nel dolore, denuncia l'ingiustizia e nello stesso tempo celebra la struggente bellezza di una vita difficile.
Luciana Lanzarotti è nata e vive a Genova. Giovanissima attrice della compagnia del Teatro Stabile, poi autrice e conduttrice rai in numerosi programmi radiofonici e televisivi, tra cui Via Asiago tenda, è stata per anni la voce di La notte dei misteri su Radio Uno, Due di notte su Radio Due, di innumerevoli interviste con i protagonisti del mondo culturale e artistico del '900. Vincitrice del Premio Idi con la commedia Ologame (regia di Ugo Gregoretti), autrice di Domenica in, ha collaborato tra gli altri con Arnaldo Bagnasco, Tonino Conte, Ruggero Orlando, Monica Vitti, Fabio Fazio. Questo è il suo primo romanzo.
Luciana Lanzarotti è nata e vive a Genova. Giovanissima attrice della compagnia del Teatro Stabile, poi autrice e conduttrice rai in numerosi programmi radiofonici e televisivi, tra cui Via Asiago tenda, è stata per anni la voce di La notte dei misteri su Radio Uno, Due di notte su Radio Due, di innumerevoli interviste con i protagonisti del mondo culturale e artistico del '900. Vincitrice del Premio Idi con la commedia Ologame (regia di Ugo Gregoretti), autrice di Domenica in, ha collaborato tra gli altri con Arnaldo Bagnasco, Tonino Conte, Ruggero Orlando, Monica Vitti, Fabio Fazio. Questo è il suo primo romanzo.
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Opinioni inserite: 1
Il piccolo Lutring
2009-12-30 08:30:08
gerolamo alchieri
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Opinione inserita da gerolamo alchieri 30 Dicembre, 2009
Sapienza del linguaggio
Un libro sorprendente, che ti rapisce con un linguaggio sapiente che cresce e si trasforma man mano che cresce il protagonista.
Immagini di un'epoca, i tardi anni '60, e di una città, Genova, che impressionano dolorosamente il cuore del lettore.
Un romanzo sull'ingiustizia e sul dolore, ma fondamentalmente un romanzo sull'amore, anche per una vita difficile.
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