Narrativa italiana Romanzi Il nostro fuoco è l'unica luce
 

Il nostro fuoco è l'unica luce Il nostro fuoco è l'unica luce

Il nostro fuoco è l'unica luce

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di "Il nostro fuoco è l'unica luce", romanzo di Matteo Caccia edito da Mondadori. Ettore ha 13 anni, e una rara malattia: si chiama Sindrome di XP ed è una forma di allergia ai raggi ultravioletti che gli vieta di esporsi ai raggi del sole, pena la morte. Di giorno vive rinchiuso in una mansarda all'ultimo piano dell'hotel dei genitori, di notte esce e va in giro in barca a vela. In una di queste uscite conosce Ada, giovanissima promessa del tennis che non ha alcuna voglia di diventare campionessa, e come forma di ribellione appicca incendi. E il fuoco è l'unica luce che Ettore può guardare. Il piccolo guru e la ragazzina ribelle si avvicineranno, come due numeri primi, in una favola piena di poesia e riflessioni sulla vita.



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Il nostro fuoco è l'unica luce 2012-08-19 17:24:40 Grenouillette
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Grenouillette Opinione inserita da Grenouillette    19 Agosto, 2012
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Una vela di speranza.

Questo libro è una pastiglia effervescente: man mano rilascia il suo brio, che ti fa avvicinare tanto da farti solleticare il naso. Storia e personaggi originali, incastellati in una narrazione che scorre veloce come i pensieri del protagonista tredicenne, Ettore, un cosiddetto figlio della Luna, malato di un grave xeroderma e costretto a vivere di notte, navigando per lo più con la sua barca a vela (deliziose, per altro, le descrizioni delle sue uscite in mare). È la storia di tutti: la prima cotta, la gelosia, il rigetto, i problemi adolescenziali …, ma anche e soprattutto il coraggioso attraversamento, da parte di Ettore, di quella che Conrad definirebbe “la linea d’ombra”: la linea che separa la giovinezza dall’età adulta, benché in questo caso il giovane non passi del tutto sull’altra sponda, ma comunque cresca enormemente. Da tener davvero presenti alcuni seducenti personaggi come Ivan, il giovane, atletico prete e amico, sulla via dell’abbandono clericale e Virginia, novantaduenne che divora hamburger e milk-shake e vorrebbe laurearsi.
Ebbene, un abile Caccia …

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Il nostro fuoco è l'unica luce 2012-08-01 08:14:38 Viola03
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Viola03 Opinione inserita da Viola03    01 Agosto, 2012
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Il nostro fuoco è l'unica luce

“La notte è troppo silenziosa, l'amore è un'altra cosa.“


Isola della Maddalena.
Ettore ha tredici anni ed una rara malattia che gli impedisce qualunque esposizione al sole.
La sua pelle è pallida come un raggio di luna e le rare volte in cui è costretto ad uscire di giorno, deve indossare un maschera che lo fa sembrare un astronauta sperduto.
I coetanei lo tengono a distanza o lo deridono, i suoi genitori non lo sgridano mai, lo trattano anzi con la ansiosa sollecitudine che si ha con un cucciolo ferito.
Ettore ha una grande camera all’ultimo piano dell’albergo di famiglia senza finestre ma con un’ unica porta aperta sul balcone e sul mondo esterno.
Da lì, alla sera, lui si affaccia per cogliere il momento esatto in cui si accendono i lampioni, il punto che segna l’inizio della sua vera vita. Uno, due, tre…Luce!
Nella notte Ettore può muoversi senza paura, i suoi occhi sanno distinguere le forme nel buio.
Prende lezioni di vela e non ha bisogno di vedere, perché ha imparato a navigare semplicemente conoscendo il vento.
In questa oscurità ovattata Ettore si sente protetto, finché non conosce Ada.
I suoi capelli biondi, i suoi denti irregolari.
Ada che è una campionessa di tennis, ma che odia quello sport che le viene imposto dal padre.
Ada che la notte fugge, dalla sua vita, dai suoi obblighi, da se stessa.
Ettore sente nascere verso di lei un sentimento nuovo, sconosciuto e si accorge di quanto, quella notte che lo proteggeva, fosse troppo silenziosa, troppo vuota. Capisce allora che deve osare, deve riuscire ad illuminare la sua vita, anche rischiando di bruciare la sua pelle, a costo di scottarsi il cuore.

Una storia d’amore e di crescita raccontata da una voce giovane e leggera. Un messaggio noto, ma non banale: ricordarsi di fare quelle scelte che rendono veramente felici, senza paura di deludere, di fare figuracce, di sentire dolore.
Perché se anche fuori è sempre notte, se si ha un fuoco acceso c’è sempre luce.

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