Narrativa italiana Romanzi Il malo sogno
 

Il malo sogno Il malo sogno

Il malo sogno

Letteratura italiana

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Da un lontano crimine consumato sul corpo di una donna, un romanzo scritto in una lingua dimenticata, con personaggi realmente esistiti e altri vissuti, forse, solo per il coraggio di narrare questa storia, ove tutto è vero tranne quello che verosimilmente può essere capitato nella città di Bologna. Documentato da una fonte storica è l'assassinio commesso nel palazzo del Toiano nell'anno del Signore 1606, di fantasia la persecuzione intentata dagli inquisitori contro chi ha il coraggio di infrangere i divieti tramite la forza della parola stampata. E, sotto ogni cielo e in ogni tempo, nessuna storia come questa può dirsi del tutto remota.



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Il malo sogno 2013-01-30 21:05:46 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    30 Gennaio, 2013
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LUCCIOLE PER LANTERNE

Questo breve romanzo narra una storia vera all'interno di una storia inventata: si tratta dell’omicidio di una signora della cosiddetta Bologna bene (odiernamente definita la B.B.), assassinata nel palazzo del Toiano, in quel di Casalecchio di Reno, alle porte della città; per gelosia, per sbaglio o per vendetta?… questo non si sa.

La storia inventata è invece la persecuzione da parte degli inquisitori, di coloro che, dapprima attraverso la stampa, poi attraverso la messinscena dell’intera faccenda (tramite una sorta di rappresentazione teatrale svoltasi in concomitanza con le indagini), decisero di informare l’intera città dell’infausto evento che movimentò, e scandalizzò, “la dotta” nel lontano 1606.

Un misto di personaggi, alcuni realmente esistiti, altri inventati, accompagna il lettore nelle pagine di questo piccolo libricino, che attraversa le strade del capoluogo emiliano e rispolvera una lingua ormai in disuso, cosa che spesso causa alcuni problemi nella comprensione della storia, che risulta a volte confusa e di difficile comprensione nel suo filo logico.

Che abbia scambiato lucciole per lanterne? Certo mi aspettavo qualcosa di diverso, ma sebbene a volte, durante la lettura di questo libro, mi sia persa nelle strade del centro della mia città, sorpresa di vederle con occhi diversi, riconosco come faccia sempre piacere ripercorrerle in un altro tempo, in un altro spazio, quando la campagna era davvero campagna, il centro il cuore delle attività artigianali e la nostra rete fluviale, il Navile, permetteva spostamenti da una parte all'altra della città, senza nulla invidiare alle carrozze… tutto un altro mondo insomma!

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