Narrativa italiana Romanzi Il male dentro
 

Il male dentro Il male dentro

Il male dentro

Letteratura italiana

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Barbara sta per specializzarsi in chirurgia generale e decide invece di fare domanda alla divisione di senologia di un istituto oncologico all'avanguardia. Nell'istituto incontra Anna Bianchi, senologa che si occupa di comunicazione scientifica, con cui stringerà una sorta di fratellanza, ma soprattutto Stefano Solda, il carismatico direttore del reparto. La relazione tra loro appare scontata, entrambi brillanti. dotati di una buona dose di fascino, non intendono sfuggire al cliché della storia facile tra primario e specializzanda. L’istituto è con ogni evidenza differente da tutti gli ospedali in cui Barbara ha messo piede: non si tratta solo di tecnologia e preparazione di alto livello, ma anche di atmosfere nuove, aliene. Il cancro, unico centro e argomento dei pensieri, sembra ribaltare priorità e prospettive e filtrare la realtà attraverso una lente modificata. Niente resta uguale a se stesso, in un mondo in cui la maggioranza della gente si confronta ogni giorno con la propria fine. I'Istituto è un cosmo a sé, un pianeta parallelo dove conta solo il senso ultimo delle cose, e dove i medici sono visti come esseri quasi sovrannaturali in grado di sconfiggere la morte. Questo ci si aspetta da Barbara e da tutti quelli come lei. Ma nessuno è immune dal dolore. Un giorno, infatti, uno dei chirurghi più importanti dell'istituto si scopre malato, fragile come le persone di cui si occupa ogni giorno...



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Il male dentro 2013-10-04 04:27:20 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    04 Ottobre, 2013
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UN PUGNO IN PIENO VISO


Amici, questo libro è un treno in corsa che si abbatte con tutta la sua potenza, contro la nostra mente, il nostro, cuore, le nostre emozioni, le nostre convinzioni.
E’ un romanzo, siamo d’accordo, ma permettetemi di dire, potrebbe essere uno spaccato veritiero della realtà, potrebbe essere la storia di vita di tanti.
Entriamo insieme a Barbara Giustini, chirurga, all’interno di un istituto oncologico all’avanguardia, dove ha deciso di prendere la Specializzazione. Barbara sa solo che il suo grande desiderio è il lavoro in sala operatoria, dove risulta essere già molto in gamba, non è convinta che la permanenza in Oncologia sia il suo futuro, in qualche modo teme il rapporto Medico-paziente che viene ad instaurarsi in particolari condizioni.
“Certo non sarà semplice adattarsi a un centro oncologico. Uno può prepararsi quanto vuole, la teoria, non rende l’idea. Lavorare in un istituto come il nostro crea inevitabilmente legami,si vedono passare le persone e si sentono le loro storie. Ci si affeziona, ci si commuove.”
Barbara con sensibilità e dolcezza viene accompagnata dal pull di Medici che operano nel Centro, c’è Anna dottoressa che non entra in sala Operatoria, si preoccupa principalmente della gestione dell’ambulatorio, ed ha una sensibilità tale, da stabilire rapporti stretti con pazienti e familiari, arrivando ad accompagnare molte volte le persone alla morte. Convinta che al fianco della Medicina tradizionale, possano coadiuvare i trattamenti, anche tutte le forme di Medicina alternativa.
C’è il Professor Stefano Solda responsabile dell’Unità Chirurgica senologica, uomo con una sensibilità ed attenzione verso le sue pazienti rara ed encomiabile, sposato, con un matrimonio non felice.
C’è Luc Van Reijn chirurgo toracico al quale verrà diagnosticato un aggressivo tumore al panceas,
e poi ci sono le pazienti: Giulia , Rosa con le loro storie, con la loro giovane età, con speranze ed aspettative verso il futuro; e parecchi altri personaggi secondari.
Vivremo con questi fantastici personaggi tratteggiati dall’autrice ( il fatto che sia Medico e comunicatore scientifico all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha dato la giusta prospettiva al romanzo), soffriremo con loro, capiremo tanti atteggiamenti e comportamenti, posti in essere solo per non sgretolarsi di fronte alla crudezza di certe storie.
Ho pianto, ho respirato nuovamente l’atmosfera ospedaliera che ricordo con rimpianto, ho riconosciuto molte sensazioni derivanti dalla diagnosi di un cancro, ai vari step, quali intervento chirurgico, radioterapia, chemioterapia, terapia ormonale, controlli periodici.
Leggendo ho rivissuto riga dopo riga, quello che il cancro compie, non solo nel fisico, ma nel cuore e nella mente degli individui coinvolti in prima persona, ma anche nel cuore e nella mente di familiari, amici, fidanzati…
E’ una lettura che fa male, che racchiude una dolcezza non comune. E’ una lettura che porta a conoscere da vicino la morte e la sofferenza, come parte integrante della vita. E’ un libro che parla di cancro ,senza veli, a tinte forti, che mette in primo piano il paziente che non è più un numero, ma una persona che viene accolta e curata nel corpo e nell’anima da veri angeli , che con passione e dedizione affidano la loro vita e le loro capacità ad altre persone sofferenti.
Il “sentire” la fa da padrone, sentire inteso come emozione, sentimento, che può manifestarsi nei modi più inaspettati.
La scrittura è scorrevole, in alcuni punti la sua crudezza ferisce come una luce accecante puntata improvvisamente negli occhi,e lascia, una volta allontanata, una cecità improvvisa, una sorta di stordimento.
Si entra in un altro mondo, non fantastico, ma quanto mai vero e doloroso.
L’unico avvertimento che in coscienza mi sento di fare è quello di sconsigliare la lettura a chi emotivamente non riesce a confrontarsi con la realtà delle malattie neoplastiche, perché ne uscirebbe davvero devastato.
In cuor mio ne sono uscita arricchita, sono 264 pagine che racchiudono non la morte, ma la vita.

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