Narrativa italiana Romanzi Il figlio della santa
 

Il figlio della santa Il figlio della santa

Il figlio della santa

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Il figlio della santa, romanzo di Antonia Iaccarino edito da Fandango. All’indomani della inspiegabile scomparsa di sua madre, V. – giovane pittore agli esordi di una promettente carriera – attraversa l’Oceano su un mercantile e approda in una città sconosciuta dell’America Latina nella quale si confinerà per i successivi quindici anni vivendo come in sonno, nel rifiuto della pittura e nell’incapacità di distinguere i colori. È questo l’antefatto di una storia che narra del suo risveglio da un letargo scelto per sottrarsi alla vita: un viaggio di ritorno attraverso il dedalo dei ricordi rimossi che lo riporterà dopo tanto tempo alla città da cui era fuggito. Proprio qui, nel luogo dove tutto ha avuto origine, in una Napoli labirintica e barocca, familiare e straniante assieme, personaggi del suo passato, simili a un coro irridente e tragico, ricomporranno il vero volto di una madre multiforme e folle, e il colossale equivoco di cui V. scoprirà di essere rimasto preda.



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Il figlio della santa 2011-08-28 12:42:20 SS
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Opinione inserita da SS    28 Agosto, 2011

quando la scrittura diventa anche architettura

Un libro dalle tinte forti, una storia coinvolgente e appassionante. La storia di una madre e un figlio: due animi solitari, lontani nel tempo e nello spazio ma così profondamente vicini.

Una lettura bella e coinvolgente, alle volte lenta in cui la minuzia dei particolari è l’emblema della vita che scorre fiacca nelle città, nel porto e nelle strade chiuse tra edifici fatiscenti. La città appare protagonista del libro e riflette l’animo dei personaggi, connotato da una profonda inquietudine e un continuo senso di estraniazione.

La Iaccarino dimostra tutta la sua abilità nel descrivere una trama in cui la profonda conoscenza dell’arte e dell’architettura si legano alla scrittura e il cui risultato è un romanzo che suscita profonda emozioni e tanta compassione.

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Il figlio della santa 2011-07-25 09:45:34 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    25 Luglio, 2011
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Di quando la Madonna fuggì dalla Cantata dei Pasto

"Son sogni,e come tali, ombre e chimere.
Ma dì pur che sognavi..."
Nella Cantata dei pastori queste sono le prime parole che Armenzio rivolge
al figlio Benino che, destato, scopre che a Betlemme un Sogno sta diventando realtà.Questo romanzo è la storia di un "risveglio", è il racconto di un ritorno alla realtà da parte di un uomo che, colpito duramente dal destino, si era difeso fuggendo via dal dolore, negando alla propria coscienza ciò che era evidente a tutti. Virgilio Viviani, un giovane pittore napoletano, alla vigilia di Natale, durante la tradizionale Cantata dei pastori dove la mamma, Esther, era solita interpretare la Vergine Maria e per questa sua intensa e rituale interpretazione soprannominata "la Santa",assiste sbigottito all'uscita di senno della madre che annuncia a tutti dal palco,non la venuta di nostro Signore, ma il suo tentativo di suicidarsi e di uccidere così il figlio che lei stessa portava in grembo. Virgilio quel Natale insegue invano nei vicoli di Napoli, la madre impazzita. In seguito decide di imbarcarsi e per quindici anni si rifugia in Sud America dove grazie al ricavato della vendita dei suoi quadri riesce a ritagliarsi un'esistenza più che dignitosa. Ma la ferita che ha lasciato dentro quest'uomo la "Santa", nonostante il tempo trascorso continua a sanguinare e per fermare quest'emorraggia di sentimenti ,Virgilio dovrà ritornare nel ventre di Napoli, gravido di ricordi e inseguire come i pastori la sua stella: Esther in ebraico, sarà solo ritrovandola che tutta la sua esistenza rinascerà sotto una nuova luce,ma continuando ad adoperare questa metafora , vista la passione dei personaggi per la Cantata, nella stalla Virgilio/Benino non troverà più la Madonna...non è più tenpo di Sante.
Antonia Iaccarino che abbiamo imparato ad apprezzare come sceneggiatrice di film su tutti "Jimmy della collina" e "Tutto torna" firma un romanzo introspettivo e struggente come può essere solo la scoperta, da parte di un figlio, della vera natura della persona più amata:la madre.

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