Il figlio della santa
Letteratura italiana
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quando la scrittura diventa anche architettura
Un libro dalle tinte forti, una storia coinvolgente e appassionante. La storia di una madre e un figlio: due animi solitari, lontani nel tempo e nello spazio ma così profondamente vicini.
Una lettura bella e coinvolgente, alle volte lenta in cui la minuzia dei particolari è l’emblema della vita che scorre fiacca nelle città, nel porto e nelle strade chiuse tra edifici fatiscenti. La città appare protagonista del libro e riflette l’animo dei personaggi, connotato da una profonda inquietudine e un continuo senso di estraniazione.
La Iaccarino dimostra tutta la sua abilità nel descrivere una trama in cui la profonda conoscenza dell’arte e dell’architettura si legano alla scrittura e il cui risultato è un romanzo che suscita profonda emozioni e tanta compassione.
Indicazioni utili
Di quando la Madonna fuggì dalla Cantata dei Pasto
"Son sogni,e come tali, ombre e chimere.
Ma dì pur che sognavi..."
Nella Cantata dei pastori queste sono le prime parole che Armenzio rivolge
al figlio Benino che, destato, scopre che a Betlemme un Sogno sta diventando realtà.Questo romanzo è la storia di un "risveglio", è il racconto di un ritorno alla realtà da parte di un uomo che, colpito duramente dal destino, si era difeso fuggendo via dal dolore, negando alla propria coscienza ciò che era evidente a tutti. Virgilio Viviani, un giovane pittore napoletano, alla vigilia di Natale, durante la tradizionale Cantata dei pastori dove la mamma, Esther, era solita interpretare la Vergine Maria e per questa sua intensa e rituale interpretazione soprannominata "la Santa",assiste sbigottito all'uscita di senno della madre che annuncia a tutti dal palco,non la venuta di nostro Signore, ma il suo tentativo di suicidarsi e di uccidere così il figlio che lei stessa portava in grembo. Virgilio quel Natale insegue invano nei vicoli di Napoli, la madre impazzita. In seguito decide di imbarcarsi e per quindici anni si rifugia in Sud America dove grazie al ricavato della vendita dei suoi quadri riesce a ritagliarsi un'esistenza più che dignitosa. Ma la ferita che ha lasciato dentro quest'uomo la "Santa", nonostante il tempo trascorso continua a sanguinare e per fermare quest'emorraggia di sentimenti ,Virgilio dovrà ritornare nel ventre di Napoli, gravido di ricordi e inseguire come i pastori la sua stella: Esther in ebraico, sarà solo ritrovandola che tutta la sua esistenza rinascerà sotto una nuova luce,ma continuando ad adoperare questa metafora , vista la passione dei personaggi per la Cantata, nella stalla Virgilio/Benino non troverà più la Madonna...non è più tenpo di Sante.
Antonia Iaccarino che abbiamo imparato ad apprezzare come sceneggiatrice di film su tutti "Jimmy della collina" e "Tutto torna" firma un romanzo introspettivo e struggente come può essere solo la scoperta, da parte di un figlio, della vera natura della persona più amata:la madre.