Narrativa italiana Romanzi Il dono dell'acqua
 

Il dono dell'acqua Il dono dell'acqua

Il dono dell'acqua

Letteratura italiana


Abbazia di Lucedio, piana tra Vercelli e il Po. Un enigma, celato in una scritta vergata nel medioevo da un monaco, è lo spunto per un'avventura coinvolgente, vissuta a cavallo dei secoli. I protagonisti sono immersi in un tempo lontano dove i giorni sono lenti e ricchi di pensieri. Le nebbie di Lucedio, che da sempre occultano i suoi misteri, per un attimo paiono diradarsi, ma è soltanto un'illusione: la foschia dei secoli ricopre l'abbazia e la selva intorno.



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Il dono dell'acqua 2017-08-25 06:38:24 aeglos
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aeglos Opinione inserita da aeglos    25 Agosto, 2017
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Mistero tra le nebbie

Questo libro è pura e semplice magia,pur restando nella realtà di tutti i giorni.
Cosa succederebbe se tutti i misteri fossero svelati ,tutte le scoperte avvenute in passato potrebbero cambiare i libri di storia.
Meglio forse lasciare decantare, lasciare che il custode non riveli mai la verità, perché il mondo (né quello passato e né quello presente) è pronto per sapere determinate cose. Questo è poi il succo del libro, accattivante e coinvolgente.
Il libro è diviso in due epoche diverse, ogni volta che si finisce un capitolo, ma è obbligatoria questa tappa per riuscire a capire i fatti e poter risolvere l'enigma insieme a Silvio e a Lisa.
Particolare e molto bella è la descrizione dei paesaggi, la nebbia, il fruscio del vento, il passo dei sandali... il tutto è descritto davvero molto bene, e il lettore si trova magicamente catapultato nell'abbazia di Lucedio (davvero esistente) , in una piana tra Vercelli e il Po, a riscoprire leggende che coprono ancora oggi questi luoghi affascinanti.
Siete pronti a svelare il mistero celato nel Medioevo da un monaco e catapultarvi in un'avventura coinvolgente vissuta a cavallo dei secoli? Non ve ne pentirete!

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Il dono dell'acqua 2014-09-18 09:02:36 Fonta
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Fonta Opinione inserita da Fonta    18 Settembre, 2014
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Il mistero dell'acqua

Che bello perdersi tra le nebbie piemontesi,
Che bello perdersi in misteriose testimonianze del passto che si riscoprono in un presente complesso per meccanismi e giochi di potere,
Che bello concigliare la passione degli studi e della scienza che si fonde con l'anima ed i miracoli terreni,
Che mircolo è l'acqua che dona vita e che attira a sè altra vita e misteriose qualità!

Che libro questo di Nuvolone, che piacere leggerlo!
Un libro semplice e delicato, misterioso ed insinuante nella mente con dei pensieri acuti.
Non è stato facile reperirlo, ho dovuto attendere più di un anno su Amazon, prima di trovarlo in catalgo..ma l'attesa non è stata delusa, mi sono immerso nel Medioevo dell'abazia di Lucedio garzie ai due universitari protagonisti..fino a scoprire un finale inaspettato ed inesorabile!

Beh, una chicca per gli amanti dei bei libri! Poesia e prosa, religioso e profano, dogmi e scienze, miateri e storia, si uniscono un libro sublime!

Buona lettura

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Il dono dell'acqua 2012-06-27 11:18:51 DanySanny
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    27 Giugno, 2012
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Gioco di nebbie...

C'è nebbia in questo thriller. Una nebbia fitta che occulta e sfuma gli oggetti. Una nebbia quasi demoniaca che avvolge inesorabilmente tutto. Sotto a questa coltre dalla densità variabile si muovono, inavvertiti e insospettabili passi silenziosi. Uno strusciare di sandali, un fruscio misterioso.
C'è la nebbia fisica, ma non solo: c'è l'annebbiamento mentale. Un groviglio di fatti, indizi che la nebbia cerca di occultare. Nebbia fisica e nebbia psichica. Poi ci sono Lisa, Silvio e Angelo che si ritrovano coinvolti in un gioco arcano e che tentano di svincolarsi dalle tradizioni, dalle leggende, dall'occulto. Cercano di districarsi in questo mare di nebbia che ondeggia e s'infiltra nel corpo, nella mente. Un fruscio di sandali. Un custode.
Un'avventura nelle selve di Lucedio, a cavallo di secoli, un ping pong misurato tra Medioevo e presente. Un rapporto avvolto dalla nebbia, misterioso, un indefinito che atterrisce, ma nello stesso tempo attrae. Nell'incertezza si muovono personaggi di altri secoli, di altri mondi, forse. Niente è chiaro, tutto è sfumato. Note misteriose si odono tra due epoche Uno spartito demoniaco, luciferino; un coccio forgiato con parole misteriose; una stoffa fatta scomparire. Occultare, Nascondere. Lasciare segreto. Difendere la Chiesa e lasciare decantare tutto nel sottosuolo. Non deve essere tutto svelato. Servono segreti. E vanno mantenuti. Aqua Bona e Nebbia.

Nuvolone mette in scena un thriller piuttosto coinvolgente, una lettura affascinante, ricca di ammiccamenti storici e realistica. Uno stile che rispetta generalmente l'obiettivo iniziale: quello di lasciare tutto avvolto nella nebbia. Niente è limpido. Nuvolone muove i suoi personaggi su un letto di nebbia, sfumato, circondati da un fruscio di sandali, Inquietante. In questo thriller, già apprezzabile per la storia in sè, si affrontano forze arcane: la razionalità e l'irrazionalità, il disvelamento e il segreto, l'occulto e il palese. Gli angeli e i demoni (in maniera figurata), la scienza e la religione. Si legge una critica al desiderio odierno di conoscere tutto, si denuncia il desiderio sfrenato di palesare tutto, di rendere cangianti le sfumature. E'l'indefinito, l'incerto che genera le varie interpretazioni e questo romanzo ci riesce benissimo. La nebbia sembra diradarsi, ma subito rimbomba, monta e riempe di nuovo il paesaggio, ricopre rabbiosa tutto con un impeto antitetico alla sua leggerezza. Anche essa ha un peso.
C'è solo una cosa che non ho sopportato: alcune descrizioni con i capelli che incorniciano e lo sguardo penetrante. Ma insomma, tutto si può perdonare e complimenti all'autore, merita! Leggetelo.

Sapendo delle difficoltà delle ricerche per averlo, ho cercato su internet a questo indirizzo: http://www.astilibri.it/cultura/dono_acqua.htm

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Il dono dell'acqua 2011-07-21 15:14:16 Sydbar
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    21 Luglio, 2011
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Il dono dell'acqua

Un libro sconosciuto ai più...quasi occultato dalla vista dei lettori, le ricerche per averlo sono difficili ma non ardue in quanto bisogna rivolgersi direttamente alla casa editrice Baima Ronchetti & co.
Genere che varia dal thriller allo storico puro, con terminologia, si, anche tecnica ma molto diretta e di facile conprensione.
Il ritmo è incalzante come quello di Dan Brown ma è tutto nel contenuto la differenza, perchè ogni aneddoto, ogni descrizione ed ogni passaggio è sicuramente meglio argomentato senza far perdere la credibilità alla trama. Il libro si sviluppa su brevi capitoli che narrano vicende di due epoche, quella odierna e quella del XIII° secolo, facendo interessare in modo appassionato ed a volte travolgente il lettore. Non si parla di misteri paradossali ma di un mistero che alla fine mi ha fatto percepire un unico messaggio...dalla semplicità si possono ottenere eccellenti risultati, come la realizzazione di un libro, come questo, veramente ben scritto.
L'autore, Silvano Nuvolone, merita davvero un applauso sincero e dovuto perchè è riuscito davvero a rendere interessante e piacevolissima l'opera narrata.
Consiglio a tutti la lettura e magari anche una visitina ai luoghi descritti, che non guasta.
Sinceri complimenti ad una casa editrice che ha puntato su un ottimo scrittore; entrambi promossi a pieni voti.
Se dovessi accostare l'opera ad una bevanda mi verrebbe in mente solo un buon té verde dissetante, corroborante e ricco di mistero.
Syd

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Il dono dell'acqua 2011-07-03 05:59:31 ondina
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ondina Opinione inserita da ondina    03 Luglio, 2011
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Di Nebbia e Acqua

Io non ho mai visitato l'Abbazia di Lucedio (credo sia stata una delle prime a essere fondate in Italia dall'Ordine di quel Bernardo di Chiaravalle) ma Nuvolone è riuscito, attraverso questo suo racconto, a trasportarmi in quelle atmosfere nebbiose del suo paesaggio...nel ruscellare sotterraneo dell' acqua benefica che aspetta di essere rivelata. Nel lento scorrere del tempo monastico.

Non solo questo però. Anzi... mi è parso che Nuvolone più che come un luogo fisico descriva l'Abbazia di Lucedio come un luogo interiore...un luogo dell'anima. Ed è in questa dimensione interiore che emerge la figura di un uomo intento ad osservare e interrogarsi circa le cose visibili e invisibili che lo circondano cercandone risposte. E quest'uomo è Maestro Ugo, il monaco erborista... personaggio portante del racconto e che più di tutti mi ha conquistata.

Mi ha conquistato il suo coraggioso amore per la ricerca della conoscenza... in un tempo e in luogo dove agli uomini è proibito. Così impone la rigida regola del fondatore dell'ordine cistercense che nega il valore della Ragione e della Scienza, che considera la conoscenza come abbietta curiosità e l'uomo un nulla che deve abbandonarsi solo alla volontà divina.

E Maestro Ugo lo sa tutto questo...deve obbedire. Non deve cercare risposte nell'invisibile. la regola non lo permette.

Ma cercare la verità attraverso lo studio di quel benefico mistero celato nell'acqua, per lui che desidera più di ogni altra cosa togliere malattia e dolore che affliggono gli uomini, non è forse l'ardente desiderio di servire così il Dio benevolo e giusto degli uomini?

Maestro Ugo capisce che non potrà cambiare gli uomini del suo tempo...che nulla può essere rivelato e che dovrà nascondere il benefico dono dell'acqua nella speranza che un giorno, in un altro tempo, qualcuno riesca a leggerlo negli indizi disseminati nell'Abbazia. Una grande speranza affidata al tempo che diverrà.

E tutto inizia proprio in un giorno... di un altro tempo.

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Il dono dell'acqua 2011-03-01 16:06:17 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    01 Marzo, 2011
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AQVA BONA

Silvano Nuvolone ci narra una storia intrisa di leggende che avvolgono l'abbazia di Lucedio,piano tra Vecelli e Po.

E' uno straordinario affresco di storia,leggende,immaginazione,di verità dette e celate,di frasi "velate"...che si incastrano alla perfezione creando uno mosaico ricco di mistero,un viaggio nelle suggestive atmosfere del Medioevo che trasportano il lettore in un'avventura affascinante,una chiara conoscenza dell'oscurantismo ed una precisa e dettagliata preparazione storica.
Tutto ciò viene amalgamato in modo armonioso da uno stile fluido ed intriso di poesia.

AQVA BONA...
la scritta misteriosa,"oscura" che,ai giorni nostri scoprono Lisa e il fidanzato...cosa nascondono queste parole:"AB INFERIS"?Chi è la strana donna che vuole impossessarsi del pezzo antico che ormai è finito in mani loro?Cos'è quel rumore di sandali che insegue la ragazza?Cosa nasconde il vescovo?
COSA?deve rimanere occulto?

Un percorso affascinante che rende viva ai nostri occhi l'immagine dei protagonisti:Ugo,monaco,uomo di scienza e di fede,scopre il potere guaritore delle sorgenti che circondano l'abbazia di Lucedio,il legame paterno con il giovane Giacomo,al quale AQVA BONA salva la vita.
Dopo questa scoperta Ugo verrà presto allontanato dall'abbazia dai suoi superiori...voci superstiziose stanno già inondando il circondato...
Ma il rapporto forte e leale che unisce la splendida figura di Ugo e il giovane, fedelissimo ad ogni suo parola, riuscirà a mantenere il segreto protetto.

Come nella poesia l'autore ci regala un mondo magico,spalanca una porta sull'immaginazione oltre che sulla scoperta...uno specchio su misteri che realmente rimarranno tali...

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Il dono dell'acqua 2011-01-23 21:46:16 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    23 Gennaio, 2011
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Il libro di nebbia.

Sono stato a Lucedio domenica scorsa.
Ho un amico a Vercelli che rasenta il confine con l'universale: io lo chiamo "il principe", ed è una specie di enciclopedia vivente della Storia Medievale. In effetti, a casa di Fabio ci sono più libri di medievistica rispetto ad una Biblioteca. Ovviamente in tutte le lingue.
Abbraccio il guru e mi lascio trascinare da lui come un bambino.
La nebbia.
La prima cosa che colpisce a Lucedio, "Principato di Lucedio", è la nebbia.
Non è come da altre parti,no. Ci galleggi, semplicemente...e d'un tratto, comprendi.
Là in mezzo tutto ha avuto inizio.
Silvano Nuvolone è un farmacista che conosce il segreto dei sogni.
Nella splendida, divina, superba Abbazia...agli inizi del secolo XIII opera un piccolo monaco. Guarda caso è l'erborista del complesso abbaziale...è Maestro Ugo.
Siamo fra Cisterciensi, uomini del Cistercium, "monaci che sono avvezzi allo pregar bono secondo Regula", ed hanno da un secolo abbandonato i benedettini cluniacensi.
Maestro Ugo, erborista.
Esistono uomini che in tutti i tempi coltivano i propri miraggi : di sole, di sasso, di sabbia, di nebbia.
Ecco, la nebbia.
AQUA BONA, questo è il sogno di Magister Ugo.
Nascosta sottoterra, tra le piante o fra le stelle...AQUA BONA.
Medicamentum...dono del Cielo.
Così un segreto di bruma si trasforma in nascondiglio agli occhi dei molti che temono...e non sanno che cosa.
AQUA BONA.
Nuvolone ci accompagna lungo i sotterranei di una mappa di vento e dolore. Il Medioevo è ricco della simbolistica più varia, più delicata, più bella.
Le cattedrali d'Europa portano inciso nela pietra il canto di un itinerario tracciato, il segno di un percorso suggerito.
Così, fra un arco rampante ed un bestiario si può trovare il simbolo del mercurio filosofale, sul Portle della Vergine il nodo sdraiato dell'infinito.
Magister Ugo, come uomo del tempo, conosce questo codice.
Ma che cosa nasconde Magister Ugo? Quale segreto? Quale tesoro?
AQUA BONA...
Nebbia.
Verrà un giorno in cui qualcuno, non si sa chi ma questo poco conta, cercherà il segreto...senza paura di superstizioni ancestrali, folli, odiose rispetto al bene,il Sommo Bene.
Ma ancora non è tempo.
Occorre una mappa per chi...avrà occhi.
Lucedio, Abbazia di Santa Maria.
Dove vanno a nascondersi i sogni?
Sotto i cappuci austeri di ombre affusolate, nel cuore di fiumi ipogei, oltre le tracce di un mitreo.
In fondo questo tesoro, Magister Ugo,lo puoi occultare dove Mithra è stato pregato. Non vinse forse a Nicea il Cristianesimo per un pugno di voti? Che importa!
Uno solo è il Signore, Ugo!
E qualcuno verrà a ricostruire la tua mappa di simboli, a cercare l'immortale colonna.
Quattro soli...mille stelle.
Prima dell'esilio, nascondi il tuo tesoro.
Arriverà quel giorno, ma ora zitto.
AQUA BONA, MEDICAMENTUM.
Nebbia.
Prima di andartene, Maestro, riconsidera il tuo proposito.
Verranno a cercare gli stolti fra spartiti diabolici e canti di sirena, verranno in molti.
Nebbia.
Avviati Magister Ugo, verso l'eternità.
Ora sì, ora.
Tutto è giusto e perfetto.

Ancora bravo a Silvano Nuvolone, ed un grazie per avermi regalato questo suo sogno.
Lo terrò caro per sempre.
Il "principe", cui ho raccontato la storia brevemente, mi prega di ricordare un suo caro conoscente che potrebbe essere stato ispiratore di un personaggio del libro di nebbia.
In memoria dunque del professor Renato Bordone, docente di Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Torino, morto d'infarto a soli 62 anni nemmeno venti giorni fa.
Lo ricordo per lui con grande umiltà.
Del resto, dove saremmo senza una storia? Senza la...Storia?
Ora chiudo.
Sì, ora tutto è giusto e perfetto

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Il dono dell'acqua 2011-01-19 08:24:14 Ginseng666
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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    19 Gennaio, 2011
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Una vicenda appassionante...

Una storia che si sviluppa e che abbraccia due epoche: quella medievale e quella moderna...le leggende che avvolgono l'abbazia di Lucedio come una nebbia fosca, vengono lentamente presentate al lettore, coinvolgendolo in una storia che ha il sapore amaro dell'intrigo e della rinuncia.
Nell'oscuro Medioevo un monaco erborista fa una scoperta sconvolgente: un'acqua contenente una misteriosa muffa che risana piaghe e malattie, e mentre lui si adopera con i suoi studi a curare i suoi confratelli, qualcuno interrompe il suo lavoro con pretesti di dicerie miracolistiche, e un'inopportuna presunta presenza diabolica; da chi viene la cura? da Dio o dal Demonio? E' noto infatti che il Medioevo è stato il periodo storico in cui è prevalso l'oscurantismo, in cui la superstizione ha avuto il sopravvento sulla ragione in cui tutto veniva rapportato a Dio, sia nel bene che nel male, in cui l'uomo preso dal timore di essere preda del male diventava delirante e fantasioso... in cui l'oscurità della mente umana raramente era rischiarata dal raziocinio...
Il povero frate la cui mente brillante è assai avanti rispetto a quella del suo priore, viene alfine trasferito in un'altra abbazia, per salvaguardare la quiete dei suoi confratelli... Ma torniamo ai tempi nostri: nel presente c'è la storia di Lisa, del fidanzato e di un suo amico...Lisa è una studentessa che decide di svolgere la sua tesi di laurea sull'abbazia di Lucedio...e sui suoi misteri...
Le sue ricerche avranno infine un esito felice, in quanto farà delle scoperte incredibili, ma una presenza oscura veglia su quei segreti arcani e non permetterà a nessuno che essi vedano la luce.
Infatti "Ciò che viene dagli inferi deve rimanere occulto (cioè nascosto)".
Tra intrighi, furti, presenze demoniache, custodi arcani e personaggi insospettabili che infine risultano essere corrotti e corruttibili, la storia si snoda appassionando e incuriosendo il lettore.
Misteriosa, affascinante e coinvolgente mi ha veramente appagato, nonostante io non sia amante di romanzi che riguardano la chiesa.
Consigliato.
Sopratutto ai lettori che amano le storie del mistero.
Saluti.
Ginseng666

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