Narrativa italiana Romanzi Il destino si chiama Clotilde
 

Il destino si chiama Clotilde Il destino si chiama Clotilde

Il destino si chiama Clotilde

Letteratura italiana

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Non è comodo, per un gentiluomo, essere amato da una giovane e bella arcimiliardaria. "Il destino si chiama Clotilde" è un girotondo infernale di ereditieri che si rifiutano di ereditare, di gambe di legno, di pirati, di commissari di polizia, di furti e molto, molto amore, che alla fine trionferà, non senza un certo tornaconto economico...



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Il destino si chiama Clotilde 2013-03-29 16:19:27 Maybe
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Maybe Opinione inserita da Maybe    29 Marzo, 2013
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"Soltanto Filimario non era innamorato di Clotilde

Questo, a mio parere, è un libro geniale.

La storia consiste in un'ingarbugliata successione di sventure e fatti che vedono come protagonisti il signor Filimario & la milionaria Clotilde.

Il primo è un uomo dotato di sarcasmo pungente che in parole povere non fa altro che dare risposte apparentemente calme e ragionevoli ma che in realtà mascherano un'ironia gustosissima : forse l'unica reale protagonista dell'intera vicenda.

Clotilde è un personaggio femminile che funziona alla grande. Viziata, ricca, innamorata pazza di Filimario, non fa altro che incasinare la vita a tutti e pure un po' la sua.

A condire il libro troviamo una serie di personaggi svampiti, assurdi o nel caso delle altre due donne, decisamente carismatici.

Filimario deve bere il fatidico bicchiere di olio di ricino se vuole ereditare i soldi e l'autore grazie a questo fatto ci ricama su una delle storie più divertenti che io abbia mai letto (tant'è che ora me la sto rileggendo).

Lo consiglio perché ha un finale inaspettato (o forse no?!), uno stile irriverente e originale e dei personaggi insoliti che mettono il lettore di buon umore!

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Consigliato SOLO alle persone che conoscono il significato della parola "ironia".
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Il destino si chiama Clotilde 2010-12-09 08:01:58 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    09 Dicembre, 2010
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Il destino si chiama Clotilde

"Avete visto che sorta di pasticcio! E' proprio come diceva quel tale che andava verso l'est: Di matti ce ne sono al mondo: ma come gli uomini e donne!..."
"Era una magnifica notte di giugno: notte del 1885, notte romantica senza urli di clacson, senza insegne luminose che scrivessero nel cielo le virtù del lucido per calzature. Mille e mille luci, ma piccole, azzurrognole fiammelle a gas. Muciche, ma della vecchia, nostalgica Europa. Harlem non era ancora stato scoperta; i negri si ricordavano ancora troppo della frusta degli uomini bianchi e se ne stavano zitti nei loro tuguri sognando gli sparati bianchi, i frac la rivincita. Era una magnifica notte del 1885: il mare, laggiù, tremolava sotto le stelle e l'urlo profondo della sirena di qualche vapore sperduto sembrava il gemito di un'isoletta innamorata."
Divertentissimo e spassosissimo libro-commedia sugli equivoci Clotilde che fa muovere il destino per la conquista del suo Filimario Dublè...maledetto quel bicchiere di olio di ricino!
Sono contenta di aver trovato in un angolo della biblioteca di mio padre tutto impolverato dagli anni questo libriccino che mi ha fatto ridere molto e mi ha immerso in un mondo passato dove l'onore e la testardaggine traboccavano dagli animi delle persone!

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Per chi vuol ridere con Guareschi l'inventore di Don Camillo e Peppone.
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