Il conto delle minne
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 5
SCONOSCIUTA A SE' STESSA
Niente a che vedere con "La miscela segreta di casa Olivares"!
Come quello era un libro fresco e poetico, da leggere e assaporare nella sua vivace e invogliante fragranza dalla prima all'ultima pagina, questo è invece un inquietante resoconto della maturazione esistenziale di Agata, la protagonista, partendo dalle storie dei bisnonni, poi le nonne, i genitori e via così, attraverso ambienti, profumi, palazzi intrisi di sicilianità e vita vissuta. Fin qui tutto bene, lettura piacevole e tratti di tangibile nostalgia emozionante.
Peccato che per arrivare alla maturazione della sua consapevolezza e importanza come persona, Agata debba attraversare una torbida storia con tale Santino Abbasta, uomo già accasato conosciuto casualmente nella sua travagliata Palermo e ci trascini con lei in questo rapporto morboso per tutta la seconda parte del libro... Un po' troppo, per la verità, perché va bene le esperienze difficili vissute da bambina, va bene anche la paura del vuoto che le è rimasta per cause che il lettore ha già capito perché ripetute ossessivamente nelle pagine precedenti....ma metterci tanto per darsi una scantata è veramente troppo anche per i più magnanimi sostenitori!!
Concludendo, dirò che non è uno dei libri più brutti che ho letto ma neanche uno dei migliori. Il finale mi ha ampiamente deluso e risulta parecchio affrettato e scontato. Peccato, perché i tratti stilistici della Torregrossa ci sono tutti (a volte,nella prima parte, le frasi hanno persino un ritmo musicale ed è una meraviglia addentrarsi nella lettura). Però uno stile aggraziato e una storia di graduale riscoperta di sé stessi non bastano a fare un buon romanzo.
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mi aspettavo qualcosa in più...
Un po' deludente, a dirla tutta. Ho iniziato a leggere questo libro con grandi aspettative, avevo letto qualcosa della trama e alcune recensioni positive. Ma dopo una prima parte piacevole e ben scritta, in cui l'autrice tratteggia le figure delle donne della sua famiglia (belle le espressioni siciliane che inframezzano la narrazione, bellissime le descrizioni dei paesaggi e delle atmosfere tipicamente siciliane di un tempo), come ha già scritto qualcuno, la scrittura cambia, la storia si fa torbida e anche il personaggio di Agata diventa.. scadente. Anche il tema "al femminile" che l'autrice tenta di affrontare mi pare si perda un po' nei meandri delle pagine (troppe) infarcite di sesso (che noia!!!!!!) e delle ossessioni della protagonista per Santino Abbasta.. Ho comunque terminato la lettura del libro, nonostante le molte perplessità.
GIUDIZIO
nel complesso deludente, non lo consiglierei
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Da leggere solo la prima parte
Ho appena finito di leggere "Il conto delle minne" preso in prestito in biblioteca.
il libro scorre bene e a tratti é anche commovente. Poi la scrittura cambia
Da quel momento il racconto sfiora l'inverosimile e mi è sembrato anche un poco estremo nel racconto della relazione amorosa.
La protagonista, da personaggio colto ed emancipato, diventa personaggio da fumetto erotico, dimenticando completamente le sofferenze delle donne della sua famiglia.
Un romanzo al femminile forse pesantemente manipolato da un uomo e infarcito di sesso per essere più facilmente venduto.
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Tutto il resto è noia
Avevo grosse aspettative su questo libro. Non so perché, forse solo per le entusiastiche descrizioni che mi era capitato di leggere in rete.
E in effetti il libro parte bene, tanto che faccio fuori metà libro in poche ore. Poi mi sono arenata.
Posso dirlo che questo libro è noioso? E' noioso.
Si perde nel nulla, divaga, perde l'ironia. Specie nella parte in cui Agata non parla dei suoi avi, ma di sé.
Noia, noia, noia.
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PIacevole rivelazione...
Piacevole rivelazione , questo romanzo che ho letto fuori programma...
Dal momento che adoro tutto ciò che è...sicilianità, mi è stato consigliato, e l'ho intrufolato tra due libri già programmati.
Giuseppina Torregrossa è una ginecologa di Palermo, che ha lavorato per molti anni dedicandosi alla prevenzione dei tumori al seno.
Quindi , secondo me, non è casuale la scelta dell'argomento: le Minne.
Le Minne, in questo caso, sono i dolci tipici catanesi, dedicati a Sant'Agata, a forma di seni, e sempre, rigorosamente a coppia!
Ma sono anche e soprattutto le mammelle: simbolo profondo di femminilità ed oggetto del desiderio maschile.
Questo è , per me, un romanzo "da donne", perchè tocca ogni problema con squisita sensibilità femminile...l'amore, la malattia, il tradimento, l'infanzia, la vecchiaia......
vi sono in esso brani di intensa poesia, come questo, che descrive un paesaggio notturno....
"...Si erano incontrati ai margini dell'aia in una notte d'agosto, quando l'aria ferma ad aspettare l'alba condensa sugli uomini i sogni, e li trasforma in desideri.
Il cielo era un pezzo di stoffa scura,tesa tra le stelle che ne bucavano la trama.
Si dormiva fuori dalle case, all'aria aperta, vinti dalla stanchezza, fiaccati dalla calura, intordonuti dal vino.
Persino i cani erano crollati nell'immobilità di quella notte, e nel silenzio irreale da fine del mondo.
Sembrava che il supremo Puparo avesse lasciato cadere i fili che tenevano in piedi i burattini, spento le luci del teatro, chiuso gli occhi anche lui, e privato così l'universo criato del suo soffio vitale."
Giudizio :più che buono!