Narrativa italiana Romanzi Il commissario Soneri e la mano di Dio
 

Il commissario Soneri e la mano di Dio Il commissario Soneri e la mano di Dio

Il commissario Soneri e la mano di Dio

Letteratura italiana

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Sotto il ponte più antico di Parma, il cadavere di un uomo affiora dalla riva melmosa. È stato assassinato, e poi gettato in acqua chissà dove, finché la corrente non l'ha portato lì. Il commissario Soneri, incaricato delle indagini, decide di risalire il fiume. In un freddo, piovoso pomeriggio di gennaio, il suo tragitto a ritroso lo conduce in un borgo isolato dell'Appennino. I paesani parlano poco e malvolentieri, l'ostilità verso l'intruso è palese, tuttavia Soneri arriva a scoprire in fretta l'identità della vittima e a legare il suo nome a un pesante scontro di interessi sul futuro di quelle montagne. In questo scenario che lo affascina e insieme lo turba, s'imbatte in alcuni bizzarri personaggi, raccolti in una sorta di "comunità dei boschi", e in uno scomodo prete dalla fede eversiva, confinato per punizione in quel luogo dimenticato da Dio.



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Il commissario Soneri e la mano di Dio 2013-08-29 10:06:43 catcarlo
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catcarlo Opinione inserita da catcarlo    29 Agosto, 2013
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Il commissario Soneri e la mano di Dio

Un cadavere spaggiato sotto al Ponte di Mezzo allontana il commissario Soneri, sul margine di una crisi della mezza età, da Parma portandolo in un piccolo paese di montagna che, chiuso sotto tutti i punti di vista, si rivela ben presto un posto dai mille segreti dove si combattono il desiderio di modernità e la salvaguardia dell’ambiente naturale. Il ritmo dell’investigazione (e del libro) sembra adattarsi all’ambientazione, in cui la vita scorre tranquilla, quasi immobile, nelle giornate brevi di un inverno che continua a scaricare neve dal cielo: il poliziotto procede a piccoli passi, girando anche un po’ a vuoto, e per riuscire a tirare tutti i fili deve dar fondo alla sua pazienza e dar retta più di una volta alla voce della compagna Angela che lo ha rocambolescamente raggiunto. Se non si può dire che la soluzione del mistero sorprenda davvero – già il titolo aiuta parecchio – lo svolgimento della storia coinvolge il lettore con il suo andamento lento e quasi ipnotico, come i fiocchi che cadono lenti e il silenzio della montagna innevata. Non che il libro sia esente da difetti, con qualche personaggio ai limiti della forzatura, come lo spiritato Don Pino e il famelico gruppo che annovera fra le sue fila i ‘cattivi’ della vicenda, per non parlare della creazione fuori fuoco (si potrebbe anzi dire decisamente troppo lontana dalla realtà) della comunità dei Fauni: le conseguenze si notano soprattutto in qualche momento un po’ forzato e in un eccesso di prediche sull’avidità del giorno d’oggi in contrasto alla sacralità di montagne e boschi. Malgrado ciò, il libro resta comunque un buon giallo che si legge con piacere e che incontrerà il gusto di chi apprezza le storie che avanzano solo poco alla volta, ingabbiando il lettore come Monteripa fa con Soneri: i frettolosi, invece, è meglio che si astengano, prima di perdere la pazienza quando il commissario comincia di nuovo a rimuginare su se stesso.

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Il commissario Soneri e la mano di Dio 2011-09-08 12:22:00 gcavalca
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gcavalca Opinione inserita da gcavalca    08 Settembre, 2011
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Soneri va al freddo

Le scarpette di Sant’Ilario sono un dolce tipico di Parma.
Tipico come la nebbia, gli appennini gelidi e le atmosfere di Valerio Varesi e del suo commissario Soneri.
Lo spedisce al freddo di un paesino appenninico risalendo i torrenti e cercando cellulari nel bosco il commissario.
Leggendo sembra quasi di respirare il freddo di queste montagne e di assaporare le splendide immagine che ci regalano.
Il romanzo è un misto sensuale di odori, sapori, visioni, sensazioni e qualche punta di erotismo elegante e discreto.
Varesi è bravissimo nel suscitare sensazioni fisiche per avvilupparti in una trama intelligente e complessa.
Dimenticavo, in mezzo c’è un morto nel torrente Parma, della droga nei boschi, dei cinghiali che la sniffano, dei Fauni cristiani, carabinieri medici legali e scientifica quanto basta.
Buona lettura.

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