Il cardillo addolorato
Letteratura italiana
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Un'altra visione del mondo immanente
Ho iniziato questo romanzo con poche aspettative, ma mi sono dovuto ricredere...eccome! un romanzo con canoni di lettura e narrazione al di là degli stereotipi di qualsivoglia genere...
Dal nord Europa tre giovani Signori, per la precisione, uno scultore, un principe e un ricco commerciante, scendono in Italia a Napoli alla fine del ‘700, al fine di incontrare un celebre guantaio, dimorante nel quartiere di Santa Lucia insieme alla sue due figlie che celano qualcosa di inquietante. La narrazione si svolge in maniera tale che il lettore riesce facilmente a immedesimarsi in quell’atmosfera napoletana, in quel dato momento storico, infarcita di inganni, eccesso di formalismo e barocchismo, misteri, storie sotterranee legate ad altrettante città sotterranee, spiriti di morti che vanno e vengono, realtà che si traducono in fantasie e viceversa; menzogne ben articolate poi verificatesi mezze verità...ma anche magie, negromanzia, mondo dell'aldilà che si interseca con il mondo apparentemente reale; tutto ciò fa quasi perdere il senno ai Signori del nord Europa che, scesi per affari, si ritrovano a fronteggiare una realtà sfuggente e, immersa in questa, una delle figlie del guantaio: la conturbante, misteriosa, bellissima e “muta” Elmina...e poi questo "cardillo" che si trasforma in tanti altri personaggi forse mai esistiti o forse apparsi per brevi e/o lunghi periodi; una continua sorpresa di evoluzione narrativa che il lettore non dà assolutamente per scontato...
Un romanzo “sui generis”che ci indica un’altra possibile visione del mondo e come noi lo percepiamo.