Il brevetto del geco
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
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Tiziano Scarpa, tutore transbiografico
Originale, satirico, provocatorio, eccentrico: così si può definire l’ultimo ottimo libro di Tiziano Scarpa. Già dalla lettura della prefazione si capisce che ci si trova di fronte a un’opera che si allontana dagli schemi tradizionali del romanzo contemporaneo. Qui il narratore presenta e descrive se stesso come essere non esistente, qualcuno che avrebbe potuto avere un corpo e tuttavia non ha nulla, nemmeno una voce. Egli si definisce l’Interrotto, dichiara di aver affidato il suo racconto alla forza delle parole, organizzate in forma di romanzo dallo scrittore Tiziano Scarpa, suo tutore transbiografico.
L’opera segue separatamente per diciotto capitoli le vicende di due personaggi fondamentali, Federico Morpio, artista, e Adele, giovane impiegata. Il diciannovesimo capitolo intreccia storie e personaggi, infine il ventesimo costituisce l’epilogo.
Morpio, creatore di video artistici, è il mezzo attraverso il quale l’autore esprime una critica feroce nei confronti delle dinamiche che regolano il rapporto tra talento, societá e mercato, denunciando quanto spesso la vera arte sia penalizzata o addirittura ignorata per favorire ambienti o personaggi che contano. La progressiva perdita di autostima induce Federico, artista fallito, rimasto senza soldi e senza la donna che amava a rinunciare alla sua arte per guadagnarsi da vivere. Egli prende coscienza di ciò che non va nel suo personale rapporto con l’arte nel momento in cui si sofferma a guardare il movimento vorticoso del cestello della lavatrice durante la centrifuga. Egli comprende che ciò che lo frena è la sua incapacità di concentrarsi. Egli ha un rapporto “circonferenziato” con la sua arte. Così come i panni centrifugati nel cestello scompaiono schiacciati sui bordi, così la sua arte, non prodotta da un processo di concentrazione, risulta invisibile. I pensieri di Morpio si “disperdono nell’inconsistenza”. È questo uno dei punti più originali del romanzo.
Parallelamente alle vicende esistenziali di Federico, si svolge la storia di Adele. La sua progressiva integrazione nel mondo cristiano avviene in seguito a quella che si può definire l’epifania del geco. È infatti l’osservazione di questo animaletto insettivoro che riesce a superare quasi ogni prova di sopravvivenza, ma che rimane imprigionato tra le pareti di una pentola rivestita di teflon, che spinge Adele a stabilire un contatto ravvicinato più intenso e spirituale con la natura e con la fede. Il suo incontro con Ottavio la spingerà ulteriormente in questa direzione fino ad abbracciare i principi dei Cristiani Sovversivi. L’adesione così totale alla fede porta Adele e Ottavio a cercare il famoso cronovisore, strumento noto per la capacità di captare quelle onde lasciate da personaggi del passato, anche remoto, e riprodurre le stesse scene e gli stessi avvenimenti. Essi sono spinti dal desiderio di rivedere la resurrezione di Cristo. Ma la fede non avrebbe più ragione di essere se la veridicità degli eventi potesse essere dimostrata.
L’epilogo del romanzo ritorna in maniera circolare a ciò che era stato annunciato nella prefazione. Il lettore si troverà di fronte al narratore che si è definito l’Interrotto. Sarà chiaro infine che l’intero romanzo è un atto di fede dell’autore Scarpa nella forza della parola e della letteratura, che ritrova la sua funzione in un mondo in cui l’arte sembra stia perdendo progressivamente quella dignità che le spetta.
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Adele e Federico
Un libro che ha due protagonisti, Federico, artista in declino e Adele un'impiegata che conduce una vita di routine. Per problematiche varie le vite di Federico e di Adele s'incrociano e danno vita ad un romanzo dove l'autore è abile a far risaltare esigenze comuni degli uomini e donne della nostra società e cioé: la ricerca della propria vocazione professionale, e di dare un senso alla loro esistenza. Curiosa la figura all'interno del libro "dell'Interrotto" che svolge una funzione tipo supervisore dulle vite di Federico e Adele e singolari le vicissitudini che accadono ai personaggi principali , tappe importanti che precludono all'incontro tra i due. Concludo estrapolando un passaggio in cui Adele si fa affascinare da un geco (e da qui il titolo del libro) sul suo muro di casa, e lo descrive evidenziandone le caratteristiche
""il geco ha una virtù speciale: sulla punta delle dita sono concentrate migliaia di minutissime setole, quasi quindicimila per millimetro quadrato.Ciascuna di esse si ramifica in centinaia di cigli , che hanno la punta a forma di spatola...C'erano scienziati che studiavano le dita del geco sperando di replicare le loro caratteristiche in un tessuto sintetico. Sognavano di confezionare una tuta per arrampicarsi dappertutto senza più bisogno di corde, cavi,rampini o ganci...proprio come potevano fare i polpastrelli del geco""
Singolare