I misteri della montagna
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Leggende montane
In questo libro Corona ci narra di storie, vicissitudini, misteri,leggende etc legate ai suoi monti preferiti, "i monti pallidi", ossia le Dolomiti.Il libro è dedicato al grande amico guida alpina di Misurina, Valerio Quinz,e in questo testo lo scrittore cerca nella montagna di capire e conoscere meglio se stesso, e la montagna diventa la vera palestra di roccia della sua vita. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha molto colpito, si parla degli alberi e di come questi ultimi trasmettano e interiorizzino paure e stati d'animo, molto bello (p40)
...""leggendo il cuore degli alberi., quasi sempre ci si imbatte in un cerchio che d'improvviso sussulta, in saliscendi o zig zag verticali. Sono paure...le variazioni di colore degli anelli sono avvisi di tranquillità, vuol dire che l'albero ha passato un periodo pacifico. Con i tempi buoni i cerchi assumono una tinta rosa chiaro. Anni di tormento creano anelli con zig zag verticali come punti di cucito. Gli alberi del Vajont, franati insieme al monte Toc, portavano il terrore nel cuore. Si possono vedere anche oggi, dopo cinquant'anni, basta segarne uno e contare""...
Sempre interessante Corona
Indicazioni utili
La potenza della natura
Leggere questo libro è come tirare un freno a mano nella vita. Perché ti costringe a rallentare, a pensare, ad immaginare, a chiudere gli occhi e ad immergerti nella natura, perché da ogni pagina emerge la potenza della natura. Il libro è estremamente evocativo e ci racconta mille sfumature della montagna, l’eco, il vento, i ruscelli, i tronchi, i tarli, le malghe, le spelonche e le caverne, i sentieri. Prepotente emerge il silenzio. Sottilmente emerge la solitudine e quella che l’autore chiama malinchetudine. Garbatamente emerge la rabbia per fatti che in modo ricorrente sono trattati nei suoi libri. Lo stile è spettacolare. E’ difficile che un libro senza trama e senza finale riesca a tenere incollato così tanto e questo succede per quanto bene è scritto e per le emozioni che suscita, anche perché è un libro autobiografico e te ne accorgi dai sentimenti che ti si sbriciolano tra le dita intanto che sfogli le pagine. Tra un paesaggio e l’altro, tra un aneddoto ed un ricordo scivolano l’incanto dell’infanzia ed il disincanto della vita e non puoi non pensare alla tua. Con l’augurio che, così come la terra ricresce, guarendo le ferite, anche l’anima dell’autore e la tua ritrovino la serenità.