I cento passi
Letteratura italiana
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LE STELLE
Cinisi (PA) 1963
Giuseppe Impastato è un ragazzino sveglio e sensibile. Cresce in una famiglia appartenente alla mafia. Suo padre è mafioso, lo zio è il vecchio boss incontrastato della zona, Cesare Manzella. Giuseppe ha 15 anni quando lo zio Cesare viene spodestato da un giovane emergente di Cosa Nostra . Questo giovane rampante altri non è che il famigerato Gaetano Badalamenti , futuro boss e vecchio amico della famiglia Impastato … Lo zio Cesare abdicherà dal trono saltando per aria in un’automobile imbottita di tritolo . Giuseppe capisce subito che la realtà che lo circonda non solo è sbagliata, ma anche una forma di schiavitù. Schiavi della PAURA. La paura che diventa complicità . L’autobomba diventa uno schiaffo che lo sveglia e soprattutto lo fa PENSARE …
L’incontro con il pittore e comunista del paese, Stefano Venuti, cambierà per sempre la vita di Giuseppe . I due entrano in sintonia, un’intesa come tra padre e figlio. Il pittore farà capire al giovane che un altro mondo è possibile. Che le ingiustizie vanno combattute, col dialogo, senza PAURA. La gente deve essere informata, incoraggiata e aiutata. Giuseppe Impastato incomincia ad interessarsi alla politica. Lo scontro con il padre è inevitabile, viene subito cacciato di casa e ripudiato. Con discrezione la madre ed il fratello mantengono i contatti con questo ragazzo dall’incredibile tenacia.
Negli anni Giuseppe sarà coinvolto in prima persona nelle lotte politiche e nelle manifestazioni. Affiancherà i contadini, espropriati delle loro terre, durante le proteste contro la costruzione dell’aeroporto di Palermo. Il suo impegno politico, i suoi ideali, la sua voglia di cambiare coinvolgerà molti giovani della sua età. Fonderà un giornalino politico e una radio, RADIO AUT . Il canale radio darà voce alla “ disobbedienza”, agli ideali, ai sogni, alle idee. Ma anche alla denuncia ed alla satira ….
Giuseppe Impastato verrà ucciso nel 1978 all’età di 30 anni .
Un ragazzo ed un gruppo di amici che hanno avuto il coraggio di alzare la testa. Marco Tullio Giordana ci racconta la vera storia di un eroe , la dimostrazione che anche nel deserto più secco possono crescere i fiori più belli. Non voglio pensare al ’68 come ad una illusione . Mi infastidisce pensare alla generazione dell’epoca illusa di poter cambiare il mondo. Mi piace pensare che la nostra triste storia sia costellata di tanti esempi da seguire . Come le stelle più brillanti nel cielo più nero. Scusate il paragone troppo poetico, ma efficace se si pensa all’immensità del nero ed al numero di stelle … Si tratta di guardare il bicchiere. Mezzo pieno o mezzo vuoto ? Tanto buio ? Tante stelle !!! E allora ben vengano queste persone SPECIALI come GIUSEPPE IMPASTATO. Questi eroi che ci ricordano di non avere paura, che non bisogna mai smettere di sognare, di credere, di vivere. Ovunque. Sicilia, Kiev, o Timbuctù …. E’ per tutti.
Da leggere. Non ho dubbi.
Indicazioni utili
Il Coraggio di Peppino
Peppino Impastato, nato a Cinisi , Palermo, il 5 gennaio 1948.
Peppino originario di una famiglia affiliata alla mafia. Fin da ragazzino si ribella e nel 1976 fonda una radio clandestina con cui denuncia e schernisce Cosa Nostra.
Morto, assassinato, il 9 maggio 1978.
Dopo VENT'ANNI la Procura di Palermo ha rinviato a giudizio Tano Badalamenti per l'omicidio di Giuseppe Impastato.
Il processo, al momento della stesura del copione, era ancora in corso.
Il 5 marzo 2001 la Corte d'Assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a trent'anni di reclusione.
L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo.
Questa e' una storia vera, questa e' una storia di mafia, questa e' una storia siciliana, questa e' una storia italiana. Da avvenimenti di cronaca di solito nascono libri e quindi i libri trasposti sul grande schermo. Qui il film , con la commozione e l'approvazione di Felicia e Giovanni Impastato, madre e fratello di Peppino , viene impresso sulla carta dal regista e dagli sceneggiatori.
Non si tratta quindi della solita narrativa, ma della vera e propria sceneggiatura de I CENTO PASSI, l'omonimo film , appunto.
E' scritto in modo molto scorrevole e immediato, belle descrizioni di luoghi e personaggi, l'ho sentito vivo. I suoni, i colori, le espressioni dei volti...Ti pare di esserci sul set.
No, ti pare di essere a Palermo.
Davanti al feretro di Peppino, alla rabbia degli amici, allo sguardo "livido e muto " di mamma Felicia.
E ti stupisci di quanto il buio continui a essere vergognosamente buio.
" PEPPINO
- E allora forse piu' che la politica, la lotta di classe, la coscienza e tutte 'ste fesserie ... bisognerebbe ricordare alla gente cos'e' la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci ? "
Buona lettura.