Horcynus Orca
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Breve lettura del grande D'Arrigo
Strambeletture - Il granchio e l'orca (Tra Acicastello e D’Arrigo)
Un granchio nell’acqua di Acicastello. Un piccolo granchio, in poca acqua.
Travisamenti dal micro-macro d’una macchina digitale.
Acicastello è un paesino (frazione di Acitrezza) del catanese che si affaccia sul mare, a raggelare la lava che dall’Etna in discesa non contemplò la gradazione intagliante dell’acqua.
Tutto è Sud ove il fuoco muore nell’H2O.
Quel granchio è imparentato, sebbene alla lontana, con la cicirella che nel fondo più fondo delle acque tra Scilla e Cariddi, acque di Stretto, veniva a galla nelle pagine dell’Horcynus Orca di Stefano D’arrigo.
Tutto è Sud ove il fuoco muore nell’ H2O, dove un piccolo granchio in una fossetta d’acqua può apparire quasi un’orca che scuotendo la sua pinna nel sonno, nel fondo più profondo, fa salire a galla le preziose uova d’anguilla.
Tutto è Sud ove il sole muore nell’acqua – che sia poca che sia tanta, cicirella-gambero-orca, pozzanghera d’acqua salata o profondo più fondo nello scill’e cariddi –, tutto è Sud ove muore ’Ndrja:
(…) Nel buio, si sentiva lo scivolìo rabbioso della barca e il singultare, degli sbarbatelli col mucco, come l’eco di un rimbombo tenero e profondo, caldo e spezzato, dentro i petti. La lancia saliva verso lo scill’e cariddi, fra i sospiri rotti e il tribolo degli sbarbatelli, come in un mare di lagrime fatto e disfatto a ogni colpo di remo: sempre più dentro dove il mare è più salato, dentro, più dentro dove il mare è mare. (Cfr. “I fatti della fera”, Rizzoli, 2000).
Tutto è Sud ove un granchio riposa le sue gambette tra una conca di lava di Acicastello e l’oceano aperto onde sguazza l’Orca-delfino (perché l'orca è un delfino) che azzanna i Delfini-orche (perché anche i ludici delfini sono fere-feroci). Tutto è Sud ove il sangue-fuoco di ’Ndrja si agghiaccia in una profonda più profonda (funnuta diremmo in dialetto di Sicilia) conchiglia d’acqua. Tutto è Sud ove letteratura, vita e morte, lingua e dialetto, hanno nome D’arrigo.
http://edizionidelcalatino.blogspot.com/2012/01/il-granhio-e-lorca-tra-acicastello-e.html
Indicazioni utili
I fatti della Fera
Ho trascorso dei mesi a leggere con passione e trasporto le oltre mille pagine di questo immenso libro che lascia davvero sgomenti e senza fiato. Sgomenti perchè non credi sia impossibile che un uomo possa scrivere quello che D'Arrigo ha immaginato nella sua mente e registrato su carta nel corso di tanti anni di lavoro. E' come se avesse tentato di "scrivere il mare" sempre diverso eppure sempre lo stesso. Questo non è un libro "normale", non ha un principio, uno svolgimento, una conclusione. E' un continuo divenire, un costante andare, un eterno ritorno. Parole, idee, ricordi, suoni, immagini, fantasie, colori, sapori, dolori, passioni sono tutti là dentro, in quella profonda gola narrativa che è "L'Orca".
La storia personale di Stefano D'Arrigo é strettamente intrecciata con quella del suo poema epico moderno, Horcynus Orca. Un lavoro che ha impegnato l'autore per quasi vent'anni in continue riscritture e aggiunte, invenzioni stilistiche e lessicali, rimandi all'epica classica e alle nuove tecniche di scrittura del '900. Un impegno costante che ha contruibuito a trasformare "I fatti della fera" (questo il titolo originario) in un mitico ed epico poema della metamorfosi. Horcynus Orca é una lettura che manifesta l'immensa ricchezza tematica con cui Stefano D'Arrigo ha voluto caratterizzare la sua opera. Le scelte lessicali misteriose, i parallelismi tra i suoi personaggi e quelli dei grandi poemi epici, come l'Odissea e l'Eneide, l'Orca vista come simbolo accostabile al Leviatano o a Moby Dick, sono tutti elementi che affascinano e costringono il lettore ad addentrarsi nella grandiosa costruzione su cui D'Arrigo ha trascorso una vita.