Narrativa italiana Romanzi Hanno ucciso il bar Ragno
 

Hanno ucciso il bar Ragno Hanno ucciso il bar Ragno

Hanno ucciso il bar Ragno

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

In "Hanno ucciso il bar Ragno" Nino Nonnis rievoca in un "com’eravamo" ironico, nostalgico e attento, la Cagliari tra gli anni sessanta e settanta e soprattutto la vita di un quartiere, il quartiere di San Benedetto e di una via, la via Manzoni, dove si trovava un bar: il Bar Ragno, centro di incontro e di scambio di esperienze dei giovani del rione.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Hanno ucciso il bar Ragno 2008-06-19 22:28:03 Maristella
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Maristella Opinione inserita da Maristella    20 Giugno, 2008
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli anni che furono....

In “Hanno ucciso il bar Ragno” Nino Nonnis rievoca in un “com’eravamo” ironico, nostalgico e attento, la Cagliari tra gli anni sessanta e settanta e soprattutto la vita di un quartiere, il quartiere di San Benedetto e di una via, la via Manzoni, dove si trovava un bar: il Bar Ragno, centro di incontro e di scambio di esperienze dei giovani del rione. Un bar che oggi non esiste piu’, soppiantato da un esercizio più moderno, un bar che scomparendo ha fatto venir meno quell’antica funzione aggregante per la quale era rinomato. Ma non è solo la vita di quello specifico quartiere che viene fuori, ma quella di un’intera città, di un modo di vivere e di pensare, delle passioni e della condivisione di luoghi comuni e di personaggi, di un alto senso di appartenenza al cuore di un capoluogo ancora vivibile. Nel suo ricordare, ogni persona, a cui è dato reale nome e cognome o è resa perfettamente riconoscibile, è delineata con ricchezza di caratteristiche proprie, in un’accurata analisi personale, come sempre pronta e pervasa dalla luce dell’arguzia più coinvolgente. Lo stile di vita di allora subisce un continuo confronto con le abitudini odierne in un crescendo di contenuti mutati, persi o acquisiti, che riflettono il risultato di vecchie e nuove realtà, non sempre positivo nel suo bilancio finale. Ho vissuto, da bambina e all’inizio dell’adolescenza, anche se un po’ “di striscio”, quel periodo e conosciuto alcuni elementi di questo spassosissimo puzzle. Molte le pagine esilaranti con dialoghi e battute in un cagliaritano autentico e italianamente intraducibile. Impossibile non lasciarsi andare…..E’ quello che ho fatto. Un catapultarsi all’indietro nell’evocazione di certi tipici personaggi cittadini, di un’atmosfera differente, di una parlata che era piu’ facile udire, fino ad una liberatoria risata, di quelle vere e forse un po’ antiche, di quelle che sembra non ritornino mai più e che invece a volte rispuntano irrefrenabili e lacrimose. Adoro il cagliaritano, anche se faccio parte di quei mezzosangue che hanno “imbastardito” la lingua. Infatti in casa mia non si parlava il dialetto, a parte qualche battuta (mia madre era piemontese), ma con il passare del tempo mi trovo ad usarlo sempre di piu’ e pur con i miei grossi errori continuo a usufruirne (come faceva il padre dell’autore con il dialetto di Sindia) per puro piacere e per un legame con la mia città, che nutro sempre più intensamente. E per quella lontana atmosfera, rammentata in modo così autentico e per quella risata smarrita e inaspettatamente affrancata, non posso che esprimere il mio grazie piu’ sincero all’Autore.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente