Gli sfiorati
Letteratura italiana
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AMORE DISGRAZIATO. INGRATO AMORE.
Prima di tutto c’e’ Roma.
Roma scura come le acque del Tevere, lucida come i sanpietrini impreziositi dall’acqua di un temporale improvviso, caotica negli orari di punta con il grande raccordo anulare che infesta l’aria , grassoccia come i profili irregolari dei suoi palazzi antichi che sembrano scoppiare gonfi delle vite dei loro abitanti, bianca e gloriosa come i marmi di San Pietro.
Roma fine anni ’80 con le trattorie dalle tovaglie a quadretti bianchi e rossi, i bar del centro che servono caffe’latte e pasticcini, Roma che si riflette negli specchietti delle Vespe dei suoi cittadini e delle Alfa che scortano i politici.
E poi Roma nottambula coi suoi locali gremiti e chiassosi fino all’alba, vodka e gin tonic, musica techno, fumo di improbabili sigarette che saltano da una mano all’altra, borchie e fuseaux .
Protagonista quanto i suoi personaggi, ci accompagna tra i suoi vicoli, spiando nelle loro storie.
Veronesi con uno stile inizialmente ricercato che via via va poi scemando in una scrittura piu’ scorrevole, non fa che conferire un tono ancora piu’ canzonatorio a questo romanzo. Ironico e disperato.
Avete presente quelle scritture dei nostri nonni, in bella calligrafia, con le A e le O ben tonde e riccioli ovunque … Ecco, la similitudine forse non viene a caso perche’ il nostro protagonista, Mete’, poco piu’ di vent’anni, e’ un esperto di grafologia.
Poi’ c’e’ Belinda, una bomba ad orologeria di 17 anni, estremamente bionda, estremamente bella, estremamente adolescente, estremamente sorellastra di Mete’.
E poi c’e’ un innamoramento abominevole e ingrato con cui Mete’ deve confrontarsi giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, cui deve imporre un NO spossatamene coatto.
E Veronesi ci sfianca, pagina dopo pagina, a tu per tu col sentimento imbavagliato e l’istinto sessuale represso e razionalmente indecente di questo povero ragazzo.
Personaggi approfonditi e minuziosamente descritti, un piacevole ritratto di uomini e donne e delle loro vicissitudini in un decennio che sembra cosi’ lontano, scandito dal trillo di un telefono a filo e dal frusciare delle pagine di TUTTOCITTA’.
Divertente, ben scritto, frizzante, una piacevole lettura che riporta a galla gradevoli ricordi.
Buona lettura.