Giorni di spasimato amore
Letteratura italiana
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L’amore, che tutto può…
Può l’amore resistere al tempo e a ogni logica dell’esistenza?
Antonio, il protagonista di questo struggente romanzo, ci crede e aspetta.
Impara a guardare il mare e aspetta. Non conta più gli anni e aspetta.
Aspetta Lucia, la ragazza dalla treccia nera e gli occhi castani screziati d’oro conosciuta in un lontano giorno di marzo del 1943, da cui la guerra l’aveva separato all’improvviso.
La guerra era poi finita e tanti avvenimenti si erano succeduti nella vita del giovane, solo che lui non ci fa caso e continua a guardare il mare dal suo balconcino sul golfo di Napoli; e così, giorno dopo giorno, anno dopo anno, abbracciando con lo sguardo quell’orizzonte nel quale mare e cielo diventano tutt’uno, comprende la vita meglio di coloro che nel vicinato lo additano come pazzo.
“Tutto è distinto e nello stesso tempo congiunto, e ogni cosa dipende dall’altra, proprio come il cielo e il mare che certe volte, a forza di guardarli, sembrano un corpo solo.”
Infine, Lucia ritorna, con la stessa treccia nera che le ricadeva sul petto e gli stessi occhi castani screziati d’oro dell’epoca in cui s’erano conosciuti e innamorati. E tutto riprende da dove si era interrotto, a dispetto del tempo, dei pregiudizi e delle maldicenze della gente…
Un libro sulla forza dell’amore, oltre ogni ragionevole follia, e sul senso della fragilissima esistenza umana, sempre tanto difficile da cogliere. Ma, forse, sono soltanto i sentimenti a dare vero significato ai nostri giorni, colmandoli, come accade ai due amanti di questa storia, di tutto ciò di cui si ha essenzialmente bisogno per vivere: il rifugio d’un abbraccio, la consolazione di un bacio o di una carezza, un saldo e delicato tenersi per mano affinché non ci si senta più fragili e soli…
Già, perché l’amore sarà pure “la più grande fra le tristezze umane”, come scriveva Gabriele d’Annunzio, dato lo sforzo che esso comporta per tentare di fuggire dalla solitudine, ma, nel contempo, è anche la nostra più grande ricchezza che, a differenza di quelle materiali, non ci possiede bensì ci appartiene e che, se autentica, riempie immensamente la vita donandoci per di più un’illusione di eternità.
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Giorni di spasimato amore di Romana Petri
Libro molto intenso, di un’autrice che non avevo ancora letto. E’ interessante la storia di Antonio, che con la sua “pazzia” supera una perdita che la sua mente non accetta. Crea una presenza, nella propria vita, che lo aiuta a superare indenne la vita vera. E’ la struggente storia di una follia amorosa, dove di mal d’amore si ammala il povero Antonio. Strana, per me, la favola di un uomo che vive l’amore come se fosse una donna, lasciandosi catturare completamente e intrappolare nelle spire di questo serpente così forte e intenso. Fino alla fine io ho sperato che lui accettasse la perdita e, dopo un periodo di lutto e sofferenza, riuscisse a superarla, per iniziare a vederlo vivere la vita vera. Invece Antonio ha preferito seguitare a vivere nella sua, di realtà, quella che gli permette di estraniarsi dal mondo nel quale viviamo noi, comuni mortali. La malattia, per lui, è una salvezza, quella che gli permette di restare per sempre con la sua amata, superando le barriere dello spazio e del tempo. E’ la storia di un amore così totalizzante, da non lasciare spazio ad altro; così intenso, da occupare tutta la vita del protagonista, fin dalla sua comparsa. Così profondo, da non poter MAI essere sostituito. L’incantesimo che lo ha colpito in gioventù non lo abbandonerà mai.
Bello il libro, bella la scrittura, bravissima l’autrice che ho intenzione di conoscere meglio.
Il finale, però, mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca…
Lo consiglio!
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giorni di spasimato amore.
Libro magnifico che mi ha profondamente commossa per il tema, ma anche per la bellezza dello stile. Una lingua bella, asciutta, eppure efficace in ogni momento. La storia di una follia amorosa, di una follia per desiderio di recupero, per non dimenticare il passato, per riviverlo al presente. Un libro visionario ma credibile in ogni pagina, che travolge e si fa leggere tutto di un fiato. Sono una fan dell'autrice, tutti i suoi libri mi sono piaciuto moltissimo. Questo in modo particolare per l'abilità con la quale viene affrontato un caso clinico, per la tenerezza e l'empatia con la quale viene spiegato al lettore. Da sfondo una Napoli bella e affascinante, sempre complice del languore del protagonista. Ripeto, magnifico.
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- sì
- no