Gioco di specchi
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Gioco di Specchi
Paolo 15 enne, sensibile, romantico e amante della Formula 1.
Roberta, insegnante al liceo, single affascinante, podista e amante del violoncello.
Il legame che li lega inizialmente è solo quello di parentela. Zia e nipote.
Tutto cambierà quando Chiara, la mamma di Paolo, costretta ad allontanarsi dall’Italia per motivi di lavoro, farà affidamento su Roberta per una temporanea sistemazione del figlio.
Dal momento in cui rimangono soli e dopo aver stabilito le regole del quieto vivere, i protagonisti inizieranno un rapporto di grande confidenza e dialogo.
C’è un però.
Come la vita vuole, non tutto può filare liscio.
Pene d'amore, un possibile trasferimento, l'età e altri ostacoli saranno motivo per cui il rapporto dei due verrà messo alla prova.
L’ho preso un po' alla cieca, visto il brevissimo riassunto che lasciava tutto all’immaginazione, quindi senza sapere cosa aspettarmi mi sono affidata alle pagine del libro.
Prolisso è la prima parola che mi viene in mente.
I dialoghi sembrano scritti per un copione di una “soap opera” o film con continue ripetizioni di nomi, nomignoli, azioni e battute.
Il tempo nel libro sembra scorrere lentamente, come se lo scrittore abbia deciso di descrivere ogni minuto della giornata dei personaggi e a causa di questo, in alcuni parti, mi sembrava di essere ferma nello stesso punto.
Per quanto riguarda la storia, arrivata alla fine, era tutto sommato normale mentre dal titolo, dalla copertina e dal trafiletto, mi aspettavo qualcosa di più intrigante.
A mio gusto non è stata una lettura scorrevole.
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Opinioni inserite: 1
Lille Havfrue
Ho terminato da poco la lettura di questo romanzo, ma devo dire che mi è piaciuto meno in confronto a “Il volo dell’albatros”, altro libro scritto sempre da questo autore.
Dalla trama pensavo che l’amore tra Roberta, una giovane professoressa e podista e suo nipote Paolo fosse la storia principale di questo libro ed invece mi sbagliavo.
La storia narrata non cade mai nella volgarità, anche se spesso vengono descritte scene di coinvolgimenti amorosi, ma talvolta risulta un po’ pesante.
Io adoro le descrizioni, ma alcune di queste risultano fin troppo minuziose e fanno apparire alcune parti del libro “ingessate” e troppo pesanti.
La storia è un po’ ingarbugliata, Roberta è single e si ritrova a fare da madre al suo nipote quindicenne, il quale si invaghisce perdutamente di lei.
Un giorno però Paolo conosce Brigitte una bella “sirenetta” danese e tra loro sboccia subito l’amore.
La loro storia però non può continuare perché Paolo, per volere di sua madre, si deve trasferire a Lione.
Da questo momento in poi: Paolo, Roberta e Brigitte vivranno le loro vite e solo in pochi casi le loro storie si incroceranno nuovamente e talvolta con risultati impensabili.
La fine di questa storia mi ha un po’ lasciato l’amaro in bocca, tutto credevo, ma non in un finale simile.
Inoltre ho trovato strano, ma anche molto piacevole il lato “fiabesco” che ha voluto inserire lo scrittore nel suo libro.
Il personaggio di Paolo però mi è rimasto un po’ indigesto, diciamo che due belle sberle gliele avrei date io!
Il libro nel suo complesso è piacevole, tralasciando la pecca delle descrizioni troppo approfondite.
Mi sento di consigliarlo ad un pubblico giovane, ma anche a chi ama le storie d’amore un po’ strane e complicate.
Buona lettura a tutti!