Final cut Final cut

Final cut

Letteratura italiana

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Il nostro protagonista non sarebbe onesto se non confessasse di aver fondato la Final Cut per una storia andata male. Ma non lo farà, racconterà invece di suo cugino Ludovico che, appena mollato dalla fidanzata, in deficit emotivo, gli ha chiesto una mano per disfarsi degli oggetti di Claudia nel suo appartamento. La gente è disposta a pagare pur di non sentire dolore e la Final Cut presta soccorso, mette fine ai rapporti ormai in crisi. Le parole d'ordine sono: assenza di partecipazione, distacco, sospensione di giudizio, imparzialità. E il tariffario cambia in base alle richieste. Se siete fortunati, avrete anche l'elenco delle motivazioni per le quali siete stati lasciati, ma per il flusso di coscienza dovrete saldare a parte, perché il confine fra empatia e commiserazione è labile.



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Final cut 2015-05-17 09:31:55 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    17 Mag, 2015
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Final cut, al vostro servizio

Avete problemi sentimentali? Non sapete come fare a lasciare il/la vostro/a compagno/a? Avete difficoltà nella restituzione dei loro beni in vostro possesso e alla raccolta dei vostri nella loro abitazione? Ci pensa la FINAL CUT. Dovete solo scegliere la tariffa che si confà maggiormente alle vostre esigenze ed il gioco è fatto, ci “pensiamo noi” a risolvere l'angustiante questione. Eh si, perché per affrontare i fallimenti sentimentali ci vuole coraggio e senso pratico, tagliare definitivamente con una persona che ha condiviso con voi momenti più o meno belli non è solo una questione di cuore ma anche di fisicità, la parte della rimozione degli effetti personali dalla propria vita significa voltare pagina, andare avanti anche se controparte magari non si aspetta minimamente la separazione nonché la consegna a domicilio dello spazzolino, degli abiti, dei libri, cd etc etc donati e lasciati dall'(ex)amato. Questo è un po' il biglietto da visita, se così si può dire, di quello che è il servizio offerto da tale ditta.
Il nostro protagonista non ammetterà mai che l'idea madre che ha permesso la nascita della Final Cut è stata una delusione amorosa, preferirà darne il merito al cugino Ludovico che lasciato dalla fidanzata Claudia per il datore di lavoro incaricherà il nostro “eroe” di restituirle ogni bene. Dopo questo primo incarico l'illuminazione: nessuno vuol provare dolore dunque perché non offrirsi per sopperire a tale stato d'animo?
Tra cinismo e ironia, situazioni assurde e ordinarie, Gallico trasporta il lettore in un universo di grandi riflessioni. Ogni storia, ogni personaggio che viene introdotto è specchio della realtà quotidiana che ci circonda. Quanta insofferenza, insoddisfazione anima ogni porta a noi vicina, quanti cercano nell'altro e negli oggetti la propria felicità per poi riscoprirsi comunque infelici, arrivando a collezionare storie su storie ipotizzando per ognuna che sia l'ultima per infine maturare che il vero problema è nel proprio essere (e poi ricadere nei medesimi errori), in un trauma che ci ha segnato durante gli anni della nostra crescita, in una concezione sbagliata e distorta del sentimento, in una non conoscenza del vero significato della parola amore.
Ed è così che tra un sorriso ed una battuta sulla quale ponderare, che il romanzo si apre e si conclude in poche ore lasciando al lettore notevoli spunti per affrontare in modo più chiaro quella che è la propria vita sentimentale, per capire e capirsi, correggersi e migliorarsi; non per gli altri ma per sé stessi.
Scritto in prima persona il testo si articola tra lo ieri e l'oggi, ricordi della vita del protagonista analizzati in concomitanza a quelli dei propri clienti, per finire con l'essere messi in discussione da chi non concepisce il distacco dalla persona che si rivolge alla Final Cut per ricevere aiuto, sostegno, empatia ravvisandovi altresì meschinità. Fluente ed originale.

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