Favola in bianco e nero
Letteratura italiana
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Un grido d'accusa
Mauro Corona è uno scrittore che si definisce rancoroso. Questa sua favola la descrive come una favola cattiva. Eppure è uno strumento che rappresenta, in modo esemplare secondo me, il suo modo di risvegliare le coscienze, di esprimere le proprie opinioni, i propri giudizi, con uno stile che ammiro sempre tanto, in ogni suo libro. Il suo è un mondo boschivo, poetico e tenebroso ed in questa sua favola lancia un grido d’accusa contro il mondo malato di cattiveria, di razzismo, così come anche di perbenismo. E’ una favola di Natale e ci racconta la storia di una magia inspiegabile che porta due Gesù Bambini in ogni presepe del mondo: uno di loro ha la pelle bianca ed uno di loro ha la pelle nera. E molte poche persone, in tutto il mondo, accettano di buon grado il Gesù Bambino con la pelle nera. E’ una fiaba gelida, ma che ci apre gli occhi su ciò che abbiamo accanto tutti i giorni. Con stoccate non indifferenti ai politici. E una pennellata colorata di stima per Obama e per il nostro Papa.
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PROVOCATORIO
Il mio primo libro di Mauro Corona, che ho avuto il piacere di incontrare dal vivo, non posso dire che mi abbia entusiasmato più di tanto.
Una favola provocatoria e più che attuale che ci serve su un piatto d'argento tutti i difetti della nostra società, dal malcelato razzismo alla falsità politica.
Sicuramente un libro scorrevole e molto breve che ti cattura ma forse la sua brevità e ripetitività non ne fanno un capolavoro.
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