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Letteratura italiana
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Cambiare il passato si può?
Andrea Acardi ha una bella famiglia e un bel lavoro e vive una vita apparentemente tranquilla, finché un giorno si ritrova incriminato per aver stuprato una compagna di classe del liceo, e aver legato e drogato moglie e figlio.
Andrea soffre fin da bambino di una patologia, allotriofagia, un disturbo del comportamento alimentare, che lo porta a ingerire sostanze come cotone, terra, gesso, legno…
Inoltre possiede la memoria del gusto
“L’impatto con un nuovo sapore non era solo un’esperienza delle papille: una scossa a mille volt. Il tale alimento inviolato sfiorava la lingua e arrivava la folgorazione; per un nanosecondo diventava tutto bianco.”
"Reviviscenza Significa ricevere il potere e le conoscenze che un altro immortale ha acquisito nel corso della sua vita…Equivale a una tempesta magnetica…Con i sapori mi succede lo stesso”
Ed ogni cibo lo riporta al momento in cui lo ha assaggiato la prima volta, e non è solo un ricordo (come le famose madeleines proustiane) ma diventa realtà del presente.
“Se ne mangio un morso piombo di nuovo là…Intendo letteralmente”
Per lui il cibo è un viaggio emotivo nel tempo, o meglio nel passato, con tutto quello che ne consegue.
A un certo punto della sua analisi con vari psichiatri che si succedono nel corso degli anni, scopre che questo disturbo in realtà può essere anche un dono, perchè rivivere in modo totale momenti del suo passato, può cambiare anche il futuro. Ed è così che Naspini sperimenta il multiverso: attraverso il cibo Acardi torna nel passato e crea ogni volta una sorta di sliding door, e una serie di mondi paralleli, e sperimenta una strada diversa della sua stessa vita, con l’intento di trovare quella migliore per sé e per la sua famiglia. Tutto ciò che lo muove è l'amore per la moglie e per il figlio, che vuole a tutti i costi salvaguardarsi dai momenti di dolore, senza capire che ciò è praticamente impossibile.
Il dubbio sta tutto nel capire se Acardi è solo uno psicopatico o un romantico sognatore che entra in un loop creato da lui stesso, per darsi un futuro migliore.
Il libro ovviamente è tutto un flashback, con diverse linee temporali, e in ognuna di esse si sviluppa uno scenario diverso. Stilisticamente discutibile perché difficile da seguire, e molto impegnativo, ma sicuramente quando si entra nel loop non si riesce ad uscirne, proprio come il protagonista, d’altronde chi non vorrebbe sapere cosa sarebbe stata la sua vita se a quel bivio avesse preso l’altra strada? Chi, se fosse possibile, non vorrebbe poter cambiare il futuro preservando se stesso e i propri cari dal dolore e dalle sofferenze della vita?