E' tutta vita
Letteratura italiana
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Palesare la realtà
Palesare la realtà
Buon "libretto", scritto in modo elementare ma furbo,
niente di eclatante, niente di esaltante che ne possa giustificare le vendite numericamente grandiose, ma... ma...
Furbo molto furbo.
Il simpatico bresciano, infarcisce il suo "romanzetto" di situazioni reali, di fatti, di momenti in cui tutti si sono trovati, questo porta il lettore, continuamente, a pensare:
" E' vero! E' successo anche a me! E' vero anche io mi sento così!"
Anche io ho un bambino piccolo, anche io mi sono innamorato di mia moglie in modo magico, anche io oggi mi trovo scaraventato in un ambiente famigliare caotico e frenetico...
Quindi Fabio Volo è riuscito a fregare anche me... (E che cazzo buon Fabietto mi hai proprio fregato...)
Infatti il libro chiaramente, molto autobiografico, anche se nascosto da personaggi di fantasia mi è semplicemente piaciuto.
Ripeto è elementare, leggero e fin troppo semplicistico, ma leggerlo è facile, piacevole, gradevole spesso ci si trova davvero a pensare "E' vero anche io!".
Tra i personaggi, è facile trovare gente che si conosce e riconoscerla nel libro, quasi fossero macchiette:
pag.44
...-"un uomo che quando parla sebra sapere tutto, non dispensa consigli, dispensa la verità.
Tra le situazioni e ambientazioni descritte,è impossibile non retrovarsi,come la fase dell'innamoramento:
pag. 62
...-"Non ci serviva altro, bastavamo a noi stessi, non dovevamo
creare situazioni particolari per essere felici,
la felicità era lì con noi e dovevamo solo viverla.
Il caos creato dalla convivenza e dalla nascita di un figlio, le innumerevoli tensioni interne di una coppia:
pag.116
...-Cercavo di aiutarla più che potevo, ma era come
non bastasse mai e ho iniziato a sentirmi inadeguato...
...-Qualsiasi cosa dovessi fare sembrava avessi bisogno
di lei,della sua supervisione
...-"
I consigli e le parole degli amici, i problemi, le tribolazioni, ma anche le gioie ed i sorrisi.
Tutto ha il sapore del vissuto!
Bravo Fabio, mi hai venduto una buona pagnotta!
Piccola nota negativa: alla quarantesima pagina leggo per la milionesima volta la parola "scopata" e penso:" Cazzo Fabio usalo un cavolo di sinonimo no??????"!
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Alle coppie in difficoltà
L' ovvieta' della superficialità' emozionale....
Premessa. Amo la letteratura e sono un lettore onnivoro, certo con predilezione per testi di qualità', ma non scarto a priori cosiddette novità' " letterarie " e mai darei un moralistico, prevenuto, aprioristico o snobistico giudizio dettato esclusivamente dalla non conoscenza.
Per questo motivo, nel fine settimana, ho letto il nuovo romanzo di Fabio Volo, che conosco prevalentemente come intrattenitore radiofonico e show-man, non nelle vesti di scrittore.
Vi si narra il viaggio sentimentale e di costruzione famigliare di Nicola, da maschio single a compagno di Sofia, a convivente, a padre di Leo, attraverso un turbinio di situazioni emozionali, viscerali, di crisi di coppia, di dubbi sul proprio essere e destino, di compagno e di padre.
Vi si descrive la rinuncia alla scapestrata ed adolescenziale vita pregressa, tra uscite, cameratismo, convivialita' maschile e stereotipi maschilisti, ed il nuovo quotidiano, che comporta responsabilità', crescita, impegno costante.
È ' una rinuncia ad una parte di se' per costruire, insieme a Sofia, un "noi ", inteso come famiglia allargata, e per determinare, con Leo, un altro noi, più' grande, più' forte, in nome di un amore incondizionato, misterioso, emozionante ed ogni giorno diverso pur nel proprio ripetitivo mostrarsi.
In sintesi, e' un processo di crescita come uomo, compagno, padre, persona, abbandonando il cinico, egocentrico ed infantile se' per immergersi in un mondo ed universo femminile di impegno quotidiano, di fatica, di laborioso esserci, di vita sacrificata, o meglio, vissuta per raggiungere qualcosa di più' grande, ovvero l' amore.
Questa la trama, veniamo ai significati, stile, contenuti, luoghi, personaggi, tempo, elementi socio-politico- culturali, psicologici, semplici descrizioni, narrazione, insomma a tutto ciò' che caratterizza e dovrebbe essere sviscerato in un romanzo.
E qui, ad essere obiettivi, di poco si parla e si può' dibattere. Scorrendo le pagine si ha la netta impressione, e via via la certezza, di trovarsi di fronte ad un diario, neppure troppo ricco di idee e di sentimenti, scritto da un adolescente ora impaurito, ora gioioso, ora giuocoso, ora affranto, ora arrabbiato, o al tentativo di scrivere di un ragazzo alle prime armi, un ragazzo nell' animo, che dalla sua ha diverse esperienze di vita, anagraficamente, ma che non sa come rappresentarle, metterle su carta, sviscerarle. Ne esce, quindi, un insieme di banalità', ovvietà', moralistiche e frammentarie dissertazioni, superficialismi, di personaggi, di situazioni e di luoghi, che, ahime', nulla ha a che vedere con l' elemento letterario ed il poetare.
Citerei ad esempio alcuni estratti (... "Adesso girati,girati, girati, ma niente, non voleva girarsi...,"..." Ci sono donne che nascono madri ed altre nascono mogli, mia madre e' nata nonna..."; "... Prima di dedicarsi ad una sola persona per il resto dei propri giorni si deve viaggiare, sperimentare,sbagliare, provare a diventare poeti e scrittori. Poi si è' pronti..."; ".. Noi maschi siamo menti semplici..."; "... Era così' bello qualche anno fa quando uscire con una era solo uscire con una..." " ... c'era rimasta male come quando pensi tutto il giorno alla fetta di torta che hai in frigorifero e poi scopri che qualcuno l'ha già' mangiata ..." etc.. etc...????)
Non è' sufficiente la semplice esternazione delle emozioni, l' essere veri in superficie, il sensazionalismo, l' andare al cuore della gente, usando una scrittura colloquiale e satura di banalizzazioni, ci vuole dell' altro.
Lo scrittore, oltre al talento, che comunque va coltivato, e' molto di più', e' vera profondita', sa cogliere ed interiorizzare quel quid di invisibile, di misterioso, di insondabile che è' realtà' ed immaginario, sa contestualizzare e raccontare i sentimenti ed i misteri universali e, tramite il poetare, cogliere e sintetizzare il significato del tutto, ovvero l' essenza, il tempo, l' amore.
Non si limita a mettere su carta pensieri eterogenei e scomposti, da' un ordine al proprio operare e poetare, attraverso lo stile, i contenuti, e la forma che è' anche sostanza.
Tra lo scorrere di queste pagine sembra di addentrarsi in un vicolo cieco, trascinati e scaraventati in un uragano caotico-emozionale senza possibilità' di riparo, di discernimento, di approdo sicuro, non essendo peraltro un viaggio nei misteri insondabili e nella profondità' dell' animo umano.
Infatti lo scrittore e' il risultato, ed il frutto, del proprio vissuto, non si inventa dall' oggi al domani, ogni profondita' e' il prodotto di un processo di acquisizione, assorbimento, interiorizzazione, crescita, studio, oltre che di indiscutibile talento. Qui, di tutto ciò', non vi è' traccia.
Certo, come ho accennato all' inizio, questa lettura e' stata una libera scelta, ed alla fine ha contribuito a chiarire i miei dubbi dettati dalla non conoscenza.
Infatti, con gioia, riprendero' il cammino pregresso solo per qualche ora abbandonato.
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Equilibri familiari
Leggi e ti sembra di avere davanti a te proprio l’autore che ti parla. Perché questo libro è una chiacchierata confidenziale, così come quelle che l’autore fa in televisione. Cogli nelle sue parole che c’è una grande felicità personale in quello che scrive, perché, forse sì, forse no, il libro è un po’ autobiografico e comunque davvero realistico in merito a come possono cambiare i rapporti di coppia quando si diventa una famiglia e sicuramente è lo specchio di una situazione personale limpida, che gli dà quella gioia negli occhi che cogli quando lo vedi, in qualsiasi veste tu lo stia guardando. Ho apprezzato tutte le varie espressioni del senso di appartenenza, il taglio sbarazzino che ha dato alla storia, la rottura degli equilibri con l’arrivo di un bimbo, la maturità dell’affrontare il fatto che le persone cambiano stando insieme. Li cambia la vita. Si cambiano l’un l’altro. Ma si ritrovano. Diversi. Forse non più così belli e freschi. Forse più segnati. Ma più forti. E questo è il punto di partenza di un’unione più matura. Volo è cresciuto, non so se come scrittore, ma sicuramente come uomo.
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UN MANUALE PER FUTURI GENITORI
"Per una coppia felice nulla è più pericoloso di un figlio.
Un figlio non è un collante, ma un detonatore che può scaraventare lontani, ai lati opposti di una stanza.
Bisogna voler sapere stare insieme con tutte le proprie forze, essere disposti a lottare per ritrovare una vicinanza, per poter allungare una mano e trovare ancora l'altro.
Senza volontà, senza desiderio di stare insieme, i figli possono essere un'ottima scusa per andarsene".
Comincia così il libro di Fabio Volo "E' tutta vita".
Volo non è il mio scrittore preferito, adoro leggere romanzi d'avventura e fantasy, o anche quando leggo libri di questo genere certo è che mi rendo conto che non è uno scrittore che mi fa impazzire. Il suo stile è abbastanza sempliciotto e volgare, ma mi attrae l'idea di un libro appunto veloce da leggere (ogni tanto ci vuole) e un libro che sappia parlare della realtà in modo semplice e crudo.
Questo libro è certo più volgare di quello scritto prima, meno coinvolgente, ma non per questo meno interessante. Narra le vicende di due giovani innamorati,Nicola e Sofia, che decidono di avere un figlio. Ma ecco che, quando finalmente lei rimane in cinta e Leo viene al mondo, nascono i problemi che credo tutti i genitori abbiano avuto. Far crescere un figlio, sebbene io non sono mamma, credo sia davvero il lavoro più difficile e stressante di questo mondo ed è facile allontanarsi per una coppia. La stanchezza, il fatto di non dormire e di non poter più fare la vita di prima può mettere agitazione, ansia, far paura e agitare i cuori di due innamorati.
Ma come ha scritto fin dall'inizio Volo bisogna saper essere saldi, ricordarsi il perchè si sta insieme e bisogna aiutarsi l'un l'altro. In fondo un bambino è nient'altro che il frutto dell'amore e pensare che per lui mamma e papà devono stare uniti anche per il suo bene. Nel caso della coppia di Nicola e di Sofia non ci sono veri problemi nella coppia, non ci sono le fondamenta per cui si debbano lasciare.
Ma la stanchezza la fa da padrone e s'insinua in loro il pensier oe la vogliadi poter ritornare ad essere come una volta. Ma il tempo passa, le cose cambiano, bisogna farsene una ragione e trovare comunque una via di mezzo. Basta un sorriso, una dolce parola ogni tanto, una carezza, un abbraccio e sapersi capire e tutto può risultare più semplice e meno pesante. Ognuno può almeno provare a trovare la forza dentro di se per continuare, sia fisicamente che psicologicamente.
Chi ha detto che chi è genitore non può comunque stare insieme e divertirsi?
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Ma tutta tutta?
Nonostante non sia il mio autore preferito, ho letto tutti i romanzi di Fabio Volo, perchè mi è sempre piaciuto il modo in cui parlava in radio. Chiaro, parlare e scrivere sono due mondi differenti; ma gli ho sempre dato fiducia e solo stavolta sono rimasta un po' delusa. Ho divorato l'e-book in 3 gg scarsi nelle lunghe code in auto e la parte iniziale era abbastanza scorrevole..con l'arrivo del piccolo Leo si è arenato tutto: ritmo e contenuto.
Non mi sono piaciute le descrizioni, ho trovato spenti i dialoghi. Un conto è raccontare della vita quotidiana, un altro paio di maniche è fare una sorta di elenco della spesa.
Uno dei pochi elementi che mi è piaciuto davvero di questo romanzo è il fatto di non aver "strumentalizzato" il bambino nel raccontare la crisi della coppia - la nuova vita con Leo è ovviamente l'ago della bilancia, ma i protagonisti affrontano le loro ansie da soli.
Mi sarebbe piaciuto un maggior soffermarsi di Volo su Sofia e sui suoi pensieri, ma essendo donna sono di parte :)
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È tutta vita di Fabio Volo
Ecco l'ultimo romanzo di Fabio Volo: il primo da padre.
Già dalla copertina (un triciclo di legno rosso) si intuisce quale sarà il file rouge di questo nuovo libro del poliedrico scrittore bresciano. Schernito da alcuni, perché non sufficientemente "istruito", perché tratta temi futili e leggeri, perché usa un linguaggio semplice e non forbito.
È vero: Fabio Volo non è uno scrittore erudito, ma pochi come lui sanno farti immedesimare nella vita di tutti i giorni, rappresentata egregiamente in ogni suo romanzo. La vita delle persone normali, semplici, che vivono, però, una vita piena e intensa, come quella di ciascuno di noi.
In questo ultimo libro Nicola-Fabio è alla prese con la paternità: una cosa nuova, strabiliante, ma destabilizzante, che cambia completamente la prospettiva di ciascuno. Soprattutto delle madri, che da quel momento lo saranno per sempre, ma anche dei padri, che iniziano a vedere davanti a sé una "sconosciuta", perché il nucleo centrale della vita della donna da quel momento non è più il compagno, ma il figlio. La donna, appena diventata madre e almeno per i primi due-tre anni diventa figliocentrica e l'uomo, che pure se lo aspettava (ma non fino a quel punto) inizia a sentirsi escluso, quasi fosse un estraneo nella nuova coppia madre-figlio. All'inizio, quindi, una grande difficoltà di accettare questa nuova vita, di inserirvisi, di esservi partecipe. Un momento di grande crisi nella vita di quasi ogni padre, ma poi, con il tempo e con mille dubbi e riflessioni, si fa strada una nuova possibilità che gli permette di diventare un nuova persona. Di accettare l'inevitabile e di iniziare, pian piano, anche ad amarlo.
Non voglio dilungarmi, né esprimere la mia opinione, perché amando questo scrittore sarei di parte. Lascio a quelli che non hanno intenzione di leggere questo romanzo, alcune frasi rappresentative, anche se "scontate" che fanno capire il Volo-pensiero:
"Perché uscire, quando quello che desideravamo di più era già lì con noi? Non ci serviva altro, bastavamo a noi stessi";
"E se tu fossi innamorato di un'idea di me e non di quella che realmente sono?"
"Si dice che quando ti nasce un figlio una parte di te in quell'istante muore. E così è stato. Da quel momento io e Sofia non siamo più stati gli stessi, né come individui, né come coppia";
"Qualcosa se n'è andato con la conoscenza, con la confidenza, l'intimità. È svanito un po' di mistero. Il desiderio nasce da una mancanza, da un'assenza. Da qualcosa che non si ha e che si vuole avere. Se un'assenza diventa presenza, il desiderio svanisce";
"Dove ci siamo persi?" Ho pensato. La nostra vita era diventata una continua insoddisfazione, una quotidiana frustrazione";
"Ho pensato a come avevo usato male la mia libertà prima, mi sembrava di aver capito molte cose quando ormai era troppo tardi";
"Quando vivi con un'altra persona ci sono giorni in cui la sua presenza ti infastidisce. Non è necessario che ti abbia fatto qualcosa, solo il fatto di averla sotto gli occhi ti irrita. È come se tutto ciò che non va nella tua vita fosse colpa sua, e una parola di troppo o un piccolo gesto sono sufficienti per litigare";
"Ho avuto desiderio di abbracciarla, avevo bisogno di un rifugio, qualcosa di concreto come il suo corpo a cui aggrapparmi per scacciare quei pensieri";
"Leo (il figlio) ha cambiato i confini di ciò che si può chiamare presenza, lui è una costante anche quando non è con me. È impossibile essere veramente soli, sfuggire, è come se una parte del cervello fosse sempre dedicata a quel legame e non fosse concesso liberarsene";
"L'amore per i figli porta con sé una vulnerabilità infinita";
"Non vogliamo la libertà, ma l'idea della libertà, l'illusione di essere liberi";
"Quello che eri non esiste più, è un'illusione, un trucco della mente";
"Mi chiedevo se io amassi Sofia o l'idea della famiglia";
"Si potrebbe dire che l'amore non è che la gioia di perdersi e dissolversi nell'altro";
"... Ci sarà sempre una parte di lei che mi sfugge e forse è questo che ci tiene insieme, non tanto quello che sappiamo di noi ma quello che ancora dobbiamo scoprire";
"In momenti come questi, in cui non accade nulla di speciale, sento che ne vale la pena";
"Più proteggo la mia famiglia, più proteggo me stesso. Più mi occupo di loro, più mi sento al sicuro, dalle mie paure e da infiniti dubbi";
"Sentivo che lei era la destinazione giusta. Lei da subito è stata il mio angolo di senso";
"Da quando Sofia è arrivata le cose importanti hanno iniziato ad accadere. Ha reso reali le attese";
"L'amore di cui tutti mi avevano parlato mi ha invaso totalmente e ho capito che è la droga più potente e più pura del mondo".