Dodici ricordi e un segreto
Letteratura italiana
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Signorina Occhipazzi
Aura è una ragazzina con gli occhi ballerini, un difetto fisico, di cui è responsabile la madre, donna fragile e piena di contraddizioni, che l’ha colpita troppo da bambina, lasciandole questo segno distintivo. Il rapporto più bello, al centro di questo strano libro, è però quello fra Aura ed il nonno, che sta perdendo poco a poco la memoria. La vita della loro famiglia viene piano piano ricostruita, fra ricordi, lembi di passato che riemergono, trame che vengono ricostruite. Perché ogni famiglia ha i suoi segreti ed i punti interrogativi sono ami al contrario, posizionati così per pescare risposte negli abissi delle storie in cui i segreti vengono annegati. Questo libro lascia addosso una malinconia senza fine e ti lascia dentro la dolcezza immensa che solo la figura dei nonni può trasmettere con questo stesso calore e con questa stessa intensità.
Indicazioni utili
Un viaggio interiore all'interno di una famiglia
Enrica Tesio ha esordito nel 2015 con La verità, ti spiego, sull’amore, da cui è stato tratto un film. Ora pubblica con Bompiani: Dodici ricordi e un segreto. Una affascinante saga familiare destinato ad entrare nel cuore di ogni lettore.
Il romanzo inizia narrando la storia di Attilio, un uomo, che a causa di una malattia degenerativa, sta perdendo la memoria. Non vuole e allora chiede ad Aura, la nipote, più figlia che altro, di conservarla al posto suo. Aura è una ragazza speciale, ha un disturbo agli occhi contratto in tenera età in seguito ad uno shock, che le è costato il soprannome di Signorina Occhipazzi. Isabella, sua madre, l’ha concepita su una Dhyane da giovanissima, in una notte nella collina torinese, dove credeva di vedere una pantera, con un francese, di cui non ha mai più saputo nulla. Aura cresce circondata dall’affetto di un nonno, Attilio appunto, che ora l’ha abbandonata, quando lei era andata via per un po’ di tempo in Irlanda, per rinchiudersi in una casa di riposo a lei sconosciuta. Lei lo cerca ovunque, è persa senza di lui, e allora non le resta che comportarsi come una sorta di Pollicino, andando alla ricerca dei frammenti della esistenza del nonno e di tutti quelli che l’hanno conosciuto. Così, pezzo per pezzo, si ricompone un puzzle dedicato a formare la sua famiglia, alla ricerca incessante, anche, di un segreto sussurrato da molti per anni, perché, in fondo, ogni famiglia, che dir si voglia, ne possiede uno.
Una bella saga familiare, che racconta anche molto bene Torino e la sua torinesità.
Scritto molto bene, emoziona fortemente il lettore, con profondità e dotto linguaggio. Il tutto soffuso da un sottile velo di malinconia, perché:
“Se non sai dove andare a pescarlo, un segreto può restare lì per sempre. E poi, come l’ago nel pagliaio, dopo tanto cercare un giorno lo trovi, pungendoti un dito.”.