Narrativa italiana Romanzi Dodici minuti di pioggia
 

Dodici minuti di pioggia Dodici minuti di pioggia

Dodici minuti di pioggia

Letteratura italiana

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Alice vive sola con la sua gatta Blanca, progetta copertine di libri in uno studio di Milano e non è mai stata innamorata. Suo padre se n'è andato senza spiegazioni quando lei aveva solo sei anni e da allora non ha più voluto fidarsi degli uomini. Si può odiare qualcuno e al tempo stesso avere un disperato bisogno di lui? Alice, che da più di vent'anni convive con quest'assenza ingombrante, sa che si può. Un mattino qualunque, mentre va al lavoro in scooter, assiste alla scena che segue un incidente: c'è un uomo a terra coperto da un telo bianco, da cui spunta solo una mano, grande, giovane e bella. Accanto al corpo, Alice nota un oggetto luccicante, che d'istinto raccoglie e porta via con sé: è una bussola antica su cui sono incise tre lettere, l'inizio di un nome. L'immagine di quel lenzuolo bianco non le dà tregua, come se insieme allo sconosciuto fosse morta una parte di lei, mentre la bussola, dalla tasca, occhieggia come un talismano e la fa sentire protetta, a casa. Ogni mattina percorre la strada dell'incidente; quell'incrocio, magnetico, la chiama a sé. Finché un giorno, proprio nello stesso punto, perde il controllo dello scooter e cade malamente. Oltre l'impatto, la accoglie un universo rarefatto e sospeso, uno spazio bianco fuori dal tempo, popolato di voci prive di corpo e di volti sconosciuti ma familiari, una terra che obbedisce a leggi ignote e straordinarie. Ed è proprio nella dimensione onirica del coma, il territorio dei Senza Nome, dove il cielo piange o si rasserena in accordo alle emozioni di chi lo guarda, che incontra Andrea, il proprietario della bussola, l'uomo che ha visto morire, e con lui, per la prima volta, il suo cuore si accende. Alice sarebbe disposta a sacrificare tutto pur di rimanere nel limbo insieme a lui, ma il mondo dei vivi non è ancora pronto a lasciarla andare...



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Dodici minuti di pioggia 2017-06-14 17:19:17 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    14 Giugno, 2017
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Nel territorio dei Senza Nome

Manuela Kali pubblica, con la casa editrice Mondandori, Dodici minuti di pioggia; che narra la storia di Alice, una trentenne che non sa cosa sia l’amore. Fino al giorno in cui si imbatte in un incidente d’auto, in un lenzuolo steso sulla strada e in una piccola bussola raccolta da terra.
Un racconto unico nel suo genere, emozionante e toccante, una storia d’amore impossibile e allo stesso tempo reale ed assoluta.
Alice vive sola con la sua gatta Blanca, progetta copertine di libri in uno studio di Milano. Suo padre se ne è andato senza spiegazioni quando lei ha solo sei anni, e da allora non ha più voluto fidarsi degli uomini. E’ una assenza ingombrante. Tutto muta dopo aver assistito all’incidente di cui sopra, fino all’ultimo richiamo, il più magnetico: anche lei cade malamente nello stesso punto. Oltre l’impatto la accoglie un universo rarefatto e sospeso, uno spazio bianco, fuori dal tempo, popolato di voci prive di corpo e di volti sconosciuti ma familiari, una terra che obbedisce a leggi ignote e straordinarie. E’ in questa dimensione onirica del coma, il territorio dei Senza Nome, che incontra Andrea, il proprietario della bussola, l’uomo che ha visto morire, e con lui, per la prima volta, il suo cuore si accende. Alice sembra disposta a tutto pur di rimanere nel limbo insieme a lui, ma il mondo dei vivi non è ancora pronto a lasciarla andare …..
Il libro parla di un amore davvero impossibile, della scoperta e della perdita di un sentimento. Racconta di come due anime possano sentirsi gemelle e di quanto possa essere devastante vivere una senza l’altra. Parla di un dolore devastante, della potenza del perdono, e, in un certo senso della rassegnazione. Un sentimento che conduce la protagonista, Alice, ad affermare:
“Tu non conosci un decimo di quello che sono costretta a vivere ogni giorno dentro di me, perché se conoscessi quel tipo di dolore, non ne usciresti viva.”
In un romanzo relativamente breve l’autrice affronta temi delicati e densi di significato, e lo fa con una terza persona narrante che indaga a fondo l’animo umano di Alice, restituendo al lettore ogni sua sfaccettatura. Il libro ha uno stile poetico che abbellisce una storia già di per sé molto struggente.

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