Narrativa italiana Romanzi Divorzio all'islamica a viale Marconi
 

Divorzio all'islamica a viale Marconi Divorzio all'islamica a viale Marconi

Divorzio all'islamica a viale Marconi

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Divorzio all'islamica a viale Marconi, romanzo di Amara Lakhous pubblicato da Edizioni E/O. 2005. I servizi segreti italiani ricevono un’informativa: un gruppo di immigrati musulmani, che opera a Roma nella zona di viale Marconi, sta preparando un attentato. Per scoprire chi siano i componenti della cellula viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane siciliano che parla perfettamente l’arabo. Christian inizia la sua indagine sotto copertura: per gli abitanti del quartiere diventa Issa, un immigrato tunisino in cerca di un posto letto e di un lavoro. Il suo destino si incrocia con quello di Sofia, una giovane immigrata egiziana che indossa il velo e vive nel quartiere assieme al marito Said, alias Felice, architetto reinventatosi pizzaiolo. Attraverso Sofia vediamo la cultura islamica con gli occhi di una donna alle prese con una vita coniugale complicata. Sofia ha però un grande sogno da realizzare. Nell’alternarsi delle voci di Issa e Sofia l’ironia e la satira dei luoghi comuni fanno di Divorzio all’islamica a viale Marconi una commedia nera in cui il serio e il grottesco, il razionale e l’assurdo, l’amore e la paura descrivono le contraddizioni della società italiana con un linguaggio originale, che imita i “parlati” degli immigrati e degli italiani. In un susseguirsi di scene esilaranti e momenti ricchi di pathos, di dialoghi frizzanti e arguti proverbi popolari, si arriva a un avvincente finale a sorpresa che spiazza il lettore, costringendolo con grande divertimento a riavvolgere la pellicola dall’inizio.

Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970 e vive a Roma dal 1995. Laureato in filosofia all’Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma, in questa stessa università ha conseguito il suo dottorato di ricerca con una tesi dal titolo “Vivere l’Islam in condizione di minoranza. Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia”. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo, Le cimici e il pirata (Arlem editore) in versione bilingue arabo/italiano, e nel 2003 ha pubblicato in Algeria il secondo romanzo in arabo, Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda, successivamente riscritto in italiano con il titolo Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio (Edizioni E/O 2006). Con questo romanzo, tradotto in varie lingue, ha vinto nel 2006 il premio Flaiano per la narrativa e il premio Racalmare – Leonardo Sciascia. Nel maggio 2010 è uscito l’omonimo film, diretto da Isotta Toso.



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Divorzio all'islamica a viale Marconi 2011-10-27 12:44:18 marroncelli
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marroncelli Opinione inserita da marroncelli    27 Ottobre, 2011
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divorzio?

Libro che si legge facilmente e con una trama abbastanza avvincente.
la storia racconta di una missione segreta a fini di antiterrorismo di un italiano infiltrato in un gruppo di extracomunitari a Roma (bello il legame con i luoghi di Roma), che si intreccia con la vita di una bellissima ragazza islamica che viene in Italia con il suo carico di buoni valori, di sani principi, di grandi speranze ed aspettaive, per dar una svolta ad una vita che sarebbe irrimediabilemnte uguale a quella di tante elatre, nella sua condizione e nella sua terra.
Al di là delle vicende narrate, la storia dà spazio alle sensazioni che si provano quando si è lontani dalla propria terra di origine (come di pesce fuor d'acqua) e racconta un'Italia che non tutti gli italiani vogliono o possono conoscere.

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Divorzio all'islamica a viale Marconi 2011-05-03 07:01:41 phoebe1976
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phoebe1976 Opinione inserita da phoebe1976    03 Mag, 2011
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L'Italia siamo noi. Ma anche no.

Cosa sappiamo davvero delle persone che decidono di venire nel nostro paese alla ricerca di una vita migliore?
Cosa sappiamo delle loro vite, della loro cultura, delle tradizioni e delle loro intenzioni?
Dei loro sogni, delle paure, delle enormi complicazioni che porta lo scontro tra culture. E non solo da un lato, ma da entrambi.
Nulla.
Nulla, non sappiamo nulla. E nemmeno ci proviamo perché troppo presi dallo stereotipo immigrato/ladro/estremista islamico.
In questo libro Amara Lakhous ci racconta una storia come tante, ma forse anche no. Ma la storia è solo un pretesto, una umanizzazione doverosa ma che dovrebbe essere così automatica nell’essere umano da non essere necessaria.
Ma in questi giorni di sbarco e di leghisti fanfalocchi che presto inizieranno a pretendere anche la purezza della razza lo è più che mai.



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Consigliato a chi ha letto...
...non solo il precedente (io, per esempio, no), ma soprattutto a chi è curioso e vuole capire il mondo intorno a sè.
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Divorzio all'islamica a viale Marconi 2011-03-19 19:46:19 eleonora.
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eleonora. Opinione inserita da eleonora.    19 Marzo, 2011
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ma che piacevole lettura...

Davvero un bel libro. Ho provato il piacere della lettura da subito, una sensazione che mi ha accompagnato fino alla fine. Non cambierei nemmeno una virgola di questo libro, dalla trama allo stile di scrittura non c’è nulla che possa essere considerato (ovviamente da me) fuori posto!! E non mi capita cosi spesso di avere questa sensazione, soprattutto da quando scrivo su questo sito e mi sono abituata a riflettere un po’ di più sulle letture terminate.
L’intelligenza dello scrittore Amara Lakhous mi era già nota dal suo primo libro "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio", che già mi aveva entusiasmato moltissimo, questo ancora di più.
La storia racconta di Christian, giovane siciliano che viene ingaggiato dai servizi segreti italiani per scovare una cellula terroristica annidatasi quasi certamente in zona Marconi a Roma. Assumerà cosi una nuova identità, diventerà Issa giovane tunisino musulmano che abbandona la Sicilia per trovare fortuna a Roma.
La storia racconta anche di Sofia giovane donna egiziana sposata con Felice anche’egli egiziano, del loro complicato matrimonio e della loro vita a viale Marconi.
Il personaggio femminile ci permette di entrare in contatto con la cultura islamica e attraverso i suoi occhi capirne le tradizioni i precetti e le contraddizioni con la realtà occidentale in cui vive la giovane donna. Lo scenario di fondo è il call center “Little Cairo”il punto di incontro per i vari immigrati, per lo più di origine musulmana, che vivono a Roma e che trovano in questo luogo non solo la funzione di chiamare la lontana casa, ma di scambiarsi opinioni, storie e passa parola per trovare un posto letto, lavoro o altro….
Issa entrerà a far parte di questa nuova vita, cercando di arrivare all’obiettivo della missione, ma facendosi coinvolgere dai vari personaggi che incontrerà e dalle loro vicende.
Scritto benissimo e anche in questo libro sono esilaranti i luoghi comuni sugli immigrati e su come noi occidentali li giudichiamo dalle apparenze.
“ Gli italiani lasciano l’Italia per cercare fortuna altrove!Ma noi immigrati veniamo qui per lo stesso identico motivo!...c’è qualcosa che non funziona.”


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