Divorzio all'islamica a viale Marconi
Letteratura italiana
Editore
Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970 e vive a Roma dal 1995. Laureato in filosofia all’Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma, in questa stessa università ha conseguito il suo dottorato di ricerca con una tesi dal titolo “Vivere l’Islam in condizione di minoranza. Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia”. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo, Le cimici e il pirata (Arlem editore) in versione bilingue arabo/italiano, e nel 2003 ha pubblicato in Algeria il secondo romanzo in arabo, Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda, successivamente riscritto in italiano con il titolo Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio (Edizioni E/O 2006). Con questo romanzo, tradotto in varie lingue, ha vinto nel 2006 il premio Flaiano per la narrativa e il premio Racalmare – Leonardo Sciascia. Nel maggio 2010 è uscito l’omonimo film, diretto da Isotta Toso.
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Opinioni inserite: 3
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divorzio?
Libro che si legge facilmente e con una trama abbastanza avvincente.
la storia racconta di una missione segreta a fini di antiterrorismo di un italiano infiltrato in un gruppo di extracomunitari a Roma (bello il legame con i luoghi di Roma), che si intreccia con la vita di una bellissima ragazza islamica che viene in Italia con il suo carico di buoni valori, di sani principi, di grandi speranze ed aspettaive, per dar una svolta ad una vita che sarebbe irrimediabilemnte uguale a quella di tante elatre, nella sua condizione e nella sua terra.
Al di là delle vicende narrate, la storia dà spazio alle sensazioni che si provano quando si è lontani dalla propria terra di origine (come di pesce fuor d'acqua) e racconta un'Italia che non tutti gli italiani vogliono o possono conoscere.
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L'Italia siamo noi. Ma anche no.
Cosa sappiamo davvero delle persone che decidono di venire nel nostro paese alla ricerca di una vita migliore?
Cosa sappiamo delle loro vite, della loro cultura, delle tradizioni e delle loro intenzioni?
Dei loro sogni, delle paure, delle enormi complicazioni che porta lo scontro tra culture. E non solo da un lato, ma da entrambi.
Nulla.
Nulla, non sappiamo nulla. E nemmeno ci proviamo perché troppo presi dallo stereotipo immigrato/ladro/estremista islamico.
In questo libro Amara Lakhous ci racconta una storia come tante, ma forse anche no. Ma la storia è solo un pretesto, una umanizzazione doverosa ma che dovrebbe essere così automatica nell’essere umano da non essere necessaria.
Ma in questi giorni di sbarco e di leghisti fanfalocchi che presto inizieranno a pretendere anche la purezza della razza lo è più che mai.
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ma che piacevole lettura...
Davvero un bel libro. Ho provato il piacere della lettura da subito, una sensazione che mi ha accompagnato fino alla fine. Non cambierei nemmeno una virgola di questo libro, dalla trama allo stile di scrittura non c’è nulla che possa essere considerato (ovviamente da me) fuori posto!! E non mi capita cosi spesso di avere questa sensazione, soprattutto da quando scrivo su questo sito e mi sono abituata a riflettere un po’ di più sulle letture terminate.
L’intelligenza dello scrittore Amara Lakhous mi era già nota dal suo primo libro "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio", che già mi aveva entusiasmato moltissimo, questo ancora di più.
La storia racconta di Christian, giovane siciliano che viene ingaggiato dai servizi segreti italiani per scovare una cellula terroristica annidatasi quasi certamente in zona Marconi a Roma. Assumerà cosi una nuova identità, diventerà Issa giovane tunisino musulmano che abbandona la Sicilia per trovare fortuna a Roma.
La storia racconta anche di Sofia giovane donna egiziana sposata con Felice anche’egli egiziano, del loro complicato matrimonio e della loro vita a viale Marconi.
Il personaggio femminile ci permette di entrare in contatto con la cultura islamica e attraverso i suoi occhi capirne le tradizioni i precetti e le contraddizioni con la realtà occidentale in cui vive la giovane donna. Lo scenario di fondo è il call center “Little Cairo”il punto di incontro per i vari immigrati, per lo più di origine musulmana, che vivono a Roma e che trovano in questo luogo non solo la funzione di chiamare la lontana casa, ma di scambiarsi opinioni, storie e passa parola per trovare un posto letto, lavoro o altro….
Issa entrerà a far parte di questa nuova vita, cercando di arrivare all’obiettivo della missione, ma facendosi coinvolgere dai vari personaggi che incontrerà e dalle loro vicende.
Scritto benissimo e anche in questo libro sono esilaranti i luoghi comuni sugli immigrati e su come noi occidentali li giudichiamo dalle apparenze.
“ Gli italiani lasciano l’Italia per cercare fortuna altrove!Ma noi immigrati veniamo qui per lo stesso identico motivo!...c’è qualcosa che non funziona.”