Diario delle solitudini
Letteratura italiana
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Avvincente con qualche ma ...
Romanzo che dalle prime pagine avvince, intriga, promettendo sviluppi interessanti e non prevedibili, poi però nel finale delude. Molto interessante anche la struttura: due parti separate da un intermezzo insolito e inaspettato.
Nella prima parte viene introdotta la storia del protagonista, che fuggendo dalla propria vita si nasconde in una casa isolata dal mondo, nascosta fra i boschi. Per non pensare ai suoi problemi, il protagonista, che non ha né un nome né una vera fisionomia, è stato recentemente ricostruito dopo un incidente che lo ha sfigurato, comincia a scrivere un diario e ad indagare nella vita delle persone che prima di lui hanno occupato la casa. Molto avvincente il suo lavoro ricostruttivo: dapprima osservando i quadri della casa, poi i dettagli degli arredi e delle cose lasciate abbandonate nelle stanze, infine attraverso la lettura di alcuni documenti che trova nella casa.
Nella seconda parte, una volta svelato il segreto dei tristi personaggi che lo hanno preceduto, il protagonista si abbandona ai suoi ricordi e rivive il suo dramma, sentendosi accomunato al più longevo dei primi abitanti.
La parte che viene inserita fra le due della storia principale, sono pensieri sparsi dei famigliari, che ci svelano tratti della loro vita che altrimenti sarebbero impossibili da scoprire, e chiudono così il cerchio delle loro esistenze.
Come detto inizialmente, la trama è interessante, sviluppata bene, peccato che, ma è un parere personale, si chiuda poi in maniera un po’ troppo banale.