Narrativa italiana Romanzi Di fama e di sventura
 

Di fama e di sventura Di fama e di sventura

Di fama e di sventura

Letteratura italiana

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"Se sbaglio, Dio me lo farà capire" ripete Tommaso tutte le volte in cui deve prendere una decisione che lo allontana dal suo cuore buono, e non sa che quella formula all'apparenza innocua si trasformerà in una drammatica profezia. Tommaso nasce nell'ora più calda del giorno più caldo dell'estate più calda, e attorno a lui si affollano presagi oscuri e dolorosi. "È nato sotto una cattiva stella" dicono le comari, ed è chiaro che quel bambino ha qualcosa di speciale: sarà in grado di capire l'animo degli uomini con uno sguardo, di leggere il futuro, ma su di sé attirerà disgrazie, successo e tragedie. Da subito la sua esistenza è segnata dall'abbandono, dalla ricerca di un padre sognato e inafferrabile proprio come la più brillante tra le stelle che il piccolo Tommaso impara a scrutare nel cielo nero e magico di un'estate fatale. Fin dall'infanzia dovrà imparare a difendersi dall'ingiustizia, e allora la sua vita sarà una sfida continua contro ciò che lo affligge e lo spaventa: il respiro sempre troppo corto, la paura dell'acqua profonda, il denaro che inganna e tradisce, l'amore che è più pericoloso del mare. Sostenuta da un'ambizione e un desiderio di rivalsa incrollabili, la corsa di Tommaso lo porterà dalla sua città di confine, dove tutti sono un po' matti e sognatori, all'altra parte dell'oceano, dalle stanze anguste del collegio ai templi dorati della finanza, da un padre desiderato a un figlio inascoltato, dalla passione bruciante all'amore in punta di piedi, in una spirale che lo inebria e lo divora. Sul confine sottile tra respiro epico e racconto degli affetti quotidiani, Federica Manzon dà vita a una storia popolata da personaggi indimenticabili: la nonna Vittoria che cammina alzando la gonna sopra il ginocchio e compare e scompare a passo di vento, Ariel Fiore, il campione di nuoto, l'amico facile da amare e da tradire, Mila dagli occhi gialli come il miele e velenosi come il serpente, e tantissimi altri, fino alla narratrice di questa storia, capace di amare fino all'ultima parola.



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Di fama e di sventura 2013-04-04 11:57:22 ChiaraLotus
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ChiaraLotus Opinione inserita da ChiaraLotus    04 Aprile, 2013
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Tu non altro che il canto avrai del figlio...

Parliamoci chiaro: in tutti questi anni non ho mai trovato un protagonista più bastardo ed odioso di questo Tommaso. Nonostante ciò, non si può fare a meno di entrare in sintonia con lui. L’autrice riesce ad innescare nel lettore un meccanismo di identificazione che, non potendosi agganciare ad elementi oggettivi, punta tutto sulle emozioni. La nostra vita è sicuramente distante da quella di Tommaso: chi di noi è un orfano con doti intellettuali megagalattiche che al primo lavoro ottiene un posto da direttore finanziario e riesce a sposare la ricchissima figlia del proprietario? Ma i moti dell’anima sono comuni a tutti gli esseri umani. Dunque, il concetto chiave per comprendere il romanzo è “realismo emozionale”: quando il lettore non può identificarsi con il carattere e lo stile di vita dei personaggi, l’autore riesce a farlo identificare con i suoi sentimenti. Solitudine, rabbia, scoramento, vendetta, incazzatura, durezza, rigidità. Tommaso prova tutto ciò. E chi sfoglia le sue pagine vede in se stesso proprio ciò di cui si vergogna, e finisce per innamorarsi di questa figura evanescente che non viene mai descritta completamente. Non è menzionato il suo cognome, né è descritto fisicamente in modo approfondito, e proprio da questa nebbia nasce il suo fascino.
Originale la scelta di affidare la narrazione ad un personaggio secondario. Tommaso è ritratto con occhi esterni. Ma non sono gli occhi di un narratore onnisciente, bensì di una donna che l’ha conosciuto, amato ed odiato, e che ne filtra l’essenza più pura. Con questo stratagemma narrativo si riesce a ripulire il personaggio dalla propria stronzaggine e a restituirne un’immagine più dignitosa ed amorevole.
Infine, il titolo rimanda alla poesia di Ugo Foscolo, “A Zacinto”, che definiva “bello di fama e di sventura” il viaggio di Ulisse attraverso le più dure insidie del mare. Il mare di Ulisse è, per Tommaso, la vita stessa, destinata a donare prove e dolori, immensi successi ed immediate ricadute, con un andamento narrativo che ricorda la grande epica.

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Di fama e di sventura 2012-02-29 18:33:02 ant
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ant Opinione inserita da ant    29 Febbraio, 2012
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Viaggio di un poeta (cit Dik dik)

Federica Manzon
Di fama e di sventura

Un titolo che racchiude davvero tutta una gamma incredibile di emozioni, vissute dal protagonista del romanzo, Tommaso, e descritte dall'io narrante, Luce.
Libro fondamentalmente ambientato in due città molto diverse fra loro, mai menzionate esplicitamente, che sono Trieste e Montreal.
In questi luoghi sopracitati avvengono innumerevoli avvenimenti e situazioni che servono per inquadrare sia a livello comportamentale che psicologico il protagonista Tommaso.
Tommaso che lotta fin da bambino e x tutta la vita contro la sua pseudoinadeguatezza e accumula rancore e rabbia da sfogare contro chi lo ha tenuto ai margini o lo ha poco considerato.
Un testo imperniato su vari step della vita del protagonista,si inizia con la descrizione del ragazzino riservato e timido che finisce x diventare poi, grazie a intuizione e lungimiranza ,un magnate della finanza.
Quello che mi ha più colpito di questo romanzo è stata la capacità della scrittrice di saper evidenziare con delicatezza e sensibilità tanti passaggi, a volte molto tristi altre volte di gioia e successi personali, della vita di Tommaso e degli altri personaggi del libro. Personaggi da cui è difficile staccarsi talmente diventano familiari.Se dovessi abbinare questo libro ad una canzone, sicuramente lo accosterei allo splendido pezzo dei Dik Dik "Viaggio di un poeta", infatti la ricerca delle vere cose che contano nella vita accomunano il libro e la canzone...ma si sa certi passaggi si capiscono e si metabolizzano solo vivendoli intensamente.
Bello e consigliato
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romanzi con forti caratterizzazioni psicologiche e comportamentali
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Di fama e di sventura 2011-09-14 12:33:45 kabubi81
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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    14 Settembre, 2011
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Di fama e di sventura

"Di fama e di sventura" è il destino di Tommaso, il protagonista di questo sorprendente, bellissimo libro di Federica Manzon... Con uno stile fatto di periodi lunghi, ricco ma semplice al tempo stesso, l'autrice racconta la nascita di un bimbo sotto una cattiva stella, la sua vita fatta di privazioni ed ingiustizie, l'indurirsi del suo cuore buono per proteggersi dal possibile male che chiunque potrebbe recargli, fino all'apparente ma non risolutivo riscatto. Un libro forte, trascinante, emozionante, sia per la storia sia per lo stile... Consigliatissimo!!

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Mazzantini
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