Così si dice
Letteratura italiana
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Così si dice
Rudy Saporito è un cronista d’assalto, cinico e spregiudicato. Nulla può ostacolare la sua ricerca spasmodica di successo e notizie. A fermare la corsa ci penserà Maureddu Russo che, geloso della fidanzata, lo prenderà a sprangate. Entra in coma e dopo 11 anni, riemerge dallo stato vegetativo. Il mondo nel frattempo è andato avanti, ha una figlia avuta dalla ex fidanzata Angela, è debole fisicamente, così la sua blasonata famiglia lo affida a Vadim, un badante moldavo che lo seguirà nei primi tempi del recupero.
Alcuni personaggi sono esilaranti: dallo stesso Rudy, alle prese con un braccio che si muove autonomamente, al cinico amico Gepi, al vecchio giornalista Mario Avendrace, con una gamba di legno (la scena dell’imbarco all’aeroporto di Mister Magù, come lo chiama Rudy, è pirotecnica).
Abate scrive un romanzo corrosivo e cinico. Con la sua penna velonosa e lo stile graffiante, tratteggia una Sardegna lontana dai soliti cliché di pastori, sequestri e isolamento. E' un'isola in profonda mutazione, che si apre al crimine internazionale, diventando crocevia del più grande business di tutti i tempi: il riciclaggio di denaro sporco.
"Chi afferma che in Sardegna non ci siano gli squali, sbaglia. Ci sono. Il punto è che non si trovano nel mare. Si trovano un po’ dappertutto, ma non nell’acqua". Queste parole dell'autore, riassumono brevemente, ma con efficacia, il carattere di denuncia del libro nei confronti di una società, dove tutti sono collusi e complici, comprese le istituzioni. Buona lettura:)
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Così si dice
Impossibile non farsi rapire da questo libro. L'ho letto in due notti! Divertente, cinico, intrigante. Un'ottima scoperta di un autore che non conoscevo se non in coppia con Massimo Carlotto in "Mi fido di te". Come non si può amare sin dalle prime pagine questa gran carogna di Rudy Saporito, il suo compagno di viaggio Vadim ma soprattutto il vecchio Mister Magù? Un'immagine della Sardegna, ma in generale della nostra Italia, davvero allarmante e disarmante. E poi, che fantasia narrativa!