Costanza e buoni propositi
Letteratura italiana
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Costanza Macallè
Alessia Gazzola, dopo aver firmato la fortunata serie dell’Allieva, torna in libreria con Costanza e buoni propositi, protagonista, ovviamente, certa Costanza Macallè. Quest’ultima per certi versi ricorda la sua precedente collega e creatura di carta Alice Allevi, ma non ne ha la potenza espressiva e letteraria, purtroppo.
Dopo Questione di Costanza del 2019, ora ripresenta una nuova avventura. Ma non convince…
Qui, Costanza, continua a fare, più o meno la paleopatologa, anziché il medico, come dovrebbe. Lei ha una figlia, Flora, avuto dopo una breve avventura con un uomo , Marco, che ora prova ad immedesimarsi nel ruolo di giovane padre, che però, sta per sposare un’altra donna, con tutte le ovvie conseguenze del caso. E insomma, le cose e i sentimenti sono affare molto complicato! A peggiorare il tutto: la scoperta di un sito milanese, che in sé rappresenta un mistero che riguarda il passato medievale della città. Impresa di cui dovrebbe occuparsi la nostra protagonista …
Ne scaturisce una figura femminile poco pregnante, pasticciona oltremodo, poco sicura di se stessa e del suo lavoro. Costanza è una donna che vive a Milano, in cui continua ad indossare un cappotto leggero totalmente inadatto a queste temperature. Potrebbe, in un certo qual modo, alla figura creata da Antonio Manzini, il vicequestore Schiavone, senza però averne la stessa pregnanza narrativa. Dopodiche la lettura si rivela, oltre che piatta, anche a tratti ironica e semplice nel proseguo. La storia è curata, anche nei particolari. E sicuramente chi ha apprezzato il precedente volume, si divertirà anche con questo. Io l’ho trovato piatto, inconcludente e noioso. Adatto a chi vuole passare qualche ora con una lettura fievole, senza impegnarsi troppo. E qualche volta anche sorridere.
Indicazioni utili
- sì
- no
Le avventure di Costanza tra Verona e Milano
Ho finito di leggere due giorni fa “Costanza e buoni propositi” di Alessia Gazzola e ne ho avuto una buona impressione, più che per il primo della serie. Come già nel primo, si alternano la vita privata di Costanza con la sua bimba Flora, il suo lavoro con le indagini in paleopatologia e gli incisi storici. La prosa è semplice, direi colloquiale, è ricercata solo nella parte storica, ma nella sua semplicità sa anche essere a volte ironica. Ho trovato Costanza più matura, mi sono piaciuti il rapporto con la collega Miss Foley e l’evoluzione del suo rapporto con Marco, oltre alle marachelle di Flora, naturalmente. Invece gli incisi storici e le indagini paleopatologiche si riferiscono a due giovani donne medievali, due Visconti, e alla loro tragica sorte. Lo consiglio, dopo la lettura del primo, tenendo presente che questo ha una marcia in più.