Corinna. La Regina dei mari
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Un'avventura piratesca che entra nel cuore
Fin da quando ho visto questo libro in vendita in libreria ero curiosissima di leggerlo perché, oltre ad avere una veste grafica gradevole ed accattivante, sono sempre stata attratta dai libri voluminosi e questo, non c'è alcun dubbio, lo è! Subito però devo ammettere che ero un po' restia ad affrontarlo. Non sono un'appassionata di romanzi rosa, e mi spaventava un po' il fatto che venisse definito come "romance storico"; avevo paura di ritrovarmi davanti un mattone sentimentale melenso e pieno di scene amorose. Con mio sommo sollievo ho invece constatato che questo romanzo è parecchio versatile e riesce a soddisfare i gusti più disparati. Lo stile di scrittura dell'autrice (che, a discapito del nome, è italianissima) è superbo e ha una padronanza di linguaggio lodevole. La narrazione è infatti precisa, lineare, descrittiva al punto giusto e ricca di vocaboli tecnici ricercati che lasciano intendere un'accurato studio e un grande lavoro alle spalle. Fin dalle prime pagine di lettura la sensazione è stata di una full-immersion totale nel 1600 e di vivere le avventure dei protagonisti. Difficilmente un libro è scritto così bene da farmi immedesimare a tal punto, ma questo lo fa con estrema maestria e, considerando che è stato scritto nel ventunesimo secolo, trovo che sia ancora più straordinario. La storia è molto appassionante, ricca di avventura e di azione, tantissimi intrecci e colpi di scena. La scene romantiche ci sono, ma riescono a coesistere benissimo nel contesto storico-avventuroso-piratesco senza mai prevaricare sul resto e risultare eccessive. Ne risulta un romanzo ben bilanciato, una lettura gradevole che accompagna il lettore per più di 800 pagine senza annoiare. In particolare, le ultime 200 pagine, le ho divorate in un giorno perché trasmettevano una tale carica di emozioni e tensione che è stato proprio impossibile chiudere il libro prima di averlo terminato. So che sul finale sono state perpetrate delle critiche. Certamente alcune lettrici avrebbero preferito una variante molto più scontata e banale, ma secondo me l'autrice ha fatto benissimo a non cedere ad un ovvia conclusione e a dare quel pizzico di pepe in più che la arricchisce ulteriormente. Inoltre, non posso fare a meno di tessere le mie lodi anche per i personaggi, che sono tutti davvero ben descritti, sia i più amabili che i meno amabili. La protagonista Corinna e il coprotagonista Dorian sono due personaggi che mi hanno ispirato tantissima stima e simpatia; ho provato per loro un affetto sincero. Sono rimasta veramente soddisfatta da questa lettura e la consiglio a tutte le donne, amanti del romance e non.
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Opinioni inserite: 3
eccellente libro perchè è avventuroso e intrigante
La prima parte del libro è incentrata su Corinna e sulle cause che in seguito daranno avvio ad eventi sorprendenti ed entusiasmanti che accompagnano il resto del libro.
Corinna è una donna forte e coraggiosa. Non è animata dalla rabbia ma dalla passione, dall'ottimismo perchè il suo spirito è l'essenza stessa della vita, lei e puro fuoco ed è la forza naturale e devastante dell'acqua. La brezza marina del cielo e una vera dea del mare. Qualità tutte rappresentate nella descrizione del suo aspetto fisico. Il colore dei capelli rosso come la fiamma, gli occhi color d'ametista come la furia del mare, un corpo voluttuoso proveniente dalle profondità dei mari. Una vera e propria sirena. Non è assolutamente irritante, o meglio lo è solo per Dorian che viene continuamente infiammato dal suo corpo e dal suo spirito.
Una delle tematiche e dei messaggi principali dell'autrice è senza dubbio l'emancipazione femminile, ma la McGregor non si ferma soltanto a questo. il suo non è solo un messaggio sociale aperto a tutto il mondo ma anche un messaggio privato che manda ad ogni ragazza che legge questi libri. Un invito a ogni una di noi ad essere più aperta, meno timida., a manifestare i nostri sentimenti e soprattutto ad affermare noi stesse e ad accettarci per quello che siamo senza timore ne vergogna.
per quanto riguarda i personaggi secondari direi che sono tutt'altro che banali.
già in questo libro, dalle loro piccole azioni e dai loro brevi discorsi si intuisce la profondità del loro carattere. Carattere che in seguito sarà smascherato e soprattutto compreso nei prossimi libri della stessa saga. La voracità e la fiamma dell'anima di ciascun personaggio risulterà infine talmente profonda da essere tristi e malinconici una volta lasciati. Anche se intendiamoci, molti dei personaggi del libro rimangono nel cuore.
Walter e John non sono affatto interscambiabili. Sono due uomini completamente diversi, con una passione in comune e un cuore davvero grande e generoso. Di Walter non c'è nulla di negativo da dire. Evidentemente è uscito di scena perchè sarà descritto meglio nel libro seguente.Lo stesso vale per John. Poi va beh una sceglie in base ai gusti...ehm ma questi sono dettagli :)
Per quanto concerne la trama direi che è assolutamente ben articolata, posizionata, originale.
Lo stile scorrevole e formale quanto basta. Tutto fa intendere che questo si tratti di un vero Libro e non un romanzetto di quelli che poi spariscono subito. Se qualcuno ha diverse difficoltà a seguire le frasi, o se ritiene che i periodi sono davvero troppo lunghi, evidentemente non ha letto altri libri , altrimenti saprebbe che i testi di filosofia hanno periodi molto più lunghi.
l'ambientazione è davvero eccellente e su questo non ci sono dubbi. Tuttavia non credo che si tratti solo di ricerche storiche, Kathleen McGregor è una vera scrittrice perché vive le sue storie. I luoghi e gli scenari che descrive sono parte integrante della sua vita, dei suoi sogni e del suo cuore.
Io personalmente sono stata molto colpita da Corinna e da tutti gli altri suoi romanzi...
quindi ringrazio di cuore questa scrittrice per avermi regalato tanti pomeriggi così piacevoli
Falso coraggio
Sono stata attratta da questo libro dal primo momento che l’ho visto, ma non l’avevo comprato per paura che scadesse nel banale. Quando ho letto le due ottime recensioni sul sito ho pensato di essermi sbagliata e l’ho acquistato. Be’… devo dire che mi ha deluso un po’.
Quasi tutta la prima metà del libro è stata un vero e proprio supplizio. Corinna, la protagonista, è animata il 99% delle volte solo ed esclusivamente da rabbia. Sembra saper fare qualsiasi cosa (ad esempio tutte e due le volte che viene rapita riesce a fuggire come se niente fosse), è forte come un uomo e non ha paura assolutamente di nulla. In più è descritta come stupenda, capelli fiammanti, pelle perfetta, fisico altrettanto, occhi viola; nessuna donna è all’altezza della sua bellezza e riesce ad infiammare di passione qualsiasi uomo. Come se tutto questo non fosse già abbastanza irritante, la cosa viene sottolineata un milione di volte. Spesso il personaggio è poco credibile, ad esempio chiede a Dorian della sua famiglia dopo 3 anni e non ripensa praticamente mai alla propria. La cosa che più di tutte mi ha sconcertato è l’età della giovane: 16 anni. Di per sé non sarebbe questa gran tragedia, se non fosse che Dorian, il personaggio di cui si innamora, ne ha 20 e passa più di lei! La differenza è enorme ed ho cercato di non pensarci per tutto il libro perché altrimenti il legame mi sembrava pura pedofilia. Più o meno a partire dalla terza parte del libro la protagonista inizia ad essere chiamata “Signora di Tortuga”; l’appellativo fa decisamente colpo, ma non è per niente retto dal personaggio, che non fa quasi nulla per guadagnarselo, se non agire d’impulso e in modo sconsiderato. Sì, perché è di questo che si tratta e non certo di “coraggio” come l’autrice vuole far credere. In realtà, per ben oltre metà libro, Corinna è solo una ragazzina incosciente che non pensa un attimo alle conseguenze delle sue azioni e con seri problemi di gestione della rabbia.
Aspetto, quest’ultimo, che condivide pienamente con Dorian, il quale il restante 50% del tempo è eccitato per via di Corinna, che diventa fin da subito il suo chiodo fisso, e dimentica in men che non si dica il povero Gavin.
La parte del libro che meno mi è piaciuta è stata proprio quella in cui i due si conoscono, in realtà praticamente, Dorian cerca in ogni modo di convincere Corinna ad “essere sua”. Non l’ho apprezzata per niente: ci ho visto soltanto un animale che desidera soddisfare i propri desideri ed una ragazzina che nonostante tutto lo accontenta. Mi ha tanto ricordato CinquantaSfumature.
Per fortuna l’altra metà del libro è decisamente migliore e più appassionante, con il prevalere dell’azione. Soprattutto gli ultimi capitoli sono più interessanti e mi sono ritrovata a condividere varie convinzioni dei personaggi. Mi è piaciuto molto il modo in cui la scrittrice ha trattato il tema della libertà femminile in rapporto ai legami affettivi che troppo spesso, soprattutto all’epoca, si trasformavano in controllo e sottomissione, ed anche la crescita psicologica di Corinna e Dorian (quella di quest’ultimo mi ha davvero lasciato sorpresa e soddisfatta).
Per quanto riguarda i personaggi minori, a parte Gavin e Corraya, il resto sono davvero miseri. I componenti della ciurma ad eccezione di due, vengono citati una volta ogni morte di papa e l’autrice pretende che ci si ricordi di loro per la mezza comparsa che avevano fatto 200 pagine prima… ma come?! Walter e John sono gli unici citati più spesso, tuttavia sono quasi interscambiabili per quanto concerne il carattere e anche loro, come il resto dei personaggi ad eccezione di Corinna, sono stati mostrati soltanto con una descrizione sommaria la prima volta che vengono presentati e poi più nulla. Invece di ripetere milioni di volte l’aspetto di Corinna, la McGregor poteva sprecare due parole in più su di loro! A coronare il tutto, Walter (che dopo due minuti che la protagonista è a bordo la chiama già “Cori”) e la sua uscita di scena verso la fine del romanzo. Dopo che per 400 pagine la scrittrice ci ha più o meno nominato il tipo e ci ha fatto capire che è un grande amico di Dorian e un membro importante della ciurma, lo fa scomparire quasi come se nulla fosse e lo stesso vale per Gavin… bah.
Per quanto riguarda; invece, l’intreccio in sé, mi sento davvero di fare i complimenti all’autrice: la storia è molto ben costruita, proprio quando sembra che tutto vada per il meglio ecco che Kathleen tira fuori un filo lasciato a metà e lo inserisce di nuovo negli avvenimenti. E’ stata così florida di idee in questo romanzo che ne è uscito un libro enorme che sarebbe tranquillamente potuto diventare una trilogia. Ho amato moltissimo il modo in cui ha descritto l’epoca, le navi e l’ambiente piratesco: è chiaro che dietro c’è un lavoro enorme ed è stata davvero bravissima!
Ottima idea quella del vocabolarietto inserito a fine volume sul gergo marinaresco, senza il quale sarei stata spacciata.
Passando alla scrittura, questa è più o meno scorrevole, anche se a volte ho trovato difficoltà per via del mutevole punto di vista e, soprattutto all’inizio, per via delle descrizioni. La McGregor rappresenta molto spesso gli ambienti e gli scenari –sempre davvero suggestivi- nei quali si trovano i personaggi, ma si tratta di periodi lunghissimi, pieni di virgole, ai quali ho faticato a star dietro e più di una volta sono stata costretta a rileggerli. In compenso, si tratta di descrizioni bellissime, ricche di dettagli, che dipingono paesaggi esotici con una nitidezza tale da sembrare di essere lì.
Errori ortografici non ce ne sono ad eccezione di uno: se stesso con l’accento. Non si tratta di distrazione perché la cosa si ripete ovunque: non c’è una volta in cui sia stato scritto bene.
Come annunciato all’inizio, il libro mi ha deluso perché mi aspettavo il meglio, ma in fin dei conti non è male, anche se avrei preferito che la scrittrice si concentrasse maggiormente sulla rappresentazione di Corinna capitano piuttosto che sui suoi drammi personali.
Corinna regina di avventura e passione
Corinna, è uno splendido romanzo di avventura, azione e passione ambientato nel XVII secolo nello spietato mondo della filibusta. Ogni personaggio ha un suo spessore caratteristico, e i due protagonisti Dorian O'Rourke e Corinna McPherson, sono entrambi volitivi e forti, autentici figli del loro tempo. In uno spaccato di storia poco conosciuta, ma estremamente affascinante, l'autrice guida sapientemente il lettore in un'avventura straordinaria, avvolgendolo nella magia di un mondo violento, eppure capace di vivere ogni istante fino in fondo.
Da non perdere!