Coriandoli nel deserto
Letteratura italiana
Editore
Alessandra Arachi è scrittrice e giornalista per il Corriere della Sera. Con Feltrinelli ha pubblicato Briciole (1994), che da quasi vent’anni continua a trovare sempre nuovi lettori. Ha pubblicato anche Lunatica. Storia di una mente bipolare (2006) e E se incontrassi un uomo perbene? (2007). Vive e lavora a Roma.
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Tra romanzo e realta'
Ho preso questo libro a scatola chiusa senza sapere minimamente di cosa parlava, attirata solamente dal titolo e ho deciso di intraprendere la lettura.
Tra le pagine troviamo il monologo del professor Enrico Persico, l’amico fraterno di Enrico Fermi.
Mi è piaciuta l’idea dell’autrice di voler far conoscere questo personaggio poco menzionato perché è sempre rimasto dietro la grande ombra del premio Nobel per la fisica Fermi.
Un uomo che ama il suo lavoro, ma che non riesce a seguire i suoi sogni e le sue ambizioni.
Persico non riesce a competere con Lui e tutto ciò lo farà combattere una guerra interna di amore ed odio verso Fermi.
Un uomo che per seguire Fermi rinunciò al suo grande amore.
Si era innamorato di Nella Mortara, l’unica e la prima donna del gruppo di Via Panisperna, della quale non si sa molto perché Fermi era maschilista e non la inseriva mai negli esperimenti.
Nella era una professoressa di famiglia ebrea, era una delle poche donne laureate ed aveva modi di fare di un’adolescente anche se era più vecchia di Persico.
Era una donna straordinaria che “saliva e scendeva dagli aerei come dalla bicicletta”.
È un libro molto veloce e scorrevole.
È composto da 137 pagine, 63 capitoli brevi ed un epilogo dove ci viene spiegata la fine che hanno fatto i tre personaggi principali.
Passiamo alla trama.
È giugno del 1969 e la storia viene narrata dall’ospedale in cui Enrico Persico è ricoverato e si trova a combattere per una malattia sconosciuta.
Il modo di narrarci la storia non è lineare, ci sono continui flashback che ci rimandano al passato e ci spiegato cos’era successo.
Infatti Persico attraverso i suoi pensieri e le sue lettere indirizzate all’amata Nella ci spiega lentamente il susseguirsi dei fatti.
Ci spiega il perché della scelta di questo titolo.
Devo dire che è stato davvero interessante scoprire l’uso di questi “coriandoli nel deserto” anche se la storia scritta nel libro non è del tutto veritiera, ma è stata in parte romanzata ho trovato l’idea della scrittrice davvero bella e degna di nota.
Vi auguro buona lettura!