Contesa
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Contesa : la lotta del bene e del male
William Blake parlava di complementary opposites riferendosi alla necessaria esistenza nel mondo di bene e di male, del mite agnello e della feroce tigre e ribadiva che l'essenza negativa e quella positiva avevano la stessa matrice, poichè al mondo erano necessari.
Il romanzo di Lucio Paolo Alfonso parla dell'irresistibile legame tra vita e morte, amore e odio in un momento storico pregno e drammatico, vale a dire l'Italia degli anni Settanta e in due regioni italiane ricche di antichi onori e problemi attuali vale a dire la Sicilia e la Sardegna dell'epoca non ancora del tutto toccata dal boom turistico e ancora arretrata. Il protagonista un architetto e insegnante Giovanni Spuches, vive la sua esistenza tra pulsioni sessuali irrefrenabili per la bella Maria, e non solo e una malinconica attrazione per la nera signora, quasi come accade al cupo protagonista de L'ultima notte di quiete un film dai toni quasi leopardiani.
Arricchito da una prosa ricercata e quasi lirica colma di metafore e simbolismi, il romanzo scorre dalla prima all'ultima pagina n una ricerca spasmodica verso la verità che a tratti sembra dare all'intreccio tonalità quasi da thriller.
Interessante il ritratto che lo scrittore fa della scuola dell'epoca affrontata ( fine anni settanta) già travolta dall'ondata sessantottina e settantasettina è un'istituzione ancora paludata incapace di venire incontro in maniera fattiva ai disagi esistenziali degli adolescenti ( doloroso l'episodio della studentessa ex lettrice di Lotta continua che dopo le continua violenze familiari finisce in manicomio perché nessuno riesce a capire la sua drammatica involuzione) e nel contempo già poco vicina ai bisogni dei docenti costretti a levatacce allucinanti per raggiungere le sedi più lontane e già poco considerati nell'inquadramento sociale.
La storia ruota quasi esclusivamente intorno al personaggio principale che esprime in un continuo flusso di coscienza le sue angosce manifestate in una perpetua seduta introspettiva.
Adatto prevalentemente a un pubblico adulto per il periodare di alto livello usato dallo scrittore Alfonso è senza dubbio consigliato.