Ci vediamo al Bar Biturico
Letteratura italiana
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Una Lolita che non sa di esserlo nella mente altru
Pupottina è stata incuriosita dal titolo del libro prima di tutto, che fa anche un po' ridere.
Eh eh!
La copertina, quando l'ho acquistato non aveva la prima copertina che ho trovato su internet, ma la seconda, che anche è molto simpatica e lolitesca.
Il secondo fattore di irrefrenabile voglia ad acquistarlo è stato lo pseudonimo dell'autore, dietro cui si cela un noto giornalista e scrittore italiano, che, ahimè, non sono riuscita ad identificare.
E' scritto in maniera molto particolare. Capitoletti brevissimi che raccontano i fatti, alternando i pensieri dei due protagonisti, molto diversi, e forse uniti soltanto dagli impulsi sessuali. A parlare sono Bruno e Giada. Sembra una specie di Lolita, con la doppia verisone dei fatti, ma ben presto si scopre di essere in tutt'altro ambiente. Non mancano il sole, il mare, le abitudini della vacanza e quindi anche la voglia di iniziare nuove relazioni.
Bruno è un professore sessantaduenne, conosciuto per le sue apparizioni televisive che, ormai crede di aver concluso il suo percorso amoroso di gioventù e sa di essere ripugante. Giada, invece, è una tredicenne che scoppia di salute e di voglia di perdere la verginità e passa da una storia all'altra, sentendosi incompresa dai suoi coetanei, come dai genitori che detesta.
I due si incontrano nel Bar che dà il nome al libro e da lì vengono raccontate parallelamente le loro giornate estive. Niente diventa mai volgare, ma racconta tutto con semplicità ed ironia, senza scadere nel volgare.
Gli altri personaggi, che fanno da sfondo alle vicende, sono: gli animali, così Giada chiama i suoi genitori, premurosi e con il desiderio di far crescere i loro due figli sotto l'ala benefica della cultura, della storia e dell'arte; Christian, il fratellino più piccolo di Giada, che ancora non sa che l'amore è fatto di coppia, ma vive da solo i suoi momenti migliori; Luca, il ragazzo che piace a Giada e con cui ha i primi contatti amorosi, ma lui è timido ed ha paura ed alla fine resta vittima di un incidente che lo porta in ospedale, lontano da lei; Michele, ragazzino negretto con cui Giada cercherà di consolarsi dopo la partenza di Luca; Manuela, amica del cuore con cui gareggera per conquistare il bronzo di Riace dell'isola; Rita, la moglie del professore, che lo ha tradito sempre e lo ha spinto a fare altrettanto; Andrea, il bellissimo figlio del professore e di Rita, che scende solo per alcuni giorni a seminare scompiglio ad AnaCapri e come tutti quasi tutti i belli ed impossibili è bisex, perché non riesce a non seguire le tentazioni, ma non cede alle lusinghe di Giada e della sua amica.
Giada rincorrerà l'amore e lo sfiorerà, per tutta l'estate e per tutto questo libretto, di poco più di 100 pagine, mentre il professore, che lei soprannomina il Camicia, per il suo gusto nel vestire, la osserverà a distanza sempre minore, la adorerà senza volerla mai rovinare, toccare ed amare veramente, ma ringraziandola in cuor suo di aver risvegliato in lui le emozioni del tempo che fu. Alla fine ci sarà anche un incontro fra i due in cui Bruno le spiegherà cosa è stata la sua vita attraverso metafore con comete e lirici greci, ma Giada, ovviamente troppo giovane, non ne capirà il senso.
In un passo, c'è scritto: "Il lupo, ormai, ha perso anche la coda e ha fame solo di malinconie. Vorrei abbracciarti dolcemente, accarezzarti e mai farti male, sentire il profumo del tuo corpo, il tuo sapore. Mi piacerebbe amarti senza far l'amore, con l'innocenza dello sguardo e di un affetto che forse non saprei mai spiegare. Sarei felice di toccarti, certo, ma non pensare alla violenza se per caso mi guardi. Pensa, piuttosto, a una specie di abbandono, a una felice smemoratezza che supera le distanze dell'età."