Boccamurata
Letteratura italiana
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Boccamurata di Simonetta Agnello-Hornby
Tito padre della famiglia, protagonista della storia, possiede un Caseificio in Sicilia. Questo non è totalmente suo ma una piccola parte è della Zia che da sempre si è presa cura di lui, come una madre, visto che Tito non l'ha mai conosciuta. Il padre gli confessò di aver amato e vissuto notti di passione con una donna sposata e che rimasta incinta, per preservare l’onore della donna, decise di prendersi cura del bambino da solo e lasciare nell’ anonimato l’amata. Tito quindi da sempre è alla ricerca di questa madre mai conosciuta. Il mistero delle sue origini si scopre nel corso della storia, con la comparsa di Dante, figlio di una carissima amica della zia, sarà lui a portare alla luce la verità. Questa, seppur lascia un pizzico di amaro è a tratti commovente. Il racconto della storia d’amore puro ma impossibile è davvero toccante.
L’autrice è riuscita ad accostare la storia centrale del romanzo con la storia della Sicilia, casta e pudica di un tempo. Davvero ben scritto e articolato (l’inserimento di alcune parole siciliane inoltre a mio avviso aggiunge molto al carattere del libro).
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Lettura noiosa
E' il primo romanzo di S.A.Horby che leggo e non mi ha lasciato la voglia di leggerne un altro. L'ambiente siciliano è ben descritto, ma la storia che racconta non è ben sviluppata. Si intuisce in fretta la risposta alla domanda su cui dovrebbe svolgersi il romanzo, chi è la madre di Tito? Dato il risvolto psicologico che questa risposta dovrebbe avere sul protagonista, delude la superficialità con cui viene descritto. E' una scrittura veloce e fluida ma piuttosto noiosa.
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Un amore difficile da comprendere
"Quell'amore assumeva la normalità che non avrebbe dovuto appartenergli".
La storia di una famiglia siciliana, amori, passioni, invidie, gelosie, una zia ("Boccamurata") che ha un segreto che pagina dopo pagina andremo a scoprire.
Una storia leggibile che mi ha lasciata interdetta perchè parla di un amore, una grande e forte passione, che per me è difficile da capire, accettare e comprendere!
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Gradevole lettura.
Anch'io ho letto questo romanzo della Agnello Hornby dopo "La mennulara", splendido affresco siciliano.
E' indubbio che questo non sia all'altezza dell'altro, ma non per questo manca di pregi.
Chi ama ( come me)le storie ambientate in Sicilia, piene di intrighi, di segreti di famiglia,di passioni... non mancherà di apprezzarlo.
Il romanzo è comunque un gradevole ritratto di una grande famiglia siciliana della buona borghesia.
E' pervaso da un alone di mistero che accompagna tutti gli eventi, anche i più insignificanti, fino quasi alla fine della storia, quando una rivelazione metterà a posto tutti i tasselli ancora oscuri.
Ci sono nel romanzo varie figure interessanti: Tito, il protagonista, poi Dante, ospite misterioso ed ambiguo, infine la zia Rachele, che parla poco ed è , più che altro, "raccontata" dagli altri, ed alla fine si rivelerà personaggio primario nella storia. E' lei la Boccamurata.
E' 'una bella saga familiare dei giorni nostri, e a tratti si tinge anche un pò di giallo.
Come anche nella Mennulara, le figure maschili e femminili trasudano spesso sensualità, e danno alla storia un'impronta intrigante.
giudizio: buono
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Amore
Avevo già letto "La Mennulara" e forse mi aspettavo lo stesso genere di libro, ma non è stato così, nonostante parlino entrambi di Sicilia. E' un libro che parla di amore e, concedetemi l'uso del termine, di perversioni, ma anche di riunuce per amore, soprattutto parla di ricerca della verità, La ricerca della madre del protagonista. Proprio la ricerca della madre del protagonista, che dovrebbe accompagnarci dall'inizio alla fine del libro, spiendoci a leggere la pagina seguente per "vedere come va a finire" risulta un filo conduttore debole e appena accennato all'inizio del libro. Il romanzo è articolato in tre parti, la prima è troppo lenta e anche un po' noisa, mentre il libro si riprende decisamente nelle due parti successive. Le descrizioni, ci conducono verso gli odori, i sapori e i colori di una sicilia che cambia nel tempo, ma proprio queste descrizioni a volte risultano estremamente lunghe. Comunque sia è un libro da leggere per almeno diversi motivi, la storia d'amore, la storia tra madre e figlio, le storie d'amicizia e il racconto di una Sicilia finalmente un po' diversa dai soliti cliché. Bisogna solo tener duro fino alla seconda parte del romanzo
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Commento
“Tra assolati paesaggi e umbratili sentimenti, un grande affresco siciliano”.
Questo romanzo è un affresco di famiglia in un interno/esterno siciliano in cui si annidano e si avviluppano sentimenti e risentimenti non sopiti. Tito, il capo di un pastificio, è il centro di questa “famiglia” assieme alla vecchia zia Rachele, il cui passato si svela, come un sipario teatrale, attraverso le lettere di lei giovane e i ricordi frammentati di lei anziana. L’intreccio si dipana su due livelli paralleli: un alternarsi di diverse tonalità di voci, dal racconto in terza persona all’io narrante, dal presente con i componenti di questa saga famigliare avviliti da interessi economici e intrighi sentimentali, al passato che si dischiude come luce che fuga le ombre e disvela il “mistero”. Al tema della famiglia come nido consolatorio, ma al contempo gorgo di insane passioni, fa da contrappunto il paesaggio siciliano che l’autrice ci fa rivedere in un’esplosione di colori vividi e penetranti “I raggi del sole perciavano la terra” come i sentimenti che agitano i personaggi, in una sorta di geografia del cuore evocata con commovente naturalezza. E’ un romanzo di “Qualità assoluta”, dalla dirompente carica emotiva, stemperata da una scrittura armoniosa, mai scomposta. Come pennellate di colore sparse qua e là si frappongono lessemi dialettali che restituiscono tonalità accese all’espressività controllata della scrittrice, il cui stile elegante e calibrato s’innesta nella materia scabrosa, elevandola.