Bloody Mary Bloody Mary

Bloody Mary

Letteratura italiana

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Un amore impossibile tra immigrati nell'Italia degradata dalle ecomafie. Marek arriva da Cracovia. Educato, bravo figliolo, un diploma appeso al muro che per la sua inutilità vorrebbe prendere a sputi. È partito con il miraggio del lavoro sicuro in Italia: poco importa che sia la raccolta di pomodori, non disdegna certo il lavoro dei campi. Non sospetta lo sfruttamento estremo, la fatica che distrugge, i traffici nauseanti. Aleya invece non ha potuto fare alcuna scelta, mentre diventava donna in un villaggio nigeriano. Troppo bella per passare inosservata, dunque violentata, rapita e scaricata sulle coste italiane come bestiame da piacere. Dai bordelli di lusso giù fino alla strada. Due giovanissimi, due storie opposte. Il loro incontro innescherà un incendio.



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Bloody Mary 2020-10-10 11:23:43 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    10 Ottobre, 2020
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Erano gli uomini le belve

Marek è di Cracovia, pur avendo studiato non riesce a trovare un lavoro, lui e sua madre vivono ai limiti della miseria. È un ragazzo che cerca il suo riscatto e crede di averlo trovato il giorno in cui legge su un giornale che in Italia cercano persone per raccogliere i pomodori e che la paga è ottima, tutto sembra girare per il verso giusto fino a quando non scopre che al peggio non c'è mai fine.

"Eccola, l'Italia. Intorno a lui centinaia di mani staccavano i pomodori dalle piante e li gettavamo nelle ceste... testa bassa, niente chiacchiere, piscerai dopo, non ti fermare, quanto ci metti a bere? Pomodori, centinaia, migliaia, milioni di pomodori. Sarebbero finiti nelle fabbriche di pelati, nei supermercati di mezza Europa, e poi nella pasta, sulle pizze, nei tubetti di concentrato, nei sughi pronti. Ma tutto cominciava lì, tra le schiene piegate, in mezzo al sudore. Pomodori rossi come sangue fresco, caldi e pieni di succo. Ci si faceva il Bloody Mary, con i pomodori. Un nome davvero azzeccato."

Aleya è nigeriana, è cresciuta dallo zio perché orfana. Aleya ha davvero un grosso problema, è di una bellezza fuori dal normale, una bellezza che sarà la sua rovina.

"C'erano altri italiani, vestiti molto bene, e stavolta non la trattarono male. Ma si sentì addirittura peggio, perché non sopportava quell'alternanza, era come l'inferno dei riti magici, in cui i diavoli prima di accarezzano e poi ti frustavano con le verghe piene di spine."

Vichi e Gori propongono un romanzo davvero forte, se il secondo autore mi è sconosciuto, Vichi invece l'avevo già conosciuto con il Commissario Bordelli e sapevo già che non è uno che le manda a dire. Il tema è davvero toccante, da una parte la raccolta dei pomodori, dall'altra la prostituzione. Due storie che viaggiano in parallelo, raccontate da due voci che si alternano, ma che piano piano si avvicinano sempre di più.

È un libro che non mi sento di consigliare a tutti per i temi molto forti, ma dall'altra mi rendo conto che bisogna aprire gli occhi e vedere che il marcio purtroppo non è poi così lontano da noi.

Intenso, tragico e reale.

Buona lettura!

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