Biscotti e sospetti
Letteratura italiana
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Violetta e Caterina Chiarelli
Caterina e Violetta Chiarelli, sorelle torinesi, riescono ad ottenere in affitto l’ultimo appartamento, di mq 80, ricavato dalla villa delle (a loro volta) sorelle marchese Adelaide e Iolanda Bonino di Quaregna, e sito in strada Vasalice n. 185. C’è da dire che le due nuove inquiline non sono certo poco originali, se così vogliamo dire, basti pensare agli impieghi delle due giovani donne: se Violetta ancora ancora presta la sua opera presso la libreria “Flo”, il lavoro di Caterina, è alquanto stravagante, essendo la stessa una sarta di abiti per bambole gonfiabili nonché una piazzista di qualsiasi oggetto che le capiti sotto mano (da n. 48 alci luminosi ad euro 80 cadauno ad un centinaio e più di ventagli e bacchette da batterista, piazzati i primi in un ricovero per anziani e i secondi in un rave di zona).
Ma badate bene, anche gli altri locatari non sono certo meno irreprensibili. Rebecca De Magistris, madre di tre figlie e separata dal marito Davide Cerruti, studioso di formiche che l’ha lasciata per una studentessa ventiduenne, Belinda, bassista delle Fish&Chips, traduttrice, tre volte alla settimana indossa un burqua e fa i tarocchi con un amico specializzato in visioni gay, Mattia Novalis, interior designer dal pessimo gusto ma dal fascino irresistibile, è un don Giovanni che ancora non ha conosciuto l’ape dell’amore e che forse la conoscerà con una delle due Chiarelli, Emanuele Valfrè, romantico, idealista e sognatore proprietario di vetrerie, coniugato a Calcutta con Parvati, si metterà senza sosta alla ricerca di quest’ultima quando misteriosamente ed inspiegabilmente lei se ne andrà. E a questi si sommano una miriade di altri personaggi tanto eclettici quanto assurdi quali Eugenio, fidanzato di Violetta, Iris la commessa libraia collega di quest’ultima, la Zia Delfina, la signora Giacinta e Giambeppe, la signora Maria Giulia e chi più ne ha più ne metta.
In questo mix di protagonisti frizzanti e fuori dal comune prende campo “Biscotti e sospetti” un romanzo leggero e prettamente femminile che ruota attorno alle figure di queste sorelle tutte da scoprire e ad una serie di situazioni sinceramente paradossali che o si amano o si odiano. Queste ultime, infatti, risultano essere talmente surreali, talvolta, che il lettore, per quanto sia spinto nella lettura dalla poca impegnatività dello scritto, fatica a paventarsele quali concrete. Ed anche se le figure create dall’autrice fanno simpatia e si fanno amare, è difficile andare oltre questo carattere ed apprezzarne ogni sfumatura perché si è distratti, fuorviati da tutta questa zuppa di ingredienti presi ed aggiunti con foga.
Lo stile è semplice, sufficientemente fluente. Adatto al pubblico femminile e a chi cerca un libro senza pretese, non indimenticabile e con cui trascorrere qualche ora lieta.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi non ama il genere
Un libro dalla cover deliziosa
E’ il primo libro che leggo di questa autrice più che emergente, un vero talento nello scrivere romanzi al femminile.
Uno stile incisivo, scorrevole, curato, ma anche pervaso da quel sano lato ironico ed anche profondamente esistenziale in cui ogni donna può sentirsi veramente a proprio agio.
Si sa, oggi vengono scritti e pubblicati libri di tutti i generi, soprattutto ambientazioni che vedono protagoniste donne in carriera, che si dividono nei più svariati e preziosi ruoli lavorativi.
Ecco, nei romanzi di questa autrice non vediamo le solite stiliste, donne di gran lusso, giornaliste, editor oppure anime pervase soltanto dall’eccentricità del proprio lavoro, ma ci mette di fronte donne comuni, umili che svolgono ruoli altrettanto dignitosi e ammirabili.
Questa nuova ‘penna in rosa’ ci sconvolge la lettura facendoci sentire ancora più nostri i problemi di tutti i giorni: madri affaccendate con i figli, occupate a gestire mariti sempre più pigri e meno presenti nella vita domestica, senza dimenticarci i problemi femminili che riguardano la vita casalinga praticamente quasi ingestibile insieme alla famiglia e ad un lavoro a tempo pieno.
La scrittrice, però nonostante la voglia di scrivere un romanzo ambientato quasi ad ‘episodi’ composti da numerosi e svariati personaggi, non perde mai la sua vivacità e la sua vena romantica.
Violetta e Caterina, sono le due protagoniste, la prima fa la commessa in una libreria, l’altra fa la sarta, ma si occupa anche della vendita di oggetti tramite internet.
Tutto per loro cambia quando decidono di andare a vivere in una villetta signorile molto carina e accogliente. Da qui incomincerà l’evolversi della vicenda, perché conosceranno i divertenti e strambi coinquilini che il condominio della villetta ospita.
La prima è una traduttrice alla presa con tre bambine, appena lasciata dal marito fuggito con una ragazza molto più giovane. Poi sarà la volta di Emanuele, che fa ritorno da un viaggio in India con una donna che diventerà al più presto sua sposa. Caterina si innamorerà di lui e lo aiuterà a ritrovare la sua fidanzata indiana improvvisamente fuggita dalle braccia del suo novello sposo.
Ci sarà Mattia, architetto e intramontabile dongiovanni, che in un momento affascinerà Violetta, la quale però non si lascerà trasportare più di tanto, ma farà di tutto per vincere i soldi che le servono per comprare la libreria, in cui lavora grazie ad un quiz televisivo.
Il vero talento di questo romanzo grazie alla penna che lo scrive è quello di mescolare le vicende ti tanti personaggi senza mai farne perdere di vista alcuno.
Uno stile unico e gradevole dall’inizio alla fine che rende ogni personaggio un vero protagonista senza togliere nulla agli altri.
Una scrittura fresca ambientata nella nostra amata Italia, che sempre più spesso viene messa da parte per andare alla ricerca di mete sempre più alla moda o ‘glamour’, quindi apprezzo la scelta di Stefania Bertola, che ha voluto ambientare la storia nella sua città, Torino.
Una lettura consigliata a tutti, ma anche adatta a questo bel periodo estivo e vacanziero!
Provvederò di leggere anche gli altri libri firmati da questa bravissima autrice.
Francesca Ghiribelli.