Basta un attimo
Letteratura italiana
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L'angoscia dell'animo umano
Una storia cupa, ombrosa, avvolta negli scuri spiragli della nebbia milanese, quella contenuta nell’ultimo libro di Michela Tilli, dal titolo Basta un attimo.
Miriam è un insegnante, Guido un avvocato, e hanno due figli: Lucia ed Andrea. Le loro vite scorrono tranquille, lungo binari ordinari, un po’ alle prese con le ribellioni adolescenziali di Lucia. Sin dall’inizio si percepisce che c’è qualcosa di non detto, di inespresso, di taciuto, non del tutto comprensibile. Tutto questo emerge con prepotenza quando Miriam incontra Elena nel supermercato sotto casa. Lì iniziano i tormenti, terribili ed incomprensibili. Perché è tornata? Cosa vogliono Elena ed Elio da loro? Cosa si cela nel passato che riguarda le due coppie? Perché Elena ed Elio vogliono a tutti i costi fare la conoscenza di Lucia? Perché le riservano così tante attenzioni e premure, quasi da considerarla una loro figlia? Perché la aizzano contro i veri genitori?
E’ un libro sui dialoghi mancati, sugli sguardi indagatori che non permettono alla verità di essere espressa in tutta la sua pienezza. Su tutti aleggia un segreto sconvolgente e duro, difficile da affrontare. Un finale cupo ed angosciante chiarirà la situazione, anche se l’ho vissuto come un po’ troppo frettoloso. Molto bello è il personaggio di Lucia, adolescente alle prese con le crisi tipiche della età, in cerca affannosa e costante di affetto e di attenzione. Quell’affetto che pare non avere in famiglia, o che lei stessa non è in grado di comprendere appieno. I silenzi, le porte sbattute, la difficoltà di comunicazione in certe situazioni, l’angoscia, la ribellione sono dipinti dall’autrice con una precisione comunicativa e letteraria splendida e puntuale.
Un romanzo con uno stile impeccabile, ritratto vivido ed intenso delle atmosfere nere ed angoscianti che spesso affliggono l’animo umano.