Asinara revolution
Letteratura italiana
Editore
Marco Nurra vive a Madrid, è giornalista freelance per il quotidiano spagnolo El Mundo. Michele Azzu, laureato in comunicazione, vive a Londra dove è musicista di professione.
Recensione della Redazione QLibri
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Un po' di follia non guasta.
Asinara Revolution è la storia di di una battaglia, raccontata dai due ragazzi che hanno fondato e gestito il gruppo Facebook “L’isola dei cassintegrati”. C’è molta realtà da scoprire in questo libro.
Innanzitutto, c’è la storia di una grande protesta operaia e dei suoi protagonisti. Da qui si innesta la storia del gruppo, che arriva a raccogliere più di centomila membri e riesce a raggiungere l’attenzione delle istituzioni e dei media tradizionali, quelli che operano “dall’alto”. Può essere molto interessante, soprattutto per chi non conosce l’ambiente, scoprire come può nascere, crescere ed esplodere un gruppo “virtuale”. Sì, le potenzialità dei social network sono davvero notevoli, per chi conosce bene il mezzo e la materia.
C’è la vita del gruppo virtuale, c’è quella del reality reale, c’è il lato peggiore della globalizzazione, c’è l’imperdonabile insipienza dei potenti, c’è la Sardegna, c’è l’Europa dei cervelli in fuga. E poi c’è l’Asinara, la sua storia, i suoi colori, la sua bellezza, i suoi asini albini “che ragliano alla luna”. C’è anche Enrico Mereu, ex guardia carceraria e scultore, che ha conquistato con coraggio il diritto di vivere nella sua isola: le sue sculture e la sua storia meriterebbero un libro intero.
La qualità della scrittura è buona nelle parti romanzate, ma nei dialoghi e nei racconti in prima persona non mantiene sempre il ritmo: la girandola di nomi e personaggi gira troppo in fretta, le scelte lessicali e l’ironia scadono qua e là.
In sintesi, un libro interessante, ricco di contenuti. Un libro da leggere. Consigliato soprattutto a chi vuole conoscere la vera storia e i segreti dell’Isola dei cassintegrati, per chi vuole scoprire qualcosa di più sulla Sardegna e sull’Asinara, per chi vuole conoscere le gesta di due giovani davvero “intelligenti, talentuosi e spregiudicati”:-)
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Opinioni inserite: 1
Lo apri e dentro c'è il nulla
Insomma dovrebbe essere un libro che apra gli occhi al recente passato (nonché piena attualità) del mondo operaio italiano. Se è questo che cercate rimarrete delusi. Nurra e Azzu sono due "eroi del nostro tempo". Mentre a distanze siderali da Spagna e Inghilterra si consuma un vero e proprio dramma, i due, per dare una mano, si inventano la pagina facebook che mette in luce la singolare protesta degli operai di Porto Torres, gli occupanti dell'ex carcere dell'Asinara. Tra skype e social network i nostri fanno un lavoro (a loro dire) mirabile, un lavoro che dovrebbe (a quanto pare) essere alla base del giornalismo del futuro. Ma tranquilli non è cambiato nulla, né per Porto Torres né per l'Italia. Abituati agli editti bulgari e ai giornalisti assassinati, agli assalti del team della Gabanelli a banche, politica e Vaticano, questo libro non può che lasciare l'amaro in bocca. Non è altro che la celebrazione della clickomania, i "mi piace" e i "condividi" che cambiano il mondo, quelli di chi si sente a posto con la coscienza mettendosi come "foto di copertina" un caschetto da minatore. Dove non si parla in termini entusiastici del potere dell'indignazione virtuale si assiste all'autocelebrazione dei due "scrittori" che a quel potere hanno dato, come migliaia di altre persone prima di loro, forma e ragion d'essere. In Asinara Revolution non c'è la Sardegna, non c'è Storia, non c'è approfondimento. Per trovare tutte queste cose, forse, avremmo bisogno di cliccare di meno.