Anita Anita

Anita

Letteratura italiana

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Anita se n'è andata ponendo fine a un amore che sembrava dovesse durare per sempre. Milan è impreparato, triste, preso da rimorsi e nostalgie che lo inducono a raccontarsi, quasi per consolazione, come sarebbe stato quell'amore se invece di incontrarsi a sessant'anni lui e Anita si fossero conosciuti da ragazzi. Il tempo trascorso insieme ha lasciato in Milan una traccia profonda. Negli alti e bassi della loro storia d'amore ci sono stati viaggi, incontri, passioni. La scomparsa di persone care e importanti ha offerto l'occasione di meditare su che cosa accadrà dopo la morte, di chiedersi se farsi cremare o farsi seppellire. Intorno a queste alternative si aprono discussioni, riflessioni, fatti imprevisti. Dal passato e dalle storie degli altri affiorano episodi curiosi, anche comici, e l'aldilà possibile viene trattato come se fosse la continuazione della vita, come se si trattasse semplicemente di scegliere un luogo dove fermarsi, di darsi un'altra tappa nell'esistenza. Un romanzo acceso da lampi di ironia, attraversato dalla tenerezza dei ricordi: la fine di un grande amore e la fine dell'esistenza terrena si intrecciano fluidi con una serenità che non è distacco olimpico ma assunzione piena, complicata e contraddittoria della fragilità della vita e dei sentimenti.



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Anita 2019-04-23 07:54:13 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    23 Aprile, 2019
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La vita. La morte e le sue sfaccettature

Alain Elkann firma il suo ultimo romanzo: Anita. Il libro, a giudicare da un primo sguardo, sia alla copertina che al titolo parrebbe essere un racconto biografico o una storia d’amore .Non solo, è molto di più. Riflette su svariati e complessi temi: dall’antisemitismo, alla morte, a come conservare la memoria dei nostri cari che non ci sono più, se procedere alla cremazione o alla normale sepoltura in un cimitero o no …
La storia è narrata da Milan, che ha 62 anni, un intellettuale di origine ebrea. E Anita chi è? E’:
“Era una donna che mostrava di rado le sue emozioni e i suoi pensieri perché preferiva nascondersi dietro un sorriso infantile. A volte poteva sembrare scostante, o troppo indaffarata. (…) Era difficile definire se Anita fosse una donna allegra o triste, perché alternava risate molto felici a silenzi distanti.”
L’amore a sessant’anni è diverso, più complicato, meno passionale, più comunione di intenti che passione. E allora? Allora ecco l’importanza del ricordare. Perché ricordare è al contempo riflessione e nostalgia dei tempi passati, dei viaggi, delle amicizie comuni e dei distacchi importanti. E poi è pensiero, soprattutto, sull’al di là, su che cosa è la morte. La morte qui è vista come la scelta di un nuovo spazio da occupare, su cui fermarsi. E allora cremazione o loculo al cimitero. Ma quale cimitero? Parigi o addirittura Gerusalemme? Di questo si interroga a lungo il protagonista narrante in contrapposizione, spesso, alla visione di Anita.
Un romanzo ricco di ironia, sul filo dei ricordi passati, di “vita” intesa come un’incognita in cui nulla si sa, tuto è da scrivere e da gustare. Un lungo racconto intenso e profondo da leggere con passione e riflessione filosofica. Un romanzo tra amore e morte, dove la protagonista femminile, Anita, è il fulcro e simbolo dell’esistenza umana e simbolo perfetto della libertà e della scelta.

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