All'ombra dei fiori di jacaranda
Letteratura italiana
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Gustoso...come una colazione granita e brioche!
Un’interessante e piacevole sorpresa quella del romanzo “All’ombra dei fiori di jacaranda” di Rosalba Perrotta. Una trama affascinante, personaggi ben curati e tutti azzeccati, una moltitudine di temi toccati, scorci di Sicilia, cenni della storia del nostro Paese sono tutti ingredienti che, grazie alla maestria dell’autrice, risultano ben amalgamati tra loro e rendono, a mio parere, il libro valido, particolare e molto ricco.
Rosalba Perrotta ci racconta la storia di Arabella e ci rende partecipi di circa quarant’anni della sua vita. La narrazione parte da quando la protagonista, bambina rimasta orfana di entrambi i genitori, viene affidata alla stravagante e ricchissima zia Colomba la quale l’accoglie nella sua villa alle pendici dell’Etna ma, essendo per gran parte dell’anno in viaggio, la lascia alla sola compagnia di una domestica poco affettuosa e di un brillante chauffeur-giardiniere-filosofo. Il racconto da qui decolla e ci consente di seguire Arabella nel suo percorso di istruzione (scuola, collegio, università), nella scelta delle sue amicizie, nel suo diventare pian piano donna. Ci si ritrova, durante la lettura, coinvolti nelle riflessioni e aspirazioni della protagonista, la quale si rivela intelligente e sensibile, capace di assimilare ogni stimolo che le permette di rendere la sua mente aperta e vivace. Così i suoi pensieri hanno a tratti un forte carattere rivoluzionario per l’epoca descritta (il racconto percorre la seconda metà del Novecento) e risultano più affini alle idee della libera e fantasiosa Londra (dove spesso la protagonista ama trascorrere il suo tempo) piuttosto che a quelle della sua “isolata” Sicilia; non mancano, tuttavia, tratti in cui questi assumono un’ impronta più “tradizionale” (come il desiderio di trovare l’Amore). Nel romanzo vengono affrontati vari temi come la femminilità, il matrimonio, la maternità che rendono lo scritto delicato. L’autrice, inoltre, pone l’accento anche su altre tematiche quali il mutamento profondo della società nel corso del secolo scorso, l’evolversi dell’istruzione nel medesimo periodo e l’importanza di poterne usufruire di una valida. Arabella, nel suo percorso di formazione, incontra una miriade di personaggi, tutti ben tratteggiati dall’autrice brava ad attribuire loro caratteristiche ben definite e a renderli tutti protagonisti di particolari storie secondarie che si snodano via via con il susseguirsi delle pagine e si intrecciano alla trama principale, completandola e la arricchendola. Non manca neppure un pizzico di mistero che dall’inizio del racconto si ripresenta più volte nella vicenda ottenendo l’effetto di incuriosire ancora di più i lettori. Arabella, come la straordinaria zia Colomba, affronta diversi viaggi nel corso del romanzo, ma gran parte della vicenda si svolge a Catania. Rosalba Perrotta inserisce, dunque, nelle pagine del libro luoghi, colori, tradizioni, dialetto e sapori di un incantevole angolo d’Italia, la Sicilia, ricordandoci così che il nostro Paese è ricco di meraviglie e merita di essere conosciuto e valorizzato. Un altro aspetto che trovo assolutamente interessante è che l’autrice, per ogni decennio citato, ha inserito accenni della storia del nostro Paese, non solo elencando fatti e avvenimenti, ma anche citando canzoni, programmi televisivi, personaggi famosi, oggetti e mode che hanno caratterizzato il periodo narrato, permettendo così ai lettori di ritrovare vivi ricordi del passato o, per i più giovani, di avere un quadro più reale e familiare dell’epoca descritta. Mi sento di consigliare la lettura di questo libro in quanto a me è risultata decisamente avvincente, gradevole e divertente.