Achille piè veloce
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 6
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Comico, poeta, dramaturgo e attore
Premetto fin da subito che questa non è una recensione poetica, non va a ricercare il significato profondo, non dispera nel tentativo di approfondire gli aspetti connotativi del testo. Da un lato perchè è la mia prima esperienza con Benni e non saprei cosa dire, dall'altro perchè onestamente mi interessa poco. Detto questo, il libro mi è piaciuto molto, una piacevolissima scoperta. Benni usa l'ironia in modo talmente tagliente e brillante da spiazzare. Fa ridere, fa tremendamente ridere in molti passaggi, sia in quelli più volgari sia in quelli più "colti" ma ugualmente esilaranti. Ed è impressionante come a fianco di questa "comicità intelligente" trovino spazio, equamente spaziate e ben posizionate, dramma, poesia, tristezza, gioia, commozione, felicità. Un sincero plauso, non mi sono annoiato nemmeno per un secondo.
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Eroi quotidiani
questo libro mi ha intrigato sin dalla prima pagina...Benni come al solito utilizza il suo umorismo e la sua ironia tagliente e che allo stesso tempo fa riflettere.
Durante lo svolgimento della vicenda affiorano continuamente allusioni a personaggi omerici,la vita di tutti i giorni è piena di eroi.
Stefano Benni riesce a regalarci un bellissimo personaggio come Achille con i suoi difetti e la sua forza,l'iddiozia dei "normali".
Eroi quotidiani appunto:
"ridere dei piccoli dolori è il sollievo dei deboli. Ridere sull'abisso è proprio degli eroi"
Un libro da leggere e da rileggere.Assolutamente consigliato!
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Achille piè veloce
E' un’esplosione di intelligenza e umanità, questo libro, e io l’ho adorato dalla prima all’ultima pagina. Ammiro l’autore capace di coinvolgere, affascinare e intrigare con un linguaggio inconfondibile, arguto ed estremamente ironico, e che proietta il lettore in un mondo sospeso tra la realtà più concreta e un onirico stravagante, che è però specchio della realtà stessa.
I personaggi sono indimenticabili, eroi del quotidiano, descriverli in poche righe è riduttivo.
C’è Ulisse, poligamo politropo, scrittore che non riesce più a scrivere, ingegnoso e sagace ma intrappolato nella sua incapacità di esprimere ciò che sente per la sua Pilar Penelope, adultero e bugiardo, ma fedele alle proprie idee. C’è Achille, un po’ mostro un po’ eroe, mitico e reale, volgare e sublime, cavaliere di Pegaso-Xanto, che è una sedia a rotelle che ogni tanto gli fa i dispetti … E c’è l’amicizia tra questi due eroi: Achille intrappolato nel buio della sua stanza ha bisogno delle esperienze di Ulisse per dar respiro alla sua fantasia, quella sì, dal piè veloce.
E poi c’è il contorno di figure leggendarie-ordinarie-caricaturali che si muovono in un mondo attuale e riconoscibile, e allo stesso tempo avvolto da un’aura di irrealtà spaventosa e quasi da incubo, che però incubo non è, almeno non sempre.
Consiglio con tutto il cuore questo libro, è stupendo, davvero.
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Meglio come editor che come filantropo
L'incipit è semplicemente geniale, come è geniale l'idea dei manoscritti parlanti con tanto di autori in fieri che mettono becco su qualsiasi questione.
La storia dell'amicizia tra Ulisse e Achille, la parte che dovrebbe essere più tenera e commovente a me è piaciuta meno. Non riesce a prendermi né emotivamente né intellettualmente e mi lascia un po' diffidente. Comunque è un bel libro. Però preferisco Margherita dolcevita.
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Il mio ritorno a Benni
Era da tanto che non leggevo qualcosa di Benni, e dopo aver letto Achille piè veloce posso dire di essere molto contento di essere tornato a leggere qualcosa di suo. Dalle prime pagine si nota subito quanto questo autore sappia scrivere; uno stile inconfondibile quello di Benni,che ci regala passi di grande profondità oltre ai toni ironici che sempre lo caratterizzano.E' un libro che,non a caso probabilmente,vuole rimandare a vecchi eroi,che, quasi solitari, si stagliano sulla massa di Benni, una massa di figure bozzettistiche, caricature con le quali Benni ci mostra il mondo degli anni 2000,dove il nuovo Achille non possiede il tallone damisiano,ma è anzi limitato alla sua sedia a rotelle; e dove Ulisse combatte per non farsi portar via la sua amata e non per tornare dal viaggio da lei; ma è più di così, gli eroi tornano persone, e le persone, gli Stanzani e Olivetti comuni,divengono possibili eroi. Uno dei nostri Benni più sociali forse e meno lanciati sull'umorismo fine a se stesso.
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Eroi moderni
“Achille Piè Veloce” è una storia commovente, nella quale si alternano momenti poetici di grande profondità ad altri di estremo realismo e modernità. È un libro che ci fa comprendere quanto siamo fortunati e quanto non approfittiamo di questa fortuna ("Lei fa tutto "quasi"? Anch'io. Ma nel mio "quasi" c'è un'impossibilità, nel suo c'è una scelta, una noia, un'insufficienza. Lei è qualche volta "quasi" solo?").
Achille ed Ulisse, come ci spiegano, d’ altronde, i loro stessi nomi, sono due eroi della vita moderna che combattono contro un mistero, contro l’ oscurità, per cercare di scoprire il loro vero nome ( il loro “nome nel buio”), cioè la parola che descrive l’ io più profondo, i ricordi e le ispirazioni.
Il racconto è scritto in maniera semplice e lineare, con l’ inserimento di alcune “schegge” poetiche. Per quanto riguarda il lessico, come in tutti i romanzi di Benni, possiamo trovare alcuni interessanti neologismi inventati dall’ autore stesso, come “dragobruco” e “scrittodattili”.
Nel complesso, possiamo dire che il libro possiede due aspetti: uno più ironico e distaccato, che in alcuni passi sconfina addirittura nel cinismo; un' altro, invece, che vuole mostrarci il dolore umano nelle sue molteplici sfacettature.