Wölfelìn
Letteratura italiana
Editore
Angelo Caimi vive a Torino e svolge attività di ricerca nella Facoltà di Agraria. Nonostante la laurea in Scienze Forestali e un dottorato in Ecologia, non ha mai abbandonato la passione per la storia, nata e coltivata durante i primi quattro anni della sua formazione universitaria, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo cattolico milanese. “Wölfelìn” è il suo primo romanzo e primo atto di una cronaca che condurrà il protagonista attraverso gli avvenimenti che hanno segnato l’Europa nella seconda metà del XIII secolo.
Recensione della Redazione QLibri
Wölfelìn
DA LEGGERE DA LEGGERE DA LEGGERE
Epico Epico ed ancora Epico, questo è l'unico aggettivo che mi viene in mente. Complimenti ad Angelo Caimi ed alla casa Edizioni Forme Libere, perchè questa è una grande opera che in alcuni tratti mi ha ricordato "I Pilastri della Terra" di Follett ed è solo per questo, non azzardato paragone, che non mi sento di dare il massimo dei voti a questo libro ma moralmente gli ho anche assegnato la lode ed il bacio accademico.
Romanzo storico, il primo di una saga di quattro parti, ambientato nelle terre tra l'odierna Lombardia e Piemonte nel XIII° secolo.
Wölfelìn, giovane lupo, un ragazzo di nome Stephan e della sua ascia da battaglia, la leggendaria Madaerin, sono i protagonisti attorniati da una svariata quantità di personaggi, alcuni esistiti realmente ed altri di pura fantasia dell'autore, tutti caratterizzati molto bene sia nei tratti fisici che psicologici. Fantastiche le figure di Gerbert l' esploratore e della spia - assassino Sa id, quest' ultimo un personaggio fosco e misterioso che ci farà restare col fiato sospeso fin dalla sua comparsa nella storia senza mai abbandonarci realmente.
Emerge, dal tutto, un quadro dei personaggi che mi porta a dire "l'abito non fa il monaco" e credetemi sarà così fino all'ultima pagina, di queste 600 che non permettono al lettore neanche una pausa, si, perchè la trama è così avvincente e le avventure così rocambolesche che non si possa abbandonarne la lettura.
La storia è caratterizzata da momenti di superba grandiosità espressa nella descrizione di battaglie o scontri tra fazioni soldatesche e regolamenti di conti, ma allo stesso tempo la trama è pervasa da tristezza e malinconia sconcertanti, alcuni momenti sono davvero crudi ed assurdamente crudeli senza scivolare mai nel banale e scontato. Una scioltezza narrativa che lascia vittima il lettore, da parte dell'autore carnefice che obbliga ad amare, odiare, subire, godere, ammirare e disprezzare allo stesso tempo i personaggi tutti, i sistemi organizzativi medioevali, ed a volte anche una trama davvero spietata sia col lettore che con i personaggi.
Il piacere che ne è derivato dalla sua lettura e soprattutto la voglia di rileggere Angelo Caimi mi impone di chiedere formalmente alla casa editrice quando verrà pubblicato il secondo capitolo di questa saga che mi ha conquistato al primo colpo.
Un plauso sempre alle Edizioni Forme Libere che hanno pubblicato un'opera credendo nel progetto e producendo un tomo rilegato con copertina rigida ed una sovracopertina, seppur semplice sicuramente indovinata, questa edizione è anche caratterizzata da una cartina geografica che aiuta il lettore per orientarsi lungo il tragitto percorso dai vari personaggi, durante la lettura.
Angelo Caimi, scrittore ITALIANO, i suoi protagonisti, la storia, la leggenda narrati, una vittoria editoriale su cui investire per una lettura che ammalia.
CONSIGLIATO L'ACQUISTO.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Opinioni inserite: 5
I pilastri della Pianura Padana
Haimo è un ragazzo furbo ed intelligente, originario della Swabia. A lui Federico Barbarossa in persona si affida per una campagna nel Nord Italia come guida e vedendone le grandi doti di intelligenza e coraggio, decide di premiarne i servigi con un ascia potentissima chiamata Madaerin.
Stephan è un giovane discendente del prode Haimo, figliodel mitico soldato Sibert; il giovane è costretto a chrescere troppo in fretta,dopo aver perso la madre eper uno sciagurato incidente pure il valoroso padre, ha l'opportunità di poter studiare presso un monastero che ne farà affievolire il dolore e rifocillare la sua sete di cultura.
Ma Stephan adora le armi, specialmente quella luccicante lama dell'ascia che da generazione passa di padrein figlio..e così, ogni giorno, prima del sorgere del sole il giovane si esercita e tempra il suo fisico e la mente.
Gebert è un cacciatore, un vero segugio di tracce, si trattino di animali o di soldati!
Gebert è per Stephan l'unica persona che lo lega al suo passato.
La vita di Stephan viene sconvolta nuovamente quando, per difendere un soppruso, è costretto a scappare, da qui la sua vita sarà costellata di numerose avventure, di amori, amicizie e colpi di scena!
Con Wolferin, Caimi dimostra che la scena di romanzieri storici italiana ha nuova linfa! Un bellissimo ritratto della zona lombardo-piemontese del Medioevo, uno spaccato di vita, che mi ha fatto riscoprire ed imparare molto sulla cosituzione dei primi Comuni e sulla creazione della villenove..e devo dire che è bellissimo imparare con i romanzi! =) Anche se, a parere mio, a volte l'azione viene meno per dei lunghissimi tratti descrittivi, che allentano la tensione dell'avventura del giovane Stephan!
Come dice Sydbar,a tratti ci si riscopre nelle ambientazioni di " I pialstri della terra", con armigeri e villaggi che richiamano quelle atmosfere, ma se dovessi azzardarne un paragone letterario, assocerei l'opera di Caimi a quelle di Bernard Cornwell, dove un paladino, riesce ad emergere da una condizione estremae grazie alle sue doti si afferma.
Concordo con Mephisto quando dice che il personaggio di Stephan è forse "troppo", troppo bello, troppo intelligente, troppo invincibile..ma, la sua devozione verso i più eboli ed il suo animo candido farà breccia nel cuore di ogni lettore!
Beh, che dire, armatevi di voglia di leggere e lasciatevi trasportare da questa prima opera di Caimi..ne vale assolutamente la pena!
Buona lettura
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Un buon Libro
Bene, decisamente un ottimo esordio per Angelo Caimi, il suo Wolfelin è un ottima lettura, uno di quei testi che ha molto da dare, le premesse di questo primo "capitolo" sono tante e le emozioni forti...
Ho trovato eccezionale lo svolgersi dei fatti narrati in luoghi a me cari e consciuti, quindi punto di vantaggio che mi ha incuriosito .
Romanzo scorrevole e di facile comprensione, la padronanza del periodo storico emerge dalle prime pagine.
Leggendolo però ho notato che l'autore è ancora un po acerbo nelo stile. Stephan è un ottimo protagonista anche se leggermente troppo esperto per i suoi quindici anni, troppo guerriero, troppo erudito e troppo "maturo". insomma alla fine mi ha lasciato un pochino perplesso senza contare che è anche bello come Apollo, i personaggi di cui si circonda sono sicuramente una masnada accattivante ma un po stereotipati e anche loro afflitti dal buonismo, non esattamente caratteristica principale dei mercenari del periodo.
Questo bel testo che comunque consiglio fortemente, sia agli amanti di libri fantasy che di romanzi storici, ha qualche difetto "tecnico" che trovo giusto far emergere, per quanto sia sicuramente un testo di tutto rispetto, la prima cosa che ho trovato poco affine al periodo è il linguaggio, nella terminologia e nei modi (troppo confidenziale), che non dubito sia stato semplificato per arrivare ad un pubblico piu vasto, ma cio non toglie che durante i dialoghi un lessico meno semplicistico avrebbe dato maggior carattere alla trama ma è un parere personale e quindi ... Mentre ho trovato molto appaganti le parti in cui tratta della nascita dei "comuni" astigiani, e la descrizione della Mediolano di pieno medioevo. Forse avrebbe potuto sprecare qualche parola sul modo di vivere del periodo ma anche qui potrei essere vittima delle aspettative...
Quindi a conti fatti mi sento di dire che : un inizio della tetralogia interessante, che mi ha sicuramente affascinato ed emozionato manca quel pizzico di crudeltà nella gente comune e un po di sana miseria ma non è detto che Caimi mi smentisca presto.
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Viaggio esplorativo
Ho trovato Wölfelìn per caso, in una libreria ad Asti. Dapprima mi ha colpita la copertina. C’era un simbolo strano a forma di T rovesciata, una specie di bestia con occhi ipnotici, che poi ho scoperto essere un Mjolnir, il martello del dio del tuono germanico. Sullo sfondo una cartina antichizzata, il fiume Olona tra le città di Mediolano (l’antico nome di Milano) e Varisio (Varese? mi chiedo), nel retro c’è Ast, la mia città… mi convinco ad aprirlo.
Trovo la cartina completa, con le zone della Lombardia e del Piemonte a est e ovest del Ticino; è una riproduzione di un documento del 1457, dell’archivio storico di Chieri, leggo all’interno.
Tutto inizia nel 1176 con la battaglia di Legnano, quella dove l’imperatore tedesco Barbarossa viene sconfitto dalla potente lega lombarda. Da allora il potere dei comuni si afferma, nuova forza emergente tra i giochi di potere di Chiesa e Impero…
Affascinata dall’atmosfera che fin da principio il libro mi comunica, e curiosa di vedere se si parla effettivamente della mia città e come, decido di comprarlo.
Non me ne sono pentita! Non voglio anticipare niente, se non che racconta di una fuga che diventa scoperta di un mondo. Ha un bel ritmo ed è illuminante, è curato e dettagliato nella ricostruzione storica. Il giovane protagonista mi pareva magari un po’ troppo perfetto all’inizio, ma poi per fortuna ha rivelato debolezze e imperfezioni, diventando decisamente più umano e interessante. Le descrizioni delle città, la loro architettura e la vita sociale, quelle mi hanno particolarmente affascinata. E poi le vicende si sono spostate tra Asti e Chieri, e mi ha fatto molto piacere viverle da dentro una storia di secoli fa.
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Notevole, veramente notevole!
Avete presente cosa vuol dire essere stanco, avere sonno e non riuscire ad appoggiare il libro sul comodino?
Wölfelìn fa questo effetto, esattamente! Verrebbe quasi da dire, tra il serio e il faceto: “per l’amor di Dio non cominciate a leggerlo a meno di avere tre o quattro giorni a vostra completa disposizione, altrimenti sarà sofferenza pura!”
Scherzi a parte, e scusate anche questo mio modo forse poco serio di fare una recensione, questo romanzo è una di quelle cose speciali che spuntano fuori solo ogni tanto… Parola di vero appassionato di letteratura storica!
Nemmeno una parola sulla trama, vi ruberei sicuramente qualcosa.
Lo raccomando vivamente
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Un vero tuffo nel medioevo
Vista la stupenda recensione apparsa su “Letteratura e Cinema”, non ho potuto che affrettarmi a comperare questo libro. Cosa dire… sicuramente un romanzo appassionante che, nonostante le sue 600 pagine, si divora in una manciata di giorni. Dall’inizio alla fine non ho mai trovato banalità, cali di tensione, momenti di noia. I personaggi, anche i minori, non risultano mai trattati con superficialità e le situazioni riescono a coinvolgere a tal punto da sentirsi, spesso, presi per mano e tirati dentro la scena a provare intense emozioni. Un romanzo quindi che coinvolge, fa sospirare, riflettere e, in taluni passaggi, commuovere fino alle lacrime pur senza mai cadere in soluzioni forzatamente drammatiche. E nemmeno mancano momenti ironici e divertenti che si inseriscono a meraviglia nel testo e danno ancora più ritmo alla trama incalzante.
Ho letto molti romanzi storici, banali, mediocri, accattivanti, belli, bellissimi, ma la storia di Stephan mi è parsa veramente speciale.