Vite accanto Vite accanto

Vite accanto

Letteratura italiana

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Una storia di famiglia, di amore, di passione, di dolori sullo sfondo della Racconigi del '900, tra gli anni della Belle époque, la guerra di Libia, il fascismo, la liberazione, il secondo dopoguerra. Figure femminili indimenticabili attraversano la storia, subiscono pregiudizi del loro tempo, spesso li alimentano, a volte li combattono, ma alla fine si affrancano e prendono in mano il loro destino.



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Vite accanto 2018-06-23 07:24:58 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    23 Giugno, 2018
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Esistenze nell'800

Isabella Garavagno, è nata a Racconigi e vive a Fossano. Autrice del romanzo Solamente vita, e di una raccolta di racconti Qualche volta succede, ora scrive Vite accanto: un romanzo di altri tempi, una saga familiare che inizia ai primi del ‘900, e attraversa un lungo arco temporale: dalla Belle Epoque, alla guerra in Libia, al Fascismo, alla Liberazione e ad Secondo Dopoguerra. Racconta di:

“Nature diverse per vite differenti.”.

Sono vite che scorrono, una accanto all’altra, trasformando l’ordinario in straordinario, alimentando passioni e odi, rancori e vendette, ma anche tanto amore e sentimenti. La piccola provincia cuneese, in specie Racconigi, è il luogo ideale

“in cui osservare lo scorrere delle vite dei suoi personaggi.”

Si inizia nel 1905 quando giunge nel piccolo paesino un nuovo farmacista, Cesare Mancini, originario di Ascoli Piceno, con velleità da scienziato, in particolare con studi sulla pellagra, che sposa in brevis Giovanna Gramaglia, figlia di un collega. Il matrimonio non è tra i più riusciti, lei è molto fredda e distante nei confronti del coniuge, e lui cerca soddisfazione altrove. Nel massimo rispetto e con grande cautela. Due sono gli aggettivi che accompagneranno Giovanna nel corso della vita:

“rigida ed altera”,

ma non è neppure colpa sua, non ama il marito, non sa nulla della vita coniugale, e subire l’atto coniugale come una forzatura, al punto che dopo un po’ Cesare desiste dal condurre ogni tentativo. Da qui in poi i due diventano due entità distanti che mantengono un matrimonio di facciata e di rispettabilità. Nello scorrere del tempo e della Storia, i due coniugi passano dagli entusiasmi lasciati dalla coda del Positivismo al dramma della guerra che ha inviato i giovani, già reduci della conquista della Libia, a morire sulle trincee del Carso, all’assurdità di un regime totalitario e dalle sue conseguenze nefaste.

Il racconta di tante esistenze, l’autrice si districa molto bene tra le matasse ingarbugliate di vite ai limiti, anche, e intreccia storie e vicende, dà vita con spessore a personaggi pregnanti e decisi. Una saga familiare scritta e narrata con perizia, un notevole affresco dei primi del Novecento in avanti. Un testo in cui la grande Storia si intreccia con tante piccole vicende, storie umane, dove si avverte, pregnante, il profumo magistrale di un’epoca, tra vita vissuta e vita inventata.



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