Tortuga
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 6
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Spoiler: Pirati brutti, rozzi e puzzolenti
Un bel libro sui pirati, una bella avventura condita di arrembaggi, uccisioni, sbudellamenti, imprecazioni e sopratutto pieno zeppo di pirati brutti, rozzi e puzzolenti.
Se cercate una buona lettura che vi intrattenga per alcuni giorni questo è il libro che fa per voi.
La storia segue le avventure di Rogerio, un nostromo gesuita catapultato contro il suo volere nel mondo dei pirati che pian piano farà suo, viene sballottato per i mar dei Caraibi insieme alla più grande flotta di pirati che mai quelle acque abbiano visto, conquistando e distruggendo, come solo dei veri pirati sanno fare, tutto quello che incontrano ma ha un grosso problema, si innamora della donna sbagliata per la quale è disposto a tutto, complotti e tradimenti pur di averla ma alla fine......
Il finale riuscirà a stupirvi o comunque non vi lascerà indifferenti a me per esempio è piaciuto e mi ha fatto sorridere pensando a quanto la vita possa essere beffarda.
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TORTUGA
Valerio Evangelisti propone un romanzo storico-piratesco ambientato nella fine del XVII secolo. Il protagonista è un uomo di nome Rogèrio, che per avere salva la propria vita si arruola nella ciurma di pirati dai cui è stato catturato. Il libro inizia proprio da questo punto, nel centro dell'azione, da cui si sviluppano una serie di situazioni più o meno interessanti: un amore con una donna prigioniera della nave (che a me è apparso piuttosto improbabile) fino ad arrivare ad una battaglia finale.
Nel libro ci sono diversi capitoli che possono essere più o meno interessanti a seconda dei gusti letterari del lettore: c'è chi potrebbe trovarli punti morti, chi potrebbe appassionarcisi molto. Sono comunque descritte alcune scene che colpiscono molto, come alcune "leggi" dei pirati, alcuni dialoghi con persone ecclesiastiche, e diverse scene crude. Per le persone a cui piace poco il genere il romanzo viene poco apprezzato, Tortuga diventa una Tortura da leggere, anche se nel complesso il romanzo è realizzato bene.
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- sì
- no
non male
Storicamente accurato, ed anche l'ambientazione merita di essere sottolineata...
La storia è fatta si di pirateria (scontri, saccheggi...) ma anche di una certa interiorità dei personaggi, il protagonista ex gesuita passa dall'essere il buono al diventare l'antipatico ed instabile attore, riflessione su come l'uomo è labile e facilmente plasmabile dalle passioni
unica pecca: il finale, troppo veloce e poco ponderato
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homo homini lupus
Valerio Evangelisti, conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell'inquisitore Nicolas Eymerich, prendendo spunto da fatti reali e personaggi realmente esistiti, ci introduce con questo libro nella vita dissoluta e feroce dei famosi “Fratelli della Costa”, i filibustieri e bucanieri che per secoli imperversarono il Mar dei Caraibi depredando e uccidendo.
Non mancheranno quindi, scontri armati, arrembaggi, saccheggi, tranelli e spargimenti di sangue. Gli episodi sono spesso brevi, poche pagine, ma non riescono a coinvolgere pienamente il lettore.
Il protagonista, un ex-gesuita, arruolato a forza nella filibusta, col procedere del romanzo diventa una figura negativa che attira sempre più la mia antipatia e in cui è difficile immedesimarsi. Questa sua metamorfosi, voluta dallo scrittore per portare probabilmente il lettore a una seria riflessione sulla domanda “homo homini lupus?” (l'uomo è un lupo per l'uomo?) appare un po' troppo forzata. L'intero romanzo è condito in maniera eccessiva da ripetute scene di violenza e di crudeltá, i personaggi, tranne pochissimi casi non sono ben caratterizzati.
E' un libro che si lascia leggere, forse più realistico per certi versi di altri racconti romanzati, ma Emilio Salgari che con i suoi romanzi d'avventura, ha accompagnato tante ore di lettura della mia giovinezza vince sicuramente il confronto.
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- sì
- no
Scadente
Trama senza alcuno spessore, protagonista senza alcun carisma. Finale scontato, "colpo di scena" moralista al limite dell'irritante.
Molti dialoghi sono eccessivamente didascalici, espedienti usati per introdurre il lettore digiuno di narrativa piratesca nell'ambientazione, ma che risultano troppo palesi e quindi estranianti per chi abbia letto anche un solo testo sull'argomento.
Amor cortese assolutamente incredibile e fuori contesto. L'ossessione del protagonista è poco credibile e rende assai ardua qualsiasi immedesimazione.
De Grammont, unica figura degna di nota, è uno scopiazzamento tra Achab e il Corsaro Nero.
Un unico contenuto pseudofilosofico, ripetuto fino alla nausea dalle prime pagine in poi. Sconsigliato, se non per una lettura priva di aspettative. Se volete avvicinarvi alla narrativa sui pirati, guardate altrove.
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Combattimenti!
Un libro che fa sognare! Narrazione piacevole e scorrevole, mai noiosa tranne per i termini marinareschi che per chi non è molto addentrato nel mondo delle unità navali sono di difficile comprensione, distolgono l'attenzione, fanno perdere la scena (Es: Trinchetto. babordo, castello, mascone, giardinetto, etc. Tutte parti e zone di una nave). Tutto sommato però un libro deve anche dare qualcosa, no? Buona lettura