Spartaco il gladiatore
Letteratura italiana
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Poesia e sangue.
Poesia e passione.
Sentimenti e dolore.
Rabbia e frustrazione.
Amore e odio.
La magnifica e grandiosa storia di Spartaco viene raccontata dall'autore con una passione interiore ed un linguaggio così poetico da lasciare senza fiato.
Un capolavoro di libro, che dovrebbe essere un romanzo storico, ma che ti entra nell'anima come una poesia.
Qui bisogna stendere il tappeto rosso e fare un'ovazione, un coro da stadio: Mauro Marcialis non ti conoscevo ma sei un grande!
Autori ben più conosciuti e famosi hanno cercato di rendere Spartaco il Trace, Spartaco lo schiavo, Spartaco il ribelle, reale, ma Mauro Marcialis riesce a farlo sentire nuovamente VIVO!
Amo Spartaco, la sua storia, il fascino ribelle del gladiatore che mette in ginocchio l'impero, la forza, l'energia, la grandezza, la leggenda, la giustizia crudele.
Questo romanzo gli rende giustizia, a distanza di secoli la giustizia arriva.
Tra queste pagine piene di sangue e dolore riassaporiamo un bisogno di libertà e giustizia da tempo sopito.
Prendiamo quindi le armi e moriamo per la nostra libertà, moriamo per la giustizia nostra e dei nostri amori, combattiamo per riavere ciò che per natura dovremmo naturalmente avere.
Grazie Mauro Marcialis per questo capolavoro che apre il cuore e sventra l'anima folgorando il pensiero.
Indicazioni utili
Consigliato a chi vuole scrivere un romanzo storico.
Consigliato a chi ha voglia di spaccare tutto per riapropiarsi di ciò che gli spetta di diritto.
Lo schiavo che sfidò l'impero
3 sono state le guerre servili che Roma ha dovuto tenere testa, la terza è stata quella capeggiata da Spartaco, detto "lo schiavo che sfidò l'impero"
3 sono i protagonisti di questo romanzo. Decio, ex legionario ingiustamente considerato un traditore, costretto alla fuga si unirà ai ribelli di Spartaco. Claudia una giovane patrizia Romana, innamorata del suo schiavo Lucio, sarà flagellata da un amore impossibile, costretta ad un matrimonio con un uomo violento Claudia dimenticherà cosa significa essere felice. Floro, un centurione al servizio di Roma, combatterà nelle legioni contro Spartaco.
Dai 3 personaggi partono 3 linee narrative, inizialmente indipendenti ma che nel corpo del volume daranno vita ad una ragnatela di avvenimenti dove il lettore rischia di perdersi e smarrire il filo del discorso.
In questo lo stile di Marcialis non aiuta affatto. utilizza frasi bravi ritmate da numerosi punti, che spezzano il filo narrativo (cosa che alla lunga può dare fastidio) lasciando il lettore un po col fiato sul collo,Tuttavia è un ottimo espediente per aumentare la solennità della discorso. A volte ci troviamo in un vero e proprio monologo interiore del personaggio, davanti al suo flusso di coscienza dove si capiscono i suoi pensieri e le sue opinioni.
Lungo tutto il volume troviamo una struttura che si ripete; Decio-Claudia-Floro-Intermezzo-Decio-Claudia-Floro-Intermezzo... Espediente che al lettore fa molto piacere, perchè permette di passare da una fazione all'altra (dall'esercito ribelle a quello romano) compresa la stessa Urbe dove la sua vita viene descritta meticolosamente tramite il capitolo di Claudia che mai lascerà Roma. Nell'intermezzo vien descritta a puntate, uno spettacolo gladiatorio in tutti i suoi dettagli (cruenti, molto duri).
Tanto di cappello all'autore per quanto riguarda la descrizione storiografica degli eventi e il contesto storico in cui sono inseriti. Nel romanzo sono presentati tutti i grandi generali che hanno affrontato Spartaco (Crasso, Pompeo,Gellio...) le legioni che hanno guidato, le battaglie che hanno affrontato (la battaglia contro Crisso sul Gargano,la costruzione del vallo da parte di Crasso ecc..). Trovano posto nel romanzo anche altri personaggi molto famosi come Giulio Cesare che al tempo era solo un tribuno.
La descrizone della vita in città è storicamente fedele, ma molto molto fredda e dura, forse Marcialis sotto questo punto di vista voleva proprio sottolineare la crudeltà che avevano i romani nei confronti degli schiavi.
Non c'è felicità per i 3 protagonisti,non c'è il futuro roseo che tanto mi aspettavo di trovare, sono ingabbiati in un mondo che odiano e che non gli appartiene. Questo romanzo mi ha colpito molto, ti lascia un alone d'ombra che attanaglia il cuore, forse la stessa ombra delle oltre 6000 croci, piantate lungo la via appia da Roma a Capua.
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E meno male che io a Roma ci vivo!
Leggere questo romanzo è aprire un libro di storia a cubitali e apocalittici caratteri dark. Quando l'ho comprato mi sono chiesta cosa mi avesse realmente spinta all'acquisto, a parte le documentate vicende di Spartaco e una Roma Repubblicana su cui indagare. Le prime righe hanno catturato la mia attenzione per la cura nello sperimentare sensazioni, sentimenti e pensieri di personaggi affascinanti e una trama ben costruita. I dialoghi a "spruzzo" inseriti nel corso della narrazione in alcuni punti mi hanno un po' confusa, portandomi fuori strada assieme alle poche descrizioni. (Sono una che va a caccia dei più piccoli dettagli, una a cui piace immaginarsi scene e personaggi attraverso le parole dell'autore). M.Marcialis ricostruisce una Roma fedelmente storica, ma davvero troppo, troppo dura, sottolienando oltremodo la crudeltà della sua gente e del suo popolo con l'uso del presente narrativo. Ho voltato l'ultima pagina del libro con la mente piena di cultura, ma il cuore pesante.
Non consiglio la lettura, anche se tra le due avrei preferito una terza opzione che dice: "nì".