Prima famiglia
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
La famiglia Palermo
New York, inizi del 1900. Tony ha un sogno: fare il cinema perché il cinema trasforma i desideri in realtà e lui “ci tiene proprio” a fare felici le persone estraniandole dalla cruda quotidianità.
Luigi Palermo, di anni 39 all’inizio del romanzo, coniugato con la coetanea Carmela Infantino, quando ha lasciato la Sicilia sperava semplicemente di poter donare alla sua famiglia una vita migliore. E quale altro modo se non tentare la sorte in quel Nuovo Mondo così sinonimo di libertà e di possibilità infinite?
Francesco (detto Frank), Salvatore (Sal), Nina (Ninetta), e Antonio (Tony) sono i quattro figli della coppia e giorno dopo giorno affrontano la loro giovinezza istruiti e condotti da quei valori di onestà e lealtà trasmessi dai genitori.
Frank ama studiare e vuole diventare avvocato, crede nella legge e nella giustizia, il suo obiettivo è quello di essere un americano vero, rispettato ed ammirato dagli altri così da poter riscattare anche i suoi compaesani italiani considerati alla stregua di mafiosi criminali.
Sal è il suo esatto contrario. Egli crede nei valori del padre, lo vede lavorare giorno dopo giorno come un mulo senza mai arrancare, implorare, abbassare il capo o scendere a compromessi, eppure vuole di più; brama il riscatto, il potere, il denaro. Vuole raggiungere una posizione di privilegio in quegli ambienti malavitosi che dovrebbe evitare ma da cui non riesce proprio a stare alla larga. Ninetta, la sartina, tra i fratelli è quella che più lo apprezza e stima perché anch’essa, come le giovani della sua età, agogna una posizione di pregio o comunque semplicemente di potersi levare qualche sfizio senza patire la fame.
Tony ama scrivere ed è la voce narrante di questo ben costruito romanzo. Egli elaborerà la storia più bella in assoluto, quella della sua famiglia e sarà un gran successo. Senza se e senza ma riuscirà a farsi notare da Warner e a mettere in scena il suo progetto.
La storia si snoda proprio mediante la voce del più piccolo dei fratelli, nonché dell’unico nato in America. In un intreccio che ripercorre lo sviluppo e la crescita dei personaggi, che all’inizio del racconto non sono altro che bambini e giovani genitori, alternandosi al set dove gli stessi avvenimenti vengono riproposti al grande pubblico, si sviluppa la storia proposta da Valsecchi composta da una serie di vicende dove si alternano soprattutto due protagonisti: Frank e Sal, il figlio desiderato da tutte le madri contro la pecora nera della casata. Valori contrapposti e molteplici vengono inoltre presentati in questo scritto, dove tutto viene rimesso in gioco ed al lettore non resta altro che interrogarsi su questi emigranti che vogliono semplicemente darsi un’altra possibilità.
Stilisticamente l’opera è fluente e caratterizzata da un linguaggio forbito avvalorato da espressioni tipiche siciliane che la rendono concreta e tangibile per chi legge. Non solo, contenutivamente il testo non lascia insoddisfatti essendo costituito da una concatenazione di eventi solida e realistica.
Uno di quei romanzi da gustarsi un poco alla volta, con ambientazioni e personaggi che è impossibile non amare.
Buona lettura!
"Non è che ti perdi?"
Il bambino scosse la testa: "Mai mi perdo".
"E tutta sta sicurezza in capo chi te la mise?" scherzò sua madre. Frank stava meglio e si poteva permettere un momento di sollievo.
"La carta scritta" rispose Tony, "la carta scritta non sbaglia mai".
cit. pag. 68