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Peste

Letteratura italiana

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Napoli, 1655. Varcando la soglia di palazzo Guzmán, Cecilia assiste, terrorizzata, a un incontro segreto. Il conte Guzmán e un altro uomo stanno parlando del destino di Napoli e di una congiura che potrebbe riportare la città nelle mani dei francesi. Cecilia è l’unica testimone dell’atroce tradimento. Quella stessa notte la sua famiglia viene assalita da tre sicari. Lei è la sola a sfuggire al massacro, grazie al provvidenziale intervento di un uomo. Sebastiano Filieri non ha più nulla nella vita. Quando scopre il segreto di Cecilia, Sebastiano sa che il conte Guzmán non riposerà finché non l’avrà uccisa. La ragazza potrebbe riportarlo a combattere per la sua patria, per i valori che un tempo guidavano la sua esistenza, ma la città di Napoli è minacciata da un nemico più pericoloso della Francia: la peste.



Recensione della Redazione QLibri

 
Peste 2014-11-25 11:25:18 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    25 Novembre, 2014
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Affreschi e complotti a Napoli

Nel suo ultimo lavoro Colitto mette in scena una Napoli post Masaniello, una città in cui i fermenti politici sono in apparenza raffreddati, ma all'interno dei palazzi si ordiscono manovre contro il governo spagnolo.
L'aristocrazia banchetta tra portate ricche e succulente, gli umili sbarcano il lunario inventandosi un mestiere, ambendo ad entrare a servizio della nobiltà, come servi, sguattere, giullari, maggiordomi, stallieri.
Tra intrighi e congiure, tra assassini e delatori, tra miseria e violenza corre strisciante per ogni dove un nemico subdolo che non perdona, a cui nessuno può sfuggire, ricco o povero che sia: la peste.
Dipinto lo sfondo, Colitto imposta una trama narrativa in continuo movimento, muovendo i fili di un complotto da sventare e di omicidi da vendicare, all'interno di un climax in cui le durezze dell'epoca si fondono con la dolcezza dell'amicizia, della generosità, dell'affetto.
E' un romanzo incalzante, ritmato quasi interamente da dialoghi tra i protagonisti, figure ben cesellate di cui è facile vederne le sembianze tra le righe.
Il pittore e la fanciulla partoriti dalla penna dell'autore non brillano per originalità come figure in sé, ma la volontà di renderli vivi in maniera storicamente attendibile è riuscita.

Ad una valutazione complessiva appare prevalere l'intento di dare vita ad una storia dinamica che metta le radici in un contesto storico ben definito, senza soffermarsi troppo in momenti di riflessione storica.
Un romanzo adatto ad un lettore che preferisca fruire di opere dal ritmo rapido, dove sono le stesse bocche dei personaggi a raccontarsi e dove gli eventi quotidiani sono tessere di un mosaico complesso che deve chiudersi come un cerchio.
Per gli amanti del grande romanzo storico, una lettura acerba che si lascia assaporare ma che insinua sul fondo un desiderio di approfondimento, sacrificando il filone noir.

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Peste 2015-11-28 13:31:49 Sydbar
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    28 Novembre, 2015
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Colitto in calo

Un Colitto a mio avviso in calo con questo romanzo storico che inquadra una Napoli appestata in piena dominazione spagnola.
L'opera sembra un po' rimandare ai promessi sposi, sto azzardando siamo molto lontani, però sotto alcuni punti di vista richiama.
Non voglio perdermi in digressioni e sarò diretto, il libro è molto lento ed ha una trama poco articolata, scusa Alfredo ma da te pretendo molto più.
Una cosa si evince in questo romanzo che comunque l'autore non si discute, il libro potrà piacere o meno ma è scritto bene ed evidenzia la maestria di Colitto nel saper scrivere il romanzo storico, adeguate descrizioni e congeniale il richiamo ai signorotti spagnoli ed alla loro vita nelle città italiane ai tempi della dominazione.
Avrei voluto più colpi di scena forse mi aspettavo altro ma Alfredo Colitto va sempre letto perché il suo punto di forza sta nel donarti un arricchimento di cultura.
Buona lettura a tutti.
Il Syd

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